In apertura, Teatro Biondo Sala Grande

Teatro, danza e performance sono forme d’arte capaci di raccontare il presente, fra contraddizioni e possibili visioni di futuro, attraverso nuovi linguaggi e una costante rilettura dei classici. Sui palchi italiani ha già preso il via la nuova stagione, con un variegato e interessante ventaglio di proposte che emozionano e sorprendono.

PALERMO APRE LE ALI

Tredici spettacoli in Sala grande, dieci alla Strehler: un percorso denso per intessere un ponte fra la memoria del passato e le nuove sfide da affrontare in questi tempi difficili. Si intitola Ritorno al futuro la nuova stagione del Teatro Biondo di Palermo, diretta da Pamela Villoresi. «Ci siamo incaponiti per sopravvivere e abbiamo trasformato le difficoltà in occasioni. Abbiamo stretto alleanze e cooperazioni, invece di chiudere le ali le abbiamo aperte: il Biondo sarà ovunque e da noi arriverà il mondo», annuncia. 

Fra le proposte, fino al 6 novembre è in programma Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare, nell’adattamento di Angela Dematté e con la regia di Andrea Chiodi. Dal 18 al 27 arriva Così è (se vi pare) di Luigi Pirandello, nella messa in scena coprodotta con lo Stabile di Catania e diretta da Luca De Fusco, con Eros Pagni nel ruolo del protagonista. Un titolo di Vitaliano Brancati, grande autore siciliano, debutta il 9 dicembre: è Don Giovanni involontario, testo inconsueto e affascinante, prodotto dal Biondo insieme alla Casa del contemporaneo di Salerno e diretto da Francesco Saponaro. Alla Sala Strehler, invece, spazio dedicato alle nuove realtà e ai progetti di innovazione e ricerca: dal 29 novembre al 4 dicembre va in scena il monologo Giusto, di e con Rosario Lisma, scritto nel 2020 in piena pandemia. «Gli spettacoli della nuova stagione hanno radici nella grande tradizione, siciliana ed europea, ma si spingono in indagini e riflessioni su temi fondamentali del dibattito sociale contemporaneo. Sui nostri palcoscenici si alternano giovani talenti, grandi anfitrioni, registi classici e altri ospiti imprevedibili», conclude Villoresi.

Lo spettacolo Qualcuno volò sul nido del cuculo

Lo spettacolo Qualcuno volò sul nido del cuculo

A NAPOLI È LA FINE DEL MONDO

Teatro, danza e nuovi linguaggi al Teatro Bellini di Napoli. D’impatto lo slogan scelto: Questa stagione è la fine del mondo. La programmazione prende il via con La cupa. Fabbula di un omo che divinne un albero con versi, canti, drammaturgia diretti da Mimmo Borrelli. Una storia intensa che ha luogo tutta in una notte, quella di Sant’Antonio, e va inscena fino al 13 novembre. È ambientato nella provincia campana degli anni ‘80 l’adattamento pensato da Maurizio de Giovanni per Qualcuno volò sul nido del cuculo, con la regia di Alessandro Gassmann, sul palco dal 15 al 27. Virginia Raffaele arriva dal 29 novembre al 4 dicembre con il nuovo Samusà, diretto da Federico Tiezzi, che si nutre dei suoi ricordi d’infanzia nel mondo fantastico del luna park. Per la sezione Danza, dal 9 all’11 dicembre è prevista La nona (dal caos, il corpo), della compagnia Zappalà Danza/Scenario Pubblico, su musiche di Ludwig Van Beethoven.

Amleto, firmato da Giorgio Barberio Corsetti

Amleto, firmato da Giorgio Barberio Corsetti © Ufficio Stampa/Ansa

ROMA METTE I CLASSICI AL CENTRO

Una stagione di riconnessione. È questa la parola d’ordine nei cartelloni del Teatro di Roma. Dal 15 novembre al 4 dicembre, l’Argentina ospita Amleto, firmato da Giorgio Barberio Corsetti, per rimettere al centro i classici e la loro rappresentazione, con una complessa macchina scenica che compone e scompone l’ambientazione shakespeariana. Sullo stesso palco, dal 6 al 18 dicembre, Massimo Popolizio ripropone Furore di John Steinbeck, affresco epico americano su drammaturgia di Emanuele Trevi. Al teatro India, dal 22 novembre al 4 dicembre, Fabio Cherstich propone Cenerentola Remix, lavoro corale che reinventa la favola in chiave moderna, modellandola su musiche e visioni dell’immaginario pop. Dal 3 al 6 novembre va in scena L’angelo della storia della compagnia Sotterraneo, che assembla aneddoti e contraddizioni di intere epoche in una mappa del paradosso, per ripensare il nostro tempo ispirandosi a quelle che il filosofo Walter Benjamin chiamava costellazioni svelate. Al teatro Torlonia, infine, Esterina Centovestiti un racconto del mondo dell'infanzia, il 18 e 19 novembre.

Israel Galván

Israel Galván © Kana Kondo

FIRENZE GUARDA ALL’EUROPA

«Un cartellone nel segno dell’apertura verso altre realtà italiane eco-produzioni europee, con la partecipazione di giovani attori». Così il direttore artistico Stefano Accorsi descrive il programma del Teatro della Toscana, con le stagioni alla Pergola e al Teatro di Rifredi. In prima nazionale, dal 14 al 18 dicembre, Stefano Massini porta nella sala grande della Pergola L’interpretazione dei sogni di Sigmund Freud, su cui ha scritto anche l’omonimo romanzo di successo, edito da Mondadori e già tradotto in più lingue. Nel Saloncino Poli, dal 9 al 12 novembre, il coreografo e ballerino di flamenco Israel Galván propone due progetti: El Amor Brujo, una versione rivisitata del classico di Manuel de Falla, e La consagración de la Primavera tratta dall’opera di Igor Stravinsky. Mentre dal 22 al 27 Fabrizio Bentivoglio è sul palco con Lettura clandestina, la solitudine del satiro di Ennio Flaiano. Al Teatro di Rifredi, invece, è in scena dal 17 al 19 novembre l’intensa Immacolata Concezione, della compagnia siciliana Vuccirìa Teatro.

Licia Lanera, interprete di Love Me

Licia Lanera, interprete di Love Me

BOLOGNA TRA PASOLINI E BOWIE

Turn and face the strange, ovvero voltati e affronta l’ignoto, è un verso tratto dal brano Changes di David Bowie che diventa il manifesto della nuova stagione di Emilia-Romagna teatro Ert/Teatro nazionale. Un composito cartellone con cento titoli in 11 spazi teatrali sparsi fra Modena, Bologna, Cesena e Vignola. Il direttore Valter Malosti firma ad aprile il primo adattamento italiano di Lazarus, testamento artistico di Bowie, con la collaborazione del drammaturgo irlandese Enda Walsh e un inedito Manuel Agnelli protagonista. Tra le proposte di inizio stagione, all’Arena del sole di Bologna, fino al 6 novembre, il regista Premio Ubu Fabio Condemi dirige il testo di Pier Paolo Pasolini Calderón. Sullo stesso palco, dal 29 novembre all’11 dicembre, Licia Lanera propone in forma di studio Love Me, due brani di Antonio Tarantino, una delle voci più originali della drammaturgia italiana recente. Alle Moline, invece, l’apertura è all’insegna della danza con Hamlet Puppet, del collettivo nomade di performer Balletto Civile, in scena dal 10 al 13.

Un particolare della scenografia di Processo Galileo

Un particolare della scenografia di Processo Galileo © Masiar Pasquali

A TORINO DRAMMATURGIA E RIFLESSIONI

Al Teatro Stabile di Torino il repertorio classico si mescola alla drammaturgia contemporanea con un ampio ventaglio di autori italiani ed europei, per una stagione suggestivamente battezzata Out of the blue. Dal 15 al 27 novembre propone Servo di scena di Ronald Harwood, tra le commedie più importanti del ‘900, con Geppy Gleijeses, Maurizio Micheli e Lucia Poli. Arturo Cirillo, dal 29 novembre al 4 dicembre porta sul palco l’indimenticabile storia d’amore di Cyrano de Bergerac, Rossana e Cristiano in una versione originale di musica-teatro. Inoltre, dall’8 al 13 novembre al Carignano, teatro affiliato con lo Stabile, debutta Ferito a morte, dall’omonimo romanzo di Raffaele La Capria (Premio Strega nel 1961) adattato per il teatro da Emanuele Trevi, con la regia di Roberto Andò. Al Teatro Astra, invece, un invito a riflettere sul presente con il Processo Galileo un’opera che indaga l’impatto della scienza sulla percezione della realtà, mescolando domande recenti e dilemmi antichi. Con la regia di Andrea De Rosa e Carmelo Rifici, dal 12 al 20 novembre.

Lo spettacolo Romeo e Giulietta

Lo spettacolo Romeo e Giulietta

MILANO, DA DOSTOEVSKIJ A CENERENTOLA

La misura delle cose, appunti per il teatro di domani: è questo il titolo che tiene insieme la stagione 2022/23 del Piccolo Teatro di Milano. Le pièce nazionali e internazionali si intrecciano con un fitto calendario di proposte di compagnie esterne e collaborazioni. Fra le nuove produzioni, dall’1 al 22 dicembre al Teatro studio Melato, in programma Hedda. Gabler. Come una pistola carica, di Liv Ferracchiati, con scene tratte dalla drammaturgia di Henrik Ibsen. Fra gli appuntamenti di questo autunno, al Grassi dall’8 al 20 novembre, l’attore e autore palermitano Davide Enia porta in scena Italia-Brasile 3 a 2. Il ritorno e, dal 15 al 27, La tempesta shakespeariana con la traduzione e l’adattamento di Alessandro Serra. Dal 29 novembre al 4 dicembre Gabriele Lavia, che festeggia i suoi 80 anni, si confronta con Il sogno di un uomo ridicolo di Fëdor Dostoevskij, mentre allo Strehler gli allievi della Scuola di ballo dell’Accademia alla Scala diretta da Frédéric Olivier affrontano la magia di Cenerentola, in un balletto su musiche di Sergej Prokof’ev, dal 13 al 22 dicembre. Infine, a marzo, è atteso Mario Martone con la sua regia di Romeo e Giulietta.

Articolo tratto da La Freccia

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