In cover, LP © Ashley Osborn

Il nuovo album Churches non esce sotto le Feste perché LP è stata illuminata dallo spirito natalizio. Semplicemente, è stato rimandato a causa della pandemia. Ma il progetto discografico è, comunque, intriso di quella spiritualità che si respira in particolar modo a dicembre. La cantautrice folk rock made in America, ma di origini italiane, tra le più talentuose e sensibili, ha tirato fuori dal cilindro un lavoro molto intimo che mette al centro l’amore e il suo percorso interiore in continua connessione con il mondo. L’artista riccioluta con un veliero tatuato sul petto ha vivisezionato il cuore, regalandolo ai suoi ascoltatori. Il risultato? Canzoni degne di essere chiamate tali. Chi non ricorda, del resto, la sensazionale Lost on you che le ha dato il successo in tutto il mondo? Questo album è unico. As usual, verrebbe da dire. Non resta che farsi trasportare dalla musica e dalle emozioni confezionate ad hoc da questa star senza troppi fronzoli.

 

Qual è stata la genesi di Churches?

La canzone omonima è stata la prima che ho scritto. Volevo parlare di qualcosa di differente rispetto all’amore romantico, che di solito è al centro della mia introspezione.

 

Cosa mi dici di Angels?

Non stavo cercando di dare un senso religioso al progetto. Gli angeli sono all’origine della mia fortuna: persone passate dalla mia vita, che mi aiutano e sono vive e vegete. Angels è anche un’ode ai miei fan e a chi aveva bisogno della mia musica. Hanno contribuito a renderla la mia vita, il mio mestiere, e a loro sono infinitamente grata.

 

Chi sono i tuoi angeli?

Quelli per cui sento di potermi esibire sul palco ogni sera. Motivo per cui non prendo le performance alla leggera: in un mondo in cui è possibile fare mille cose, è un onore vedere il pubblico seduto di fronte a me. Significa che quelle persone vogliono condividere con me parte del viaggio.

Che sapore volevi dare al disco?

Questa domanda la dovresti rivolgere anche a Mike Del Rio, con cui ho dato vita a questo progetto. L’idea era di registrare canzoni acustiche che sembrassero suonate live. Abbiamo lavorato su ritmi e groove molto interessanti.

 

Sei sempre in prima linea per i diritti Lgbtq+. Il brano Rainbow è molto toccante…

È stato molto difficile scriverlo. Stavo cercando di dare un senso alla mia relazione. In una strana rivelazione psicologica, mi sono resa conto che questo rapporto aveva aspetti simili a quello vissuto con mio padre, pieno di rabbia e angoscia: c’erano elementi di staticità familiare. Faticavo a comprendere i miei sentimenti. Sono riuscita a dare loro un senso attraverso questo pezzo, ma è stato complesso.

 

La canzone più rappresentativa dell’album?

Mi piace pensare che Churches sia una gemma che si comprende pezzo dopo pezzo. Ecco perché When we touch è come una porta d’ingresso nel disco, una promessa di quello che verrà dopo.

 

Quanto amore c’è in questo lavoro?

È tutto amore. Ho sacrificato la mia vita e la mia pace per il progetto. Credo molto in quello che faccio e mi piace pensare che ogni canzone che ho scritto abbia aiutato qualcuno. La mia esistenza sarebbe molto diversa se non ci fosse la musica, sarebbe come avere un enorme buco nel cuore.

 

Cos’è, per te, l’amore?

Il collante che ci lega al mondo, l’interazione, la gentilezza.

 

Qual è la tua personale chiesa?

È rappresentata dalle persone, dalla musica e dall’amore, da dare, ricevere e diffondere il più possibile in questo mondo. Cerco di basare la mia vita sulla gentilezza e la decenza, trattando gli esseri umani con rispetto e amore.

 

Sei credente?

Ho fede in Dio, ma non sento il bisogno di spiegare quello che sento. Immagino un potere spirituale superiore che sta con me e guida la mia anima nel lavoro da fare verso gli altri. Ognuno ha la sua visione da questo punto di vista e lo rispetto.

 

Cosa ha rappresentato la pandemia per te?

Un’occasione per capire quanto sia importante, fragile e fugace la vita. Abbiamo bisogno l’uno dell’altro, dipendiamo gli uni dagli altri. Anche se i poteri forti mettono al centro i soldi e l’avidità umana, il fulcro di tutto sono le persone. Le nostre necessità dipendono dal modo in cui stiamo insieme.

Articolo tratto da La Freccia