In apertura Statua di fanciulla del 640 a.C. circa, da Thera (Santorini, Grecia) © Thera, Museo archeologico - Eforia delle Antichità delle Cicladi

Ci sono anche il carro da parata, o forse da corteo nuziale, scoperto vicino a Pompei e la statua di Ercole rinvenuta solo pochi mesi fa nel Parco archeologico dell’Appia antica a Roma. Sono 300 i pezzi, preziosi e rari, esposti nella mostra allestita nelle Grandi aule delle Terme di Diocleziano, riaperte per l’occasione al pubblico dopo decenni. Gli antichi sembrano allo stesso tempo lontani e vicini, come le vittime dell’eruzione del Vesuvio – nel 79 d.C. – di cui si conservano i calchi, che mostrano come alcuni pompeiani rimasero immobilizzati nell’istante della morte. I cicli mitici senza tempo dell’Iliade e dell’Odissea rivivono nella marmorea ed espressiva testa di Ulisse, proveniente dal museo di Sperlonga. In esposizione anche la statua femminile di Santorini, una della più antiche sculture greche.

 

Articolo tratto da La Freccia