In cover: Newsha Tavakolian, Portrait de Negin à Téhéran (2010) © Newsha Tavakolian/Magnum Photos

 

Dettagli dirompenti, sovrapposizioni d’immagini, tecniche d’avanguardia. Sono gli scatti del libro fotografico Une Histoire mondiale des femmes photographes, un lavoro di ricerca minuziosa che ha mappato e consacrato la fotografia femminile, da metà dell’800 fino al 21esimo secolo. Il risultato è una selezione di opere, oltre 450, e la biografia di 300 artiste internazionali – molte delle quali rimaste sconosciute fino a oggi – che hanno saputo documentare, investigare e talvolta alterare il mondo con la loro arte. Riproducendolo in bianco e nero o con sprazzi di colore e rendendolo sinottico in volti intensi, baci coraggiosi, storie epiche o scene di vita quotidiana. Sempre con l’occhio sulla realtà per documentarla in ogni suo fluire e ogni sua coniugazione.

Pamela Singh, Carte au trésor 022 (1994-1995 peinte en 2015), Courtesy © Pamela Singh andsepiaEYE

 

Pochi i nomi di fotografe divenute celebri o presenti nelle più grandi collezioni museali. Più spesso sono sparite dalla storia a beneficio dei “grandi maestri”, con cui di frequente collaboravano professionalmente. Il progetto della casa editrice francese Editions Textuel ha l’intento di farle riemergere dalla zona d’ombra e restituire loro i giusti meriti.

 

Le due autrici del volume, Luce Lebart e Marie Robert – la prima storica e curatrice di mostre, la seconda direttrice artistica del Musée d’Orsay – hanno coinvolto un gran numero di collaboratrici, organizzando un lavoro di squadra su scala mondiale, tutto al femminile: 162 tra galleriste, esperte d’arte, direttrici di pinacoteche, ricercatrici e scrittrici hanno siglato le biografie, fatto riemergere nomi, scovato date, censito luoghi e redatto i testi critici che accompagnano l’apparato iconografico di quest’opera monumentale di oltre 500 pagine. 

Lotte Jacobi Lotte Lenya, actrice, Berlin (1928) © 2020 University of New Hampshire

 

L’impegno delle donne, le loro maestrie e competenze spesso sono rimaste impigliate nell’oblio della memoria, nella storia dell’immagine come in moltissime altre discipline. Una sorta di cancellazione di genere, conseguenza di un duraturo meccanismo di discredito culturale. Ma le donne sono la forza delle donne, sembra voler suggerire l’opera. Frutto di un gruppo di studiose che ha fatto rete di ingegno ed esperienze per approfondire, ricordare e tramandare le maestre fotografe che hanno saputo raccontare, con la loro arte, la storia del mondo.

Articolo tratto da La Freccia