I rapporti fra la disciplina antitrust e la regolazione dei trasporti con riguardo al settore ferroviario. E’ stato il tema discusso oggi dalla presidente di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) Anna Masutti durante il webinar Recenti sviluppi del diritto antitrust in Italia. L’appuntamento è stato l’occasione per presentare il volume “Diritto antitrust”, edito da Giuffrè Francis Lefebvre e curato, fra gli altri, da Antonio Catricalà, scomparso nel febbraio di quest’anno, presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM) dal 2005 al 2011.

La presidente di RFI ha aperto il suo intervento unendosi al ricordo di Antonio Catricalà. Poi è entrata nel dettaglio parlando della liberalizzazione del settore ferroviario e del mercato regolamentato in relazione al principio del libero accesso ai mercati ferroviari nazionali e alla riforma della governance dei gestori dell'infrastruttura, con l’obiettivo di assicurare la parità di accesso all’infrastruttura. Dopo aver illustrato le competenze dell’Autorità di regolazione dei trasporti (ART), che regolamenta il settore ferroviario, Anna Masutti ha posto l’accento sul rapporto fra l’ART e l’AGCM

Un rapporto non in sovrapposizione, ma complementare perché - come spiegato dalla presidente di RFI –  la regolazione settoriale interviene ex ante per definire un quadro di regole ispirate al principio della concorrenza e compatibili con il mercato, mentre l’intervento antitrust si colloca nella fase a valle, essendo volto a verificare ex post l’eventuale illiceità di comportamenti anticompetitivi, in particolare laddove la regolamentazione delle agenzie indipendenti lasci agli operatori margini di discrezionalità nella sua applicazione e non disciplini fin nel minimo dettaglio le loro condotte, consentendo eventuali distorsioni della concorrenza. Le funzioni pro-concorrenziali dell’ART pertanto non precludono le competenze dell’AGCM sul mercato dei servizi ferroviari.