Foto cover: © Alex Luise

L’acqua della Val di Sole, le montagne del Trentino e la bicicletta. Sono gli elementi che contraddistinguono i Campionati del mondo di mountain bike, in programma dal 25 al 29 agosto a Daolasa di Commezzadura in Val di Sole, in provincia di Trento. In palio, per la prima volta, sei maglie iridate contese da oltre mille atleti provenienti da tutto il mondo. 

Le sei competizioni sono così suddivise: mercoledì 25 l’apertura dei Mondiali spetta al Team Relay, la gara a squadre, seguita il giorno dopo dalle prove Juniores di Cross Country, su terreni misti in circuiti ripetuti più volte, e dalla novità dello Short Track, le gare brevi. Venerdì 27 è la volta delle prove E-MTB, riservate alle mountain bike elettriche, e del Four-Cross, competizione gravity su brevi tracciati. Sabato 28 si disputano le prove Under 23 ed Elite di Cross Country

Gran finale domenica 29 sul percorso della mitica Black Snake, la pista più difficile e tecnica al mondo, tappa italiana anche della Coppa del mondo specialità Downhill. Il campo gara è facilmente raggiungibile anche in treno. 

Dalla stazione di Trento, servita dalle Frecce e dai treni regionali, si può proseguire il viaggio sulla rete suburbana Trento-Malé-Mezzana che permette di arrivare a Daolasa di Commezzadura, la cui stazione si trova a soli 200 metri dal campo gara. Le epopee dei campioni e delle grandi manifestazioni internazionali. Uomini stremati che crollano appena superato il traguardo. I tifosi che ai bordi delle strade sembrano impazzire per l’impresa dei loro idoli. Il ciclismo è doppiamente protagonista in Val di Sole. Oltre al Campionato del Mondo MTB, il Castello di Caldes (TN) ospita in prima mondiale, fino al 26 settembre, la mostra Vite di corsa. La bicicletta e i fotografi di Magnum. Da Robert Capa ad Alex Majoli. Circa 80 immagini esplorano uno degli sport più popolari e amati dal grande pubblico.

L’esposizione si apre con gli scatti di Robert Capa che nel 1939 seguì il Tour de France per la rivista Match. Seguono quelli realizzati da Guy Le Querrec al Tour de France del 1954, quando il fotografo e regista parigino aveva solo 13 anni. Il percorso prosegue con le immagini che Christopher Anderson dedica al ciclista Lance Armstrong e al triste epilogo per doping della sua carriera. Alex Majoli è presente invece con un lavoro dedicato al produttore di bici milanese Alberto Masi e al suo laboratorio sotto le curve del Velodromo Vigorelli.

Articolo tratto da: La Freccia