La sua voce l’avete sentita mille volte e vi avrà sicuramente fatto compagnia. Federica Gentile, dopo aver militato in Rai Radio2 per 25 anni, conducendo cult come Brave Ragazze e Le colonne d’Ercole, ha cambiato squadra ed è diventata una delle protagoniste più amate di Rtl 102.5. Qui ora conduce con Angelo Baiguini W l’Italia, dopo essersi cimentata con Radio Costanzo Show, Onorevole DJ e Chi c’è c’è, chi non c’è non parla. Non paga si è messa anche a dirigere Radio Zeta, l’emittente dedicata ai giovani e fatta dai giovani. Un successo che il 10 giugno si consolida al Centrale del Foro Italico di Roma con Radio Zeta Future Hits Live, il festival dedicato alla generazione Z. La kermesse capitolina condotta da Jody Cecchetto, Camilla Ghini e Paola Di Benedetto vedrà alternarsi on stage gli idoli dei ragazzi: da Achille Lauro a Lazza, da Elodie ad Annalisa fino a Sangiovanni, Tananai e Tommaso Paradiso.

Qual è la particolarità di Radio Zeta?

Ho sempre sostenuto che ragazze e ragazzi non ascoltano la radio solo perché spesso vengono veicolati contenuti lontani dai loro consumi culturali. Ma se sono loro a gestire in prima persona il mezzo, e ci trovano dentro i loro pari, poi si sintonizzano. D’altronde la radio è una scatola, dipende quello che ci si mette dentro. La chiave vincente è usare il loro linguaggio. Radio Zeta è diventata un punto di riferimento anche per i genitori che vogliono comprendere meglio i figli. Questo format non esisteva sul mercato italiano. Magari riusciamo a farlo diventare una best practice.

Chi sono gli artisti più interessanti del Future Hits Live?

Tutti. E non lo dico solo perché il cast è fatto da noi. Sono davvero tutti centrali: ci sono realtà splendide di cui sentiremo parlare a lungo.

Com’è questa generazione Z?

Molto ricca di contenuti, anche se ha pagato un prezzo altissimo per la pandemia. Non è una generazione ideologica, ma fa gruppo su temi importanti come l’ambiente, la sostenibilità, l’annullamento delle diversità. Quelli che ne fanno parte possiedono valori forti e una grande capacità di stare insieme e riconoscere obiettivi comuni. Ma vanno seguiti perché imparino a dosare le informazioni da cui vengono bombardati. Il nostro ruolo è aiutarli ad avere una bussola, a distinguere il vero e l’attendibile, per non cadere in facili trappole.

Anche Sanremo sta guardando molto a questa generazione. Che ne pensi?

Amadeus venne da noi ammettendo che molti artisti saliti sul palco dell’Ariston li aveva scoperti su Radio Zeta. Noi facciamo scouting grazie al nostro editore Lorenzo Suraci, che è un genio, e al grande contributo dell’ufficio musicale capitanato da Lina Pintore. Fanno un lavoro pazzesco, con un fiuto e una dedizione meravigliosi.

Un consiglio ai ragazzi e alle ragazze che vogliono intraprendere questo mestiere?

Rimanere loro stessi, essere originali, naturali. E poi studiare, avere cultura e competenza, che sono fondamentali quando si ha la responsabilità di parlare alle persone.