In apertura una scena dello spettacolo Jump della compagnia Opera Bianco ©Marco Boschetti

Tornare ai luoghi, tessere relazioni tra persone, prendersi cura dell’ecosistema, conoscere realtà e persone che in quei luoghi resistono e insistono ogni giorno, grazie alle arti performative: danza, musica, teatro. La terza edizione di Prima Onda Fest vuole spostare l’attenzione dal centro alla periferia, sulla Costa Sud di Palermo, dove dal 26 ottobre al 6 novembre una fittissima trama di attività culturali sarà intessuta tra i luoghi delle associazioni partecipanti, dei presidi culturali e sociali, dentro le sedi istituzionali, tra le realtà imprenditoriali vive e propositive, ma anche dentro le acque negate di Palermo. Tra l’Ecomuseo del Mare, la Fondazione Casa Lavoro e Preghiera di Padre Messina, il Cubo di Sant’Erasmo, lo Stand Florio, il Centro Padre Nostro di Don Pino Puglisi, Palazzo Mirto, la foce del fiume Oreto e sul lungomare di Romagnolo.

Una scena dello spettacolo Josefine del duo Bartolini e Baronio © Margherita Masè

Una scena dello spettacolo Josefine del duo Bartolini e Baronio © Margherita Masè

DANZA, MUSICA E TEATRO PER METTERE AL CENTRO LE PERIFERIE

L’edizione 2022 del festival Prima Onda propone 12 giorni di arte e sperimentazione, con più di 30 spettacoli, oltre che incontri, conferenze, concerti, performance (molte delle quali nate proprio per l’occasione) e progetti partecipativi e formativi che si sviluppano nel corso dell’anno. Con un programma di tale portata, la rassegna si configura come un organismo vivente che coltiva un pensiero politico, interpella la società civile e si spinge oltre un’espansione urbana ed extraurbana. Per creare e raccogliere una propria comunità intorno alla Costa Sud, periferia uguale a tante altre ma allo stesso tempo unica.

Ideato da Genìa, collettivo multidisciplinare di realtà produttive nel campo del teatro, della danza e della musica, Prima Onda 2022 presenta una miscela originale tra diverse generazioni di artisti, scelti da tre diverse personalità: Giovanna Velardi, direttrice artistica della Compagnia Giovanna Velardi e dell’associazione PinDoc (sostenuta dal MIC), coreografa siciliana tra le più note anche a livello internazionale, curatrice della sezione danza del festival; Manuela Lo Sicco, attrice, regista, coreografa, Premio Ubu 2021 come miglior attrice, per la sezione teatro; e Valeria Fazzi, da anni nell’organizzazione della storica associazione musicale Curva Minore, che cura la sezione musica.

Czd2 Giovane Compagnia Zappalá Danza

Czd2 Giovane Compagnia Zappalá Danza

COMPAGNIE AFFERMATE ED ARTISTI EMERGENTI IN DIALOGO

Compagnie affermate convivono al fianco di nomi emergenti che si affacciano al pubblico per la prima volta, spaziando tra la scena contemporanea siciliana e quella internazionale. Tra loro due compagnie di punta della scena del teatro italiano degli ultimi trent’anni, Fanny & Alexander e Babilonia Teatri, il duo Bartolini e Baronio, il performer e ricercatore sul movimento e sul paesaggio, Valerio Sirna, Stefano Tè con il Teatro dei Venti, noto per la produzione di spettacoli che accostano creatività e comunità, la regista marsigliese Marie Lelardoux, i giganti della danza Claudia Castellucci (Leone D’argento 2020), Roberto Zappalà, Simona Bucci, Sofia Nappi e Opera Bianco, l’evoluzione del gruppo Opera attivo sin dal 2005. Per la musica sono ospiti formazioni miste di musicisti di diversi ambiti e generazioni, come la Sicilian Improviser Orchestra - SIO e il suo corrispettivo marsigliese Ensemble Grand8, in un gemellaggio che riunisce le due città del Mediterraneo.

Ensemble Grand8 © Clara Lafuente

Ensemble Grand8 © Clara Lafuente

IL PROGETTO INONDAZIONI

Quest’anno in sinergia con Prima Onda Fest si sviluppa Inondazioni, progetto co-curato da Genìa e Mare Memoria Viva, un programma sperimentale di formazioni e culture meridiane intergenerazionali. Inondazioni si compone di laboratori, residenze e azioni artistiche partecipative realizzate da e con professionisti delle arti performative e con le abitanti e gli abitanti della costa sud-est di Palermo. La sezione Meduse, che si svolge all’Ecomuseo del Mare dal 9 al 13 novembre, presenta un programma di pratiche artistiche comunitarie situate nella costa sud della città, toccando temi scomodi come il patrimonio immateriale, il paesaggio del sacco e le storie dei luoghi e delle persone della periferia a ridosso del mare.

Frame del video Hierá di Milena Catalano ed Emilio Orofino, prodotto da Il Pavone

Frame del video Hierá di Milena Catalano ed Emilio Orofino, prodotto da Il Pavone

TRA LE PAROLE CHIAVE DEL PROGRAMMA TEMPO, SPAZIO, RELAZIONE, INTEGRAZIONE, MEMORIA

Fitto il programma che si apre il 26 ottobre alla Cavallerizza di Palazzo Mirto, con la compagnia Frazioni Residue e l’installazione Le Frequenze della Memoria, esito di una residenza artistica presso il Centro Padre Nostro, che ha dato vita a un lavoro composito sul valore della memoria della città. A seguire, nel trentennale dalla sua fondazione, approda a Prima Onda la compagnia Fanny & Alexander (Ecomuseo) con il suo progetto L’amica geniale a fumetti, tratto dalla graphic novel di Mara Cerri e Chiara Lagani sul celebre romanzo omonimo di Elena Ferrante.

Il mare è il protagonista della seconda giornata, con Le esercitazioni ritmiche di Palermo, Il trattamento delle onde di Claudia Castellucci: una danza aperta al pubblico fondata sul suono delle campane (i trattamenti cui il titolo fa riferimento sono i colpi, i movimenti e le sospensioni che si effettuano con un bastoncello di nocciolo). Alla foce del fiume Oreto, sempre il 27 spazio a Marie Lelardoux, fondatrice della Compagnie Émile Saar, per la seconda volta al festival con uno dei suoi lavori più apprezzati, Intérieur table (Sur le jour fugace). Con questa pièce ispirata a scene di cinema la regista francese indaga sui pasti in famiglia, tra pranzi sociali, nuziali e funebri, rappresentando così ciò che sfugge in questi tempi attorno al tavolo.

Una scena dello spettacolo Intérieur table della Compagnie Émile Saar ©D. Nadeau

Una scena dello spettacolo Intérieur table della Compagnie Émile Saar ©D. Nadeau

Sabato 29 arriva il Teatro dei Venti di Stefano Tè, con La Misura Umana, studio per una produzione futura di teatro per gli spazi urbani (Ecomuseo), laboratorio-spettacolo che sintetizza in un’unica pièce tutte le caratteristiche del lavoro della compagnia, Premio Ubu 2019.

Il 31 ottobre spazio al laboratorio Not Found di TeatrInGestAzione, compagnia di ricerca-azione teatrale, attiva dal 2006 a Napoli, che si occupa di produzione, educazione, progettazione e curatela in ambito artistico, con particolare attenzione ai processi condivisi. Tra le compagnie più attese al festival c’è sicuramente Babilonia Teatri, fondata nel 2005 da Valeria Raimondi ed Enrico Castellani, già Premio Ubu nel 2009 e 2011 e Leone d’argento alla Biennale di Venezia 2016. Ora approda sul palcoscenico dell’Ecomuseo MMV il 1° novembre con Pietre Nere, spettacolo teatrale risultato dell’indagine condotta sul territorio di Asti.

Una scena dello spettacolo La misura umana del Teatro dei Venti nel borgo di Gombola ©Chiara Ferrin

Un momento dello studio La misura umana del Teatro dei Venti nel borgo di Gombola ©Chiara Ferrin

Prima Onda coltiva anche i giovani spettatori, dedicando al teatro per bambini e ragazzi parte della sua programmazione. A cominciare da Le avventure di Pinocchio, cavallo di battaglia della compagnia Teatro D’Aosta, nato da La Filastrocca di Pinocchio di Gianni Rodari, con la regia di Livio Viano e l’attrice Stefania Ventura. Il 2 novembre in scena Una Fuga in Egitto. Rotta virtuale per l’esilio, progetto drammaturgico, montaggio e regia di Turi Zinna. Tre lavoratori della parola, Lina Prosa, Tino Caspanello e Turi Zinna invadono il campo della realtà virtuale per congegnare un’esperienza immersiva multidimensionale che sfuma i confini tra l’intimo e il politico, tra il simulato e il concreto, tra il qui e il lì, tra l’ora e l’allora.

Una scena dello spettacolo Pinocchio della compagnia Teatro d'Aosta

Una scena dello spettacolo Pinocchio della compagnia Teatro d'Aosta

La chiusura del Festival è affidata a Joele Anastasi, Enrico Sortino e Federica Carrubba Toscano, fondatori di Vucciria Teatro, formazione artistica attiva dal 2018 e prodotta dalla Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini. In scena porta We are not Penelope, progetto che nasce per provare a rispondere alla domanda su cosa sia la fedeltà, prendendo spunto dal mito di Penelope: la moglie di Ulisse passò 20 anni a scontare sulla propria pelle il prezzo della fedeltà, a tal punto da restare incastrata dentro il suo stesso sacrificio.