A chi è non è capitato di trovarsi, al mare o in mezzo alla natura, magari mentre si sta mangiando qualcosa, e sentire esclamare: “aiuto un’ape!”. Ecco, nell’80% dei casi quella non è un’ape, ma una vespa. Le api, infatti, seppur non sono rare, sono una specie in via di estinzione e se per assurdo fossero capaci a parlare sarebbero loro a esclamare: “aiuto, sono un’ape”. Il loro numero complessivo, infatti, sta diminuendo a livello globale. Il motivo le attività umane (come l’uso di pesticidi) che contribuiscono, purtroppo, alla distruzione dell’habitat. Gli insetti impollinatori (quindi anche le farfalle), fondamentali per l’ecosistema, sono a rischio. Solo le api selvatiche, per esempio, negli ultimi 10 anni in Europa sono diminuite del 56%. Creature importanti, perché trasportano il polline tra i fiori, permettendo alle piante di riprodursi. Una problematica reale che può cambiare rotta anche grazie a due società del Gruppo FS, Anas e RFI, realtà specializzate nell’infrastruttura.
È partito, infatti, il progetto Life PolliNetwork, cofinanziato dalla UE con un contributo economico del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) e della Fondazione CARIPLO. Si tratta di un’alleanza strategica a livello nazionale tra enti gestori di infrastrutture, università e centri di ricerca, agricoltori, gestori di aree protette e ambientalisti, per proteggere questi insetti che garantiscono il 75% della nostra produzione alimentare. Tra i partner ci sono Anas e Rete Ferroviaria Italiana, ma anche la confederazione agricola Copagri e prestigiose università come l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, l’Università di Torino e l’Università di Pisa. L’obiettivo è infatti, creare una vera e propria rete nazionale di habitat favorevoli che permetta a questi insetti vitali di nutrirsi, riprodursi e muoversi in sicurezza.
Il progetto mira a contribuire all’attuazione dell’iniziativa europea per gli impollinatori, migliorando le conoscenze sul loro declino, sulle cause e le conseguenze, migliorando lo status di conservazione dei tre gruppi principali di impollinatori, affrontando le cause prioritarie del loro declino, mobilitando la società e promuovendo la pianificazione e la cooperazione strategiche a tutti i livelli. L’intuizione di LIFE PolliNetwork è semplice quanto efficace: creare un network costituito da aree e corridoi ecologici, questi ultimi funzionali a trasformare le infrastrutture che punteggiano e attraversano l’Italia – strade, ferrovie, stazioni elettriche – in corridoi definiti “Buzz Lines”, dove gli impollinatori possano nutrirsi, riprodursi e quindi muoversi in sicurezza tra le aree. Oltre ai margini di strade e binari, il progetto interesserà are adibite a stazioni elettriche, le Oasi protette del WWF e aziende agricole, creando una vera e propria rete nazionale di habitat favorevoli. 88 ettari verranno ripristinati entro il 2030 in 11 regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Trentino, Toscana Marche, Umbria, Lazio, Campania, Basilicata Sardegna, Sicilia).
Life PolliNetwork, coordinato da WWF Italia, oltre alla sperimentazione e all’adozione di nuovi metodi di gestione delle diverse aree, anche il ripristino, quindi, degli habitat attraverso un mix di sementi autoctone specificamente selezionate per attrarre impollinatori e che verranno sperimentati e resi disponibili su larga scala. Con questo progetto, grazie anche al supporto del Gruppo FS, la frase “aiuto un’ape!” potrebbe essere usata da oggi in modo molto più appropriato.
Un riconoscimento alle politiche e le strategie ambientali di FS
15 dicembre 2025