La Coppa Italia Frecciarossa giunge al termine. Nella finale tra Atalanta e Juventus vincono ques'ultimi con il risultato di 1 a 0. Rete decisiva di Dusan Vlahovic. Tra il serio e il faceto, le pagelle dell'evento. 

 

Pubblico voto 7: con poco più di 4 ore e 30 minuti di treno da Bergamo o Torino si arriva comodamente a Roma. Sarà anche per quello che la cornice di pubblico allo stadio Olimpico è di tutto rispetto. I dati ufficiali parlando di 66854 paganti, le due curve - in sud i bianconeri, in nord gli atalantini – non smettono mai di sventolare bandiere e di incitare le proprie squadre. Belle anche le coreografie. In questa sfida non perde nessuno, vince lo sport. Quello leale. Emozionante.

 

Impatto voto 0: sembra una bocciatura. Ma non lo è, tutt’altro. Passa alla storia come la partita italiana con più basse emissioni di sempre. Innumerevoli le iniziative: niente plastica nelle confezioni dei cibi, tanti rubinetti dove rifornirsi di acqua evitando l’acquisto di quella in bottiglia. Tutta la cartellonistica verrà riciclata. I led utilizzati per l’illuminazione in campo erano a basso consumo e di energia proveniente da fonti rinnovabili. Incentivato l’uso dello sharing per raggiungere il luogo della partita. Il mondo si cambia dalle azioni quotidiane. Bravi.

 

Roma voto 7.5: La scelta della Capitale come sede della finale della Coppa Italia è (quasi) una consuetudine. Spesso è criticata dagli appassionati (che la vorrebbero magari itinerante). A conti fatti però il fascino di questa città è evidente. Passeggiare nelle zone limitrofe dello stadio, in ampie zone pedonali create per l’occasione, è molto gradevole e anche l’Olimpico (con tutti i difetti di visibilità che ha) è un impianto da un’energia magica. Città unica, anzi: eterna.

 

Mobilità voto 8: qualcuno potrebbe chiamarla “mentalità nord europea”, qualcun altro “intermodalità”. Il risultato è lo stesso: si è disincentivato il mezzo privato. Con il biglietto per lo stadio si aveva un ticket giornaliero per il trasporto pubblico locale, le metropolitane romane aperte fino all’1:30 di notte e potenziamento concreto del trasporto pubblico capitolino. E poi c’era il treno: i tifosi hanno beneficiato di tariffe ridotte per il Frecciarossa. Comodo.

 

Juventus voto 9: quando si vince si ha sempre ragione. Allegri regala il suo ultimo (forse) colpo di coda facendo conquistare ai bianconeri la quindicesima Coppa Italia in bacheca. La stagione della Juventus non è di quelle che passerà alla storia. Probabilmente neanche alla geografia. Però quando c’è da vincere questa squadra si ricorda spesso e volentieri come si fa. Concentratissima.

 

Atalanta voto 8.5:  nella finale a vincere è sempre solo una squadra. È la regola dello sport. Se ci fosse un premio della critica lo daremmo volentieri al club bergamasco. Non per la partita in sé (non la migliore della stagione), ma per quello che ha costruito negli anni. Adesso c’è da voltare pagina, bisogna andare a Dublino per un’altra finale quella di Europa League. Coraggio.

 

Al Bano voto 6: non ce ne voglia il signor Carrisi, vincere 26 dischi d’oro non è un gioco, lui c’è riuscito. Molti altri sui colleghi neanche nei sogni. Quando però si tratta di cantare l’inno di Mameli prima della finale di Coppa Italia, storicamente, è sempre un mezzo dramma. Vuoi che i tifosi siano venuti per il calcio e, forse, non è il pubblico ideale. Vuoi anche che cantare in un contesto del genere emoziona tutti (in passato tra le vittime anche il coreano Psy di Gangnam Style). Fatto sta che Al Bano non fa una delle sue migliori prestazioni. Arriva alla sufficienza per il curriculum. Patrimonio dell’umanità. A prescindere.

Lega Serie A e Trenitalia hanno l'accordo di sponsorizzazione della Coppa Italia fino alla stagione 2026/2027.