Foto dal film In Praise of Nothing
Geopolitica, diritti e battaglie civili, giovani e creatività, pandemia, culture lontane, storie femminili e molto altro verranno raccontati attraverso i migliori documentari in circolazione, per rinnovare la riflessione sul mondo. Il Pordenone Docs Fest - Le voci dell'inchiesta svela il programma zeppo di anteprime nazionali, workshop, incontri, masterclass, approfondimenti legati alla presenza di ospiti internazionali, chiamati a costruire uno sguardo eterogeneo sul mondo e la realtà, attraverso 25 lungometraggi internazionali in programmazione, 50 proiezioni e 20 nazioni rappresentate. Il risultato è un viaggio che parte dall’Italia verso Spagna, USA, Serbia, Iran, Costa Rica, Giappone e Palestina, solo per citarne alcuni.
Del resto, la kermesse, che inizialmente partiva da un interesse per il cinema di impegno sociale e il giornalismo d’inchiesta, si è trasformata in un’occasione per mostrare lo stato dell’arte della produzione di cinema del reale di grande qualità come WUHAN – 76 days, The Painter and the Thief e Our Time Machine nominati agli Oscar arrivando nelle shortlist dei primi cinque o dieci.
Foto dal film Bellum
Il coordinatore del festival, Riccardo Costantini, sottolinea quanto, «ogni anno Pordenone Docs Fest – Le Voci dell’Inchiesta fa un enorme sforzo di selezione per portare in Italia il meglio del documentario internazionale nel tentativo di fornire strumenti di interpretazione per la realtà e i tempi caotici che viviamo. Una prova di “ecologia” del cinema del reale che, scegliendo il meglio tra centinaia di film, anche
quest’anno ci riporta significativamente su alcuni temi che affrontiamo da anni: esempi di donne che combattono per affermare i loro diritti, gli orrori di fronti bellici che sembrano destinati a non conoscere la pace, temi ecologici di sempre più pressante attualità. Anche in questa edizione consegniamo al pubblico cinque giorni densissimi, da vivere “viaggiando” fra le proposte, sperando che molti dei film che portiamo in Italia in anteprima raggiungano il più ampio pubblico perché capaci, se non di cambiare le cose, di cambiare il modo in cui le guardiamo».
Non è un caso, quindi, se dai focus dell'evento emerge una fotografia del presente che la produzione internazionale restituisce con anteprime nazionali come Be My Voice (ritratto della giornalista e attivista Masih Alinejad, voce di milioni di donne iraniane che si ribellano sui social media contro l’hijab forzato), l’incredibile Writing with fire (ambientato in India tra donne appartenenti alla casta degli intoccabili, che reagiscono alla loro condizione fondando un proprio giornale). E The Soviet Garden sugli OGM radioattivi nell’URSS.
Immagini del film Dear Future Children
Come da tradizione non mancano eventi speciali, incontri formativi e occasioni di
approfondimento: oltre alle speciali matinée dedicate alle scuole del territorio, sono previsti anche workshop, come Memorie per dopodomani – il cinema documentario
racconta la letteratura, curato dal videomaker Lorenzo Pallini, o Ecologia dello sguardo, condotta dal regista e giurato Agostino Ferrente.
Davide Ferrario, altro giurato del festival, domenica 14 novembre tiene una masterclass a ingresso gratuito con un excursus sulla sua filmografia e uno speciale focus sul cinema indipendente.
Spazio anche alle tavole rotonde per gli addetti ai lavori, mentre ai filmmakers, registi indipendenti, documentaristi è dedicato l’incontro WIKI DOC, un convegno per
discutere sul mondo della produzione documentaristica.
Immagini dal film Dear Future Children
Non poteva mancare la consueta celebrazione di un grande maestro che, quest'anno, è dedicata a Pier Paolo Pasolini con una speciale selezione a cura di Federico
Rossin dedicata al Pasolini documentarista, a cui il festival dedica anche una nuova pubblicazione.
Last but not least ci sono i riconoscimenti assegnati alla giornalista Francesca Mannocchi e al fotoreporter Alessio Romenzi cui sarà consegnato, durante la serata inaugurale, il premio Il Coraggio delle Immagini per il loro impegno nel documentare la stringente attualità. Ritornano il Premio della giuria, quest’anno composta dalla produttrice Erica Barbiani e dai registi Davide Ferrario e Agostino Ferrente, e il GREEN Documentary Award, che quest’anno viene dato al cinema del maestro Werner Herzog.
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