In apertura Halepas - Argyro Chioti ©Pinelopi Gerasimou

Teatro, danza e performance: dal 7 al 16 ottobre torna nelle città di Modena, Bologna, Cesena e Vignola, il VIE Festival, uno degli appuntamenti più attesi di Emilia-Romagna Teatro ERT/Teatro Nazionale. La XVI edizione sarà la prima con la direzione di Valter Malosti, dopo quella del 2020 sospesa a causa della pandemia e le Tracce lasciate nella stagione 2021-2022 dagli artisti Pauchi Sas e Matìas Umpierrez. Il progetto, a cura di Barbara Regondi, è programmato nuovamente nel suo consueto mese autunnale e si conferma come osservatorio italiano di riferimento, capace, fin dalle sue origini, di intercettare linee e tendenze innovative..

Locandina di Vie Festival

UN MOSAICO DI VOCI DA PAESI E MONDI LONTANI

Chiamando a raccolta personalità artistiche provenienti da 7 paesi, VIE porta nelle città che compongono la geografia di ERT contaminazioni da mondi e paesi lontani, dal Marocco e dal Libano alla Grecia, dalla Polonia e dalla Germania fino alla Spagna. Un festival che interpreta la vocazione internazionale di ERT come teatro pubblico attento ai cambiamenti, ai fermenti della realtà sociale e politica del nostro oggi e a temi urgenti come la pace, le guerre e la crisi climatica, seguendo le tracce degli artisti nella loro incessante e profonda ricerca interiore.

Bouchra Ouizguen, Lorena Nogal, Susanne Kennedy&Markus Selg, Kepler-452, Michela Lucenti/Balletto Civile, Lisa Ferlazzo Natoli/Alessandro Ferroni/lacasadargilla, La Veronal, Rabih Mroué, Daniele Spanò, Anagoor, Argyro Chioti, Marco D’Agostin e Krystian Lupa sono i 17 artisti e compagnie in arrivo in Emilia-Romagna, protagonisti di 13 appuntamenti, di cui 4 produzioni esecutive, 4 co-produzioni ERT, 4 prime assolute, 4 prime nazionali per un totale di 32 repliche in 10 giorni.

«VIE Festival – commenta il direttore di ERT Valter Malosti – ha il merito di aver fatto conoscere in Italia alcuni artisti oggi più affermati. Si concentra sulla creazione contemporanea con l’obiettivo di intercettare nuove identità nel campo dello spettacolo dal vivo, presentando spesso artiste e artisti per la prima volta in Italia, come è anche il caso di questa edizione. Dieci giorni di programmazione che portano in Emilia-Romagna alcune delle più interessanti proposte internazionali, ma anche diverse realtà italiane indipendenti, di cui ERT sostiene produttivamente il percorso».

Imagine - Krystian Lupa ©NK

Imagine - Krystian Lupa ©NK

FRA LE NOVITA LA RASSEGNA DI DANZA “CARNE”

Una nuova rassegna dedicata alla danza. Ecco Carne, il focus di drammaturgia fisica a cura di Michela Lucenti, artista associata ad ERT per il prossimo triennio. Carne, che lo scorso giugno è stato ammesso dal Ministero della Cultura al finanziamento triennale del FUS danza con un alto punteggio di qualità artistica, quest’anno intreccia parte della propria programmazione a quella di VIE.

«La prima edizione sotto la direzione di Valter Malosti – dichiara il presidente di ERT Giuliano Barbolini – continua a rappresentare un motivo di orgoglio, con un perfetto equilibrio fra respiro internazionale e scena italiana, artisti emergenti e nomi già affermati. Dopo due anni di sospensione, siamo felici di riportare nelle nostre città il fermento culturale e la vivacità di un festival come VIE. Un appuntamento nel segno di una forte attenzione del Teatro Nazionale dell’Emilia-Romagna ai linguaggi del nostro presente, reso possibile grazie al contributo e al lavoro di squadra con le istituzioni e gli enti locali».

IN APERTURA E CHIUSURA DUE PRIME AL TEATRO STORCHI DI MODENA

Il 7 ottobre la coreografa marocchina Bouchra Ouizguen presenta Éléphant (in replica anche l’8 ottobre in collaborazione con Fondazione Teatro Comunale di Modena), un lavoro che prende avvio dalle riflessioni attorno alle problematiche ambientali, mescolando tradizioni popolari marocchine alla danza contemporanea e portando in scena donne di diversa età (co-produzione di ERT/Teatro Nazionale). Il 15 e 16 ottobre Krystian Lupa, regista polacco, maestro del teatro contemporaneo, torna in Italia con il suo nuovo lavoro Imagine, che prende il titolo dalla nota canzone di John Lennon. Riprendendo e analizzando gli ideali della controcultura degli anni ’70, lo spettacolo porta sul palcoscenico il tema della pace. Proprio nei giorni di prove, infatti, il lavoro è stato interrotto dalla notizia della guerra in Ucraina e dall’arrivo di molti profughi in Polonia e nel Teatro di Varsavia, adattato poi per l’accoglienza. Un’esperienza che ha influenzato la creazione della pièce, che ha debuttato a Łódź alla fine di aprile.

Elephant - Bouchra Ouizguen ©Tala Hadid

Elephant - Bouchra Ouizguen ©Tala Hadid

IL PROGRAMMA ALL’ARENA DEL SOLE DI BOLOGNA

Tanti gli appuntamenti al Teatro Arena del Sole di Bologna che, ad esempio, il 14 e 15 ottobre ospita per la prima volta in Italia la regista greca Argyro Chioti, con Halepas (co-produzione di ERT / Teatro Nazionale), una tragedia contemporanea che ripercorre la vita e il difficile rapporto con la madre dello scultore greco Yanoulis Halepas. Chioti, che generalmente lavora su un teatro di poesia, in questa occasione dedica uno spazio importante alla musica, avvalendosi della collaborazione del noto musicista e regista cinematografico The Boy, che firma il libretto, e del compositore Jan Van Angelopoulos.

Sempre a Bologna, tre produzioni ERT: Karnival di Michela Lucenti /Balletto Civile (8-9 ottobre, in prima assoluta), una riflessione sul ruolo del corpo a partire dal carnevale, ultima festività che ancora sfugge a un calendario votato al consumismo, capace di esprimere il rinnovamento attraverso il sovvertimento; una festa che celebra la vita attraverso la sua negazione, e con la maschera mette a nudo la società. Il Capitale. Un libro che ancora non abbiamo letto di Kepler-452 (8-12 ottobre, in prima assoluta), uno spettacolo che, prendendo spunto dal testo di Karl Marx, porta in scena tre operai della GKN, per ripercorre le lotte sindacali del collettivo di fabbrica dopo la notizia del licenziamento di massa nell’estate 2021. Gli anni di Marco D’Agostin (14-15 ottobre), già nel titolo evoca il racconto biografico e assieme generazionale del romanzo di Annie Ernaux, così come la popolarissima canzone degli 883. A danzare la coreografia costruita da D’Agostin sarà la performer Marta Ciappina, su una playlist di brani pop e rock dagli anni ’80, ’90 e 2000, che ci proietta in una carrellata di ambienti, scene e frammenti vari di vita familiare. 

A CESENA E VIGNOLA, FRA TEATRO E CONTAMINAZIONI

Il Teatro Bonci di Cesena ospita il 9 ottobre Opening night de La Veronal, l’acclamata compagnia spagnola diretta da Marcos Morau, un collettivo formato da artisti provenienti dal mondo della danza contemporanea, del cinema, della fotografia e della letteratura. Il pubblico viene immerso nel teatro, inteso come spazio inventato per allargare le possibilità della vita reale. Dal film di John Cassavetes, lo spettacolo prende il titolo ma anche l’eleganza delle sue atmosfere dense dietro le quinte.

Opening Night - La Veronal ©May Zircus_TNC

Opening Night - La Veronal ©May Zircus_TNC

Il Teatro Ermanno Fabbri di Vignola accoglie il debutto de Il Ministero della solitudine (8 e 9 ottobre), uno spettacolo di lacasadargilla, prodotto da ERT / Teatro Nazionale, con la regia di Lisa Ferlazzo Natoli e Alessandro Ferroni, la drammaturgia del testo di Fabrizio Sinisi e la drammaturgia del movimento di Marta Ciappina. L’idea nasce da una notizia del 2018: in Gran Bretagna viene istituito il Ministero della solitudine, affidato a Tracey Crouch, con l’obiettivo di occuparsi dei problemi sociali derivanti da questa condizione. Lo spettacolo indaga la solitudine innanzitutto come senso di incapacità, come difficoltà del desiderio a trovare una corrispondenza, avendo in sé una speranza troppo alta per potersi mai realizzare. Il 13 e 14 ottobre Anagoor, compagnia che si è fatta promotrice di un’estetica dove performing art, filosofia, letteratura e scena ipermediale entrano in dialogo, presenta, in co-produzione con ERT, Ecloga XI. Un omaggio presuntuoso alla grande ombra di Andrea Zanzotto: il titolo trae spunto dalla raccolta di poesie IX Ecloghe di Andrea Zanzotto, da lui stesso definita «un presuntuoso omaggio alla grande ombra di Virgilio».

Il Ministero della Solitudine ©Claudia Pajewski

Il Ministero della Solitudine ©Claudia Pajewski

ESPERIENZE PERFORMATIVE FUORI DAI TEATRI

Non solo teatri, altre esperienze performative faranno tappa nelle città di ERT per animare luoghi inconsueti: la regista tedesca, Premio Europa per il Teatro 2017, Susanne Kennedy arriva a Cesena prima al Teatro Comandini (8-9 ottobre) e poi a Modena presso la Biblioteca Civica “A. Delfini” (12-15 ottobre) con I am (VR)un’esperienza per uno spettatore alla volta, invitato a immergersi in un mondo costruito in realtà virtuale. Drama Teatro a Modena ospita il debutto di Forma-sonatala video-installazione sonora di Daniele Spanò (co-produzione ERT / Teatro Nazionale, 12-15 ottobre), un altro lavoro che riflette sul tema del cambiamento climatico, creando una connessione tra videoarte e lirica, con la voce del soprano Arianna Lanci.

Il MAST.Auditorium a Bologna ospita l’11 ottobre l’artista visivo, attore e regista Rabih Mroué con The Pixelated Revolution. A non academic-lecture, una riflessione sul ruolo che hanno foto e video dei nostri cellulari nella documentazione della storia contemporanea. L’ex Chiesa dello Spirito Santo di Cesena, infine, accoglie in prima nazionale El elogio de la fisura di Lorena Nogal (7-8 ottobre), una delle performer del gruppo La Veronal che debutta come solista con un pezzo sul tema dell’accoglienza, in una celebrazione della bellezza nata dall'imperfezione, dalla asimmetria e dall’irregolarità.