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Provare a ipotizzare quante cose in comune abbiano cinema e treno non è un gioco poi così difficile. Basta provarci. Per entrare, in entrambi i casi, serve un biglietto, senza è vietato: evitare anche di provarci. Altro aspetto identico è nel fatto che sia altamente sconsigliato non arrivarci in orario. Con il ritardo il treno addirittura si perde, il film nella maggior parte dei casi potrebbe non capirsi (il che equivale al perderlo).

 

Andando avanti, non si può nascondere ma ci stiamo prendendo gusto, c’è il fattore voce: se si parla si dà fastidio. In sala moltissimo, in treno un po’ meno. Al cinema da evitare quindi per non passare per maleducati. In viaggio per necessità e con i giusti toni può essere consentito (ma non nelle carrozze silenzio, lì vige la legge del cinema).

 

Poi altro che lega, accumulandoli, questi due mondi è ricordato dai fratelli Lumiere. È il 1896 ed è considerato il primo film della storia. Che sia il primo non è vero, è un falso storico. “L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat” è però la celebrazione del movimento. La trama non è delle più esaltanti, una locomotiva a vapore che arriva in stazione. Ma è l’inizio di tutto ed è per questo che fa la storia. Si dice, addirittura, che durante la prima proiezione, gli spettatori, vedendo il treno in arrivo, scapparono dalla sala per paura di essere travolti. Stare seduti. Non è un’intimidazione, ma perfino ciò è una cosa in comune. In treno ci si alza giusto per andare alla carrozza ristorante o andare in bagno, ma non è poi così strano fare interi viaggi stando sempre seduti. Al cinema alzarsi è impensabile. Quando perfino scappa si fa di tutto per trattenerla e arrivare alla fine del film.

  

Infine, c’è il rosso. Se nel mondo ferroviario è sinonimo del convoglio ad Alta Velocità per eccellenza, ça va sans dire il Frecciarossa. Nel cinema è il colore del red carpet. Una tradizione che è stata inaugurata nel 1922 per la prima hollywoodiana di Robin Hood con Douglas Fairbanks. Quel rosso steso a terra, però, ha un’origine ancor più lontana. Bisogna finire nell’antica Grecia quando l’uso del porpora veniva utilizzato per celebrare eroi e dei. Un colore sinonimo di esclusività e celebrazione, i viaggiatori del Gruppo FS, visto lo storico passato, possono ritenersi altamente soddisfatti.

 

Treno e cinema, quindi, le cose che hanno in comune: tante. In questi giorni alla Festa del Cinema di Roma, dove il Gruppo FS è sponsor ufficiale, un’installazione per celebrarle. “Pensiero Binario” è dedicata a uno degli elementi fondamentali dell’infrastruttura ferroviaria: il binario. L’obiettivo è rappresentare il connubio tra tradizione e innovazione, simboleggiando la missione del Gruppo FS nel costruire il presente e il futuro della mobilità del Paese. Progettata dai designer Giulio Iacchetti e Luca Madonini è, fino al 26 ottobre, all’ Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone e già nel suo primo giorno è stata oggetto di vista da visitatori e personaggi del mondo del cinema.