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Andata e Ritorno” è il film documentario prodotto da Gruppo Creativo Multimedia per il Gruppo FS proiettato in prima assoluta durante la Festa del Cinema di Roma. Un racconto corale incentrato sui frammenti della vita di sei personaggi che, quotidianamente, prendono il treno per raggiungere i propri obiettivi. La durata totale è di 49 minuti, un tempo “corto” quando si parla di cinema, ma che può essere infinito se si indossano i panni di chi, il cinema, lo fa.

 

Un prodotto del genere, infatti, girato in tante location sparse lungo l’Italia, ha avuto uno sforzo notevole. Riassumerle nel dettaglio è complicato. Raccontarle però regala un nuovo punto di vista a tutte quelle persone che non pensano mai a sforzo produttivo, passione e lavoro che si celano dietro a un filmato. Come noto i protagonisti di “Andata e Ritorno” sono sei, persone differenti tra loro che raccontano una loro giornata tipo. Ventiquattro ore, quindi, questa la durata del racconto per chi guarda. Le riprese del documentario hanno avuto, naturalmente, un arco temporale molto più ampio. Sono stati infatti 22 i giorni di set. Dalle prime luci dell’alba (il cinema è sempre più bello farlo di mattina presto) fino al tardo pomeriggio quando il sole educatamente toglieva il disturbo. Un viaggio che ha toccato dieci regioni non solo quelle dei protagonisti. Quasi 2000 chilometri percorsi in treno sui 6000 totali che hanno spinto la troupe in 15 città differenti (San Severo, Foggia, Torre a mare di Bari, Molfetta, Civitanova Marche, Macerata, Castelfranco Veneto, Padova, Milano, Bovisio Masciago, Volpedo, Tortona, Roma, Villa Literno, Casal di Principe). La troupe sui vari set ha oscillato dalle 12 alle 15 persone. Più, ovviamente, montatori, sound designer, grafici, animazioni grafiche, colorist, compositori e fonici di mix che hanno permesso negli studi, una volta arrivato il girato, di portare a termine la produzione.  Nel complesso sono state filmato più di 20 ore.

 

Provando ad andare ancor più in profondità, nelle parti più curiose del backstage, qualche aspetto merita di essere raccontato. Tutti i treni, per esempio, su cui la produzione ha lavorato erano realmente in servizio: troupe, comparse e passeggeri hanno viaggiato infatti insieme durante le riprese, senza alcuna ricostruzione. E sempre per condividere esperienze di set, una delle scene più interessanti del film quando Yakuba e gli altri giocatori della squadra di calcio del Molfetta si sono buttati in mare è stata girata in agosto. L’acqua però era gelida e, anche per questa ragione, è stata girata solo una volta.  

“Andata e Ritorno”, film di Alberto Campagna ed Elena de Rosa, come ha scritto qualche quotidiano è una storia di “umanità in movimento”. Un concetto bello che va confermato, senza esitazioni. La stessa umanità che però non è solo quella narrata sul grande schermo, ma che dietro a macchine da prese, luci, microfoni e sempre a stretto contatto con il mondo ferroviario ha permesso che il tutto si compiesse nel migliore dei modi.