Photo © Viola D’Acquarone

Con le sue canzoni e la sua voce ha sempre lasciato il segno.

Elisa, tra le artiste più versatili del panorama italiano, è capace di restare credibile cantando in inglese e in italiano. E passando da pezzi rock come Labyrinth e No hero a reinterpretazioni delicate di canzoni (quasi) intoccabili del calibro di Almeno tu nell’universo, da brani pop tipo Dancing e Stay a hit sanremesi quali Luce (tramonti a nord est), con la quale vinse il festival nel 2001, e O forse sei tu.Per non parlare di tutte le altre poesie in musica esaltate dalla sua vocalità, ora urlata, ora intima.

Per questo Natale, la cantautrice friulana ha deciso di fare tre regali ai suoi fan (e non solo): l’8 dicembre esce il disco Intimate - Recordings at Abbey Road Studios, il 15 e 16 al Forum di Assago, vicino a Milano, va in scena il live An intimate Christmas e, alla Vigilia, arriva anche la trasposizione televisiva dei concerti meneghini.

 

Partiamo dall’album. Cosa dobbiamo aspettarci?

Il disco nasce dai concerti An intimate night fatti con Dardust. Abbiamo pensato di fare uscire un progetto capace di tirar fuori tutto il lavoro portato avanti insieme, con arrangiamenti bellissimi.

 

Effettivamente, quei live sono stati un successone.

All’inizio dovevano essere solo cinque, nei teatri. Poi sono diventati molti di più, con due date all’Arena di Verona e, adesso, due al Forum di Assago. Nessuno se lo aspettava. L’album celebra tutto questo e lo fissa per sempre. Motivo per cui abbiamo voluto inciderlo in presa diretta all’interno di studi di registrazione storici come gli Abbey Road di Londra.

 

Nell’album ci sono pezzi natalizi?

Oltre a tutto il live An intimate night, figurano i brani inediti Quando nevica e Buon Natale anche a te. E una versione di Silent night. Ai concerti, invece, ci saranno molti più classici.

 

Parliamo degli inediti, a partire da Quando nevica.

È il singolo che precede l’album ed è stato scritto insieme a Dardust e Calcutta. Sono venuti qui in Friuli e abbiamo passato le giornate a scrivere. Non avevamo una meta precisa, cercavamo di fare qualcosa di non troppo convenzionale. Il pezzo va un po’ fuori dal seminato: mi sono immaginata la storia d’amore dei miei genitori raccontata da mia madre. Un viaggio nella sua memoria. Questo immaginario volutamente retrò si lega ad Abbey Road, all’idea di voler fare qualcosa di classico, con molta essenzialità. Non c’è nulla di elettrico o elettronico, è tutto acustico. Si è creata un’atmosfera magica, dal sapore cinematografico, d’altri tempi.

 

Passiamo a Buon Natale anche a te. Di cosa parla?

Il brano, scritto insieme ad Alessandro Raina, è una piccola fotografia di un Natale onesto. Raccontare le Festività è come tirare le somme. C’è una parte malinconica e tragicomica nel periodo natalizio per cui, qualsiasi cosa succeda, the show must go on.

In che senso?

A volte si mettono da parte situazioni pesanti. Questa cosa l’ho vissuta perché mio padre non si parlava con mio nonno. E il Natale era sempre un po’ strano. Il brano è una riflessione sincera e intima su quanto tutta una serie di dolori vengano sospesi per una Festa.

 

Perché hai scelto proprio Silent night tra i brani natalizi?

L’avevamo già eseguita e arrangiata l’anno scorso in modo angelico e tenero, ispirandoci all’universo sonoro dei Sigur Rós.

 

Veniamo al concerto. Oltre alle tue hit che canzoni a tema ascolteremo?

Quest’anno si va giù pesanti. Nel live al Forum la parentesi natalizia sarà più ampia, con un coro giovanile, l’arpa, i timpani, il vibrafono, le nostre quattro bravissime coriste, la band e Dardust al pianoforte. Da quando sono mamma vivo le Feste in maniera diversa. Ho ricominciato da zero e mi sono messa ad ascoltare i dischi natalizi di Frank Sinatra, Ella Fitzgerald e Nat King Cole.

 

Quindi cosa dobbiamo aspettarci?

Have yourself a merry little Christmas, White Christmas, con un regalo speciale, Santa Claus is coming to town e sto cercando di fare anche Last Christmas degli Wham!. Ci saranno tanti ospiti e diverse sorprese, ma devono rimanere tali.

 

Niente All I want for Christmas is you?

Non è stata inserita perché io e l’artista con cui dovevo eseguirla abbiamo deciso di cantare un pezzo differente che, visto il periodo, lanciasse un messaggio di pace. Il live andrà anche in onda su Canale 5 la Vigilia di Natale. Sono onorata e felicissima di questa cosa. In più forniremo il numero per un fundraising che ha un obiettivo sostenibile.

 

Spiega un po’…

I primi cinque concerti nascevano con l’idea di aiutare a raccogliere fondi per il progetto Music for the Planet, al fine di piantare alberi in piccoli comuni italiani. E anche con An intimate Christmas faremo la stessa cosa. È un’azione simbolo e un invito a donare rivolto a tutti, soprattutto in un periodo come il Natale in cui il consumismo impenna. Ma già dai live legati al mio album Back to the future era partito un percorso di sensibilizzazione sullo stato di salute ambientale dell’Italia. In ogni tappa avevamo organizzato un green village con mercatini di prodotti della zona e analizzato i dati generali per cercare di ridurre il più possibile le emissioni inquinanti durante i concerti.

 

Com’è andata?

La nostra ricerca è stata pubblicata dagli scienziati del Politecnico di Milano. E più della metà dei promoter nelle diverse regioni ha seguito corsi per rendere i live sostenibili finanziati da Friends & Partners, l’agenzia di concerti con la quale collaboro.

Ai tuoi figli hai trasmesso un’anima green?

Non siamo perfetti, ma sto cercando di responsabilizzarli perché agiscano in maniera cosciente, sviluppando una loro sensibilità sul tema. Ho la fortuna di vivere in campagna, con due orti e alberi da piantare: abbiamo un rapporto diretto con la natura.

 

Da genitore come vedi il futuro?

Nonostante il buio fitto di questo momento è vitale e fondamentale non trasmettere il pessimismo. È inquinante anche l’energia negativa che si trasmette. Anche se ci sono molti pericoli legati al cambiamento climatico bisogna avere un approccio costruttivo e speranzoso.

 

Che rapporto hai con i tuoi figli?

Cerco di instaurare una relazione basata sulla fiducia, anche se mi rendo conto di quanto sia difficile. Credo che i genitori con un approccio molto protettivo non diano ai figli la possibilità di imparare e di sbagliare, parte fondamentale della crescita. Ci vuole un po’ di naturalezza e di tolleranza per mandarli in giro per il mondo con più serenità, senza ansie.

 

Con che spirito vivi questo Natale?

Sono fortunata e piena di gratitudine. Nel 2024 mi fermerò per scrivere, sarà un anno più tranquillo. Il tempo è una delle cose più preziose e posso vivere il lusso di passarlo con i miei amici, facendo quello che mi piace.

 

Se potessi incontrare la te stessa che muoveva i primi passi nella discografia cosa le diresti?

«Meno male che sei così fulminata e così testarda!». Se fossi stata più ragionevole, non sarebbero accadute la metà delle cose che sono successe. Il motivo per cui ci sono riuscita è stato credere con tutte le mie forze nelle visioni artistiche più pazze e impossibili. Bisogna essere incoscienti: nella musica la razionalità serve a poco, è importante vivere le cose di pancia. E non ascoltare niente e nessuno se si vuole cambiare il mondo.

 

Articolo tratto da La Freccia dicembre 2023