Sviluppo di collegamenti passeggeri e merci tra Italia e Ucraina per favorire la mobilità, il commercio e la logistica internazionale e trasferimento del know-how tecnico del settore del trasporto e consulenza per lo sviluppo di un’infrastruttura ferroviaria moderna e resiliente. Questi i principali punti chiave del Memorandum di Cooperazione (MoC) firmato dall’Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo FS, Stefano Antonio Donnarumma, e dal CEO di UZ, Oleksandr Pertsovskyi, che avrà l’obiettivo, non vincolante, di esplorare opportunità di collaborazione nell’arco dei prossimi due anni.
«Si tratta di un accordo firmato oggi, ma lavoriamo da tempo con l'Ucraina», ha dichiarato Stefano Antonio Donnarumma. «L'obiettivo è migliorare la rete ferroviaria e l’infrastruttura di una nazione così estesa e il Gruppo FS può essere l'interlocutore adatto per realizzare un progetto di simile portata. Collaboriamo da sempre con Paesi stranieri e siamo uno dei maggiori vettori di trasporto in Europa. La non facile geologia della nostra Penisola ci ha permesso di migliorare e diventare più capaci. Le esperienze estere, inoltre, hanno anche migliorare le competenze nell'ambito del trasporto delle persone. Vogliamo contribuire al futuro ferroviario dell'Ucraina e abbiamo la sana ambizione di sviluppare anche quello europeo».
L’accordo è stato firmato in occasione della Ukraine Recovery Conference 2025, l’appuntamento annuale che riunisce governi, istituzioni internazionali e attori del settore privato dedicato al sostegno della ripresa e della ricostruzione dell’Ucraina, quest’anno ospitata a Roma. Per garantire la concreta attuazione delle iniziative, sarà istituito un gruppo di lavoro con rappresentanti di entrambe le ferrovie, che si riunirà almeno quattro volte all’anno. In parallelo alla firma del MoC, il Gruppo FS si impegna a sottoscrivere una lettera di intenti riguardante la fornitura di divise ed equipaggiamento per il personale ferroviario ucraino.
Con questa iniziativa, il Gruppo FS conferma il proprio impegno nel supporto alla ricostruzione dell’Ucraina, contribuendo a rafforzare i legami ferroviari e industriali tra i due Paesi e favorendo la ripresa economica e sociale del territorio ucraino.
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