È il film SHTTL ad aggiudicarsi il Premio del pubblico FS - Ferrovie dello Stato Italiane alla Festa del Cinema di Roma 2022. Nel corso della cerimonia di premiazione ufficiale, tenutatsi all’Auditorium Parco della Musica, l’attore e regista Valerio Mastandrea e Luca Torchia, Chief Communication Officer del Gruppo FS, hanno assegnato il riconoscimento al regista argentino Ady Walter. La sua opera d'esordio ha vinto la concorrenza delle altre 15 pellicole inserite nella sezione Concorso Progressive Cinema – Visioni per il mondo di domani.

Premiazione del flm SHTTL, vincitore del Premio del pubblico FS alla Festa del Cinema di Roma 2022

«Siamo molto felici di aver contribuito a dar voce al pubblico che ha scelto SHTTL», ha affermato Luca Torchia. «Il Gruppo FS, oltre ad accompagnare ogni giorno gli italiani alla scoperta di città e borghi e collegare tra loro i territori, avvicina le persone al mondo dell’arte e della cultura, in ogni sua forma e manifestazione. Il sostegno di Ferrovie dello Stato Italiane alla Festa del Cinema di Roma è un’ulteriore dimostrazione di questa missione e dell'impegno di tutto il Gruppo ad assicurare, insieme alla mobilità delle persone e delle merci, anche quella delle loro idee, della cultura e dei valori civili e sociali del Paese».

Con il Gruppo FS, guidato da Luigi Ferraris, alla Festa del Cinema d Roma in veste di Official Sponsor, sono stati gli appassionati della settima arte a votare il loro film preferito. Accedendo all’app (disponibile sia per iOS sia per Android) o al sito della Festa, gli spettatori che hanno preso parte alla proiezione ufficiale o alla prima replica di un’opera hanno potuto esprimere la propria preferenza attraverso il codice riportato sul ticket d’ingresso. Lo stesso con cui sono entrati sulla piattaforma di voto. In tal modo hanno partecipato al concorso a premi offerto dal Gruppo FS che ha messo in palio ogni giorno 20 Carte Regalo Trenitalia, del valore di € 50 ognuna.

Lo scorso anno ad aggiudicarsi il riconoscimento FS Audience Award era stato il film Mediterráneo del regista Marcel Barrena, un’opera dura e struggente che invitava a riflettere sui fenomeni migratori, raccontando la storia del fondatore dell’ong Open Arms, Òscar Camps.

Una scena del film Mediterraneo

Una scena del film Mediterráneo

CONCORSO PROGRESSIVE CINEMA: 16 FILM IN GARA

Italia, Stati Uniti, Francia, Algeria, Svizzera, Corea del Sud, Tunisia, Palestina, Arabia Saudita, Qatar, Spagna, Lettonia, Lituania, Polonia, Cuba, Ucraina, Germania e Hong-Kong sono i 18 Paesi in cui sono stati realizzati i 16 film in gara per la sezione Concorso Progressive Cinema. Un mondo tutto da scoprire, tra thriller, distopie, crime, road movie, commedie, fiction, storia, biografie, bianco e nero e colori.

La complicata convivenza tra israeliani e palestinesi trova spazio in questo primo lungometraggio di Filas Khoury. Il registra mostra la tragedia vissuta nel quotidiano da un gruppo di adolescenti palestinesi, studenti di una scuola araba israeliana, impossibilitati ad affermarsi in un contesto e in Paese che devono ancora fare i conti con il passato. Il film diventa così il ritratto di una generazione ignorata dai mezzi di comunicazione, che resiste con ironia e paradosso, ma senza violenza, e rende peculiari temi universali, dall’amore all’amicizia, passando per la ricerca di sé. Sullo schermo compaiono Mahmood Bakri, Sereen Khass, Mohammad Karaki, Muhammad Abed Elrahman, Ahmad Zaghmouri e Saleh Bakri.

Una scena del film Alam, in gara per il Premio del Pubblico FS alla Festa del Cinema di Roma 2022

Alam

Con il film del regista cubano Pavel Giroud arriva alla Festa del Cinema un documentario storico sul caso di Heberto Padilla, il poeta che con la raccolta Fuera de juego ottenne due risultati: la sua notorietà valicò i confini americani per giungere in Europa, ma proprio i suoi testi lo portarono all’arresto e alla condanna da parte di Fidel Castro. In un alternarsi di materiali storici, il cineasta, suo connazionale, evidenzia soprattutto un momento particolare della vicenda: proietta spezzoni di una registrazione, oltre due ore di girato riemerso dopo 50 anni da un archivio governativo, durante la quale l’intellettuale ritratta la propria opera, davanti agli intellettuali e amici membri dell’Unione degli scrittori e artisti cubani. Tra le scene del film compaiono personaggi che hanno caratterizzato la cultura e la politica del ‘900, da Gabriel García Márquez a Julio Cortázar, da Mario Vargas Llosa a Jean-Paul Sartre e Carlos Fuentes.

Una scena del film El caso Padilla, in gara per il Premio del Pubblico FS alla Festa del Cinema di Roma 2022 ©Andrejs Strokins

El caso Padilla ©Andrejs Strokins

Un atto di fiducia tra Lila Neugebauer e Jennifer Lawrence: la regista ha puntato per il suo film d’esordio sulle capacità attoriali dell’interprete che a sua volta ha anche deciso di produrre l’opera. La storia, ambientata in una New Orleans mai vista, è quella di un’amicizia difficile ma amorevole, attraverso cui si esplorano sia i traumi psicologici e fisici che i soldati devono affrontare durante e dopo una guerra, sia le loro vite che precedono i conflitti, in cui sofferenze e problemi li portano ad arruolarsi e ad accettare incertezze e pericoli. Oltre alla Lawrence, sullo schermo vedremo anche Brian Tyree Henry, Linda Emond, Jayne Houdyshell, Stephen McKinley Henderson, Russell Harvard, Fred Weller, Sean Carvajal, Will Pullen e Neal Huff.

Una scena del film Causeway, in gara per il Premio del Pubblico FS alla Festa del Cinema di Roma 2022

Causeway

Nel bel mezzo del lockdown, Napoli è una città deserta: dal rione Sanità alla stazione di Mergellina, fino a Corso Umberto, non c’è piazza, strada o angolo che non assuma un aspetto del tutto spettrale. È in questo scenario apocalittico che il cineasta Francesco Patierno propone la propria rilettura di un classico della letteratura francese e mondiale come La peste di Albert Camus. Le sensazioni di disorientamento raccontate nel libro si riversano nel contemporaneo flagellato dalla pandemia, in cui medici, volontari, commercianti e persone normali si dividono tra chi vuole fuggire e chi vuole restare, facendo i conti in entrambi i casi con la paura. Nel cast figurano Francesco di Leva, Alessandro Preziosi, Francesco Mandelli, Cristina Donadio, Andrea Renzi, Antonino Iuorio e Peppe Lanzetta.

Una scena del film La cura, in gara per il Premio del Pubblico FS alla Festa del Cinema di Roma 2022

La cura

Anno 1895: la dodicenne Elisabeth inizia il noviziato in un convento in Svizzera. Estate 1900: dovrebbe prendere i voti e invece decide di tornare a casa per una vita da contadina. A scatenare il netto cambio di programma è la scomparsa della sorella più grande Innocente, che muore in modo improvviso e misterioso. La famiglia della ragazza si trincera nel silenzio, l’unica risposta a sua disposizione per fronteggiare ambiente e credenze repressivi. Solo tre amici d’infanzia di Elisabeth condividono la sua stessa sete di conoscenza e libertà. Per il film la regista Carmen Jaquier ha diretto Lilith Grasmug, Mermoz Melchior, Benjamin Python, Noah Watzlawick, Sabine Timoteo, Diana Gervalla, Léa Gigon e Marco Calamandrei.

Una scena del film Foudre, in gara per il Premio del Pubblico FS alla Festa del Cinema di Roma 2022

Foudre

Una ballerina talentuosa, il cui nome dà il titolo al film, è vittima di un grave episodio di violenza, a causa del quale subisce menomazioni fisiche. Il contesto non è dei più facili: il film sembra infatti una metafora dell’attuale Algeria, un Paese dove l’Hirak, forza politica e civile che si oppone al regime, è stato spento dalla pandemia. Nonostante le difficoltà, tuttavia, Houria non smette di inseguire il suo sogno: continuare a danzare, con abiti sgargianti, su una terrazza o su una spiaggia, con donne che si aiutano a vicenda, unite da ideali di sorellanza e resistenza a oppressioni e abusi. Per il suo ultimo film, la regista Mounia Meddour punta su un cast composto da Lyna Khoudri, Rachida Brakni e Hilda Amira.

Una scena del film Houria, in gara per il Premio del Pubblico FS alla Festa del Cinema di Roma 2022

Houria

Per la sua prima opera di finzione la regista tedesca Aelrun Goette si ispira alla sua personale esperienza di modella, raccontando fatti realmente accaduti tra gli anni ‘80 e gli anni ‘90 nella Repubblica Democratica Tedesca. La storia narra le vicende di una ragazza di 17 anni e di Berlino Est che, dopo aver visto una propria foto pubblicata per caso sul magazine Sibylle (una sorta di Vogue per quel periodo e quell’angolo di mondo), si trova immersa nel mondo della moda, tra fotografi, passerelle e nuovi stili di vita. A vestire i panni della giovane Goette è Marlene Burow, che sul set ha lavorato in compagnia di Sabin Tambrea, David Schütter, Claudia Michelsen, Jördis Triebel.

Una scena del film In a land that no longer exists, in gara per il Premio del Pubblico FS alla Festa del Cinema di Roma 2022 ©Peter Hartwig/Ziegler Film/Tobis Film

In a land that no longer exists ©Peter Hartwig/Ziegler Film/Tobis Film

Il potere inarrestabile della giovinezza, libera ed entusiasta, è al centro di un film che parla di guerra e di russi. Sembrano gli eventi bellici del 2022, invece tutto si svolge nel 1991. Per la precisione, in un mese del tutto particolare, gennaio, come lascia intendere il titolo. Il cineasta Viesturs Kairišs torna indietro nel tempo, a quando aveva 19 anni, per raccontare la storia di una generazione che voleva vivere il mondo e desiderare il cinema. I suoi personaggi sono tre giovani smaniosi di diventare filmmaker, pur trovandosi a confrontarsi con l’invasione di carri armati sovietici che vogliono riportare sotto il proprio controllo la Lettonia, dichiaratasi indipendente un anno prima. Sul grande schermo vedremo Kārlis Arnolds Avots, Alise Dzene, Baiba Broka, Aleksas Kazanavičius, Juhan Ulfsak e Sandis Runge.

Una scena del film January, in gara per il Premio del Pubblico FS alla Festa del Cinema di Roma 2022 ©Andrejs Strokins

January ©Andrejs Strokins

Primo lungometraggio per il cineasta Jeong Ji-hye, che narra le vicende di un’operaia di mezz’età alle prese non solo con prepotenze e abusi nella fabbrica in cui lavora, ma anche con i pericoli provenienti dal mondo del web, dove tentenna per mancanza di esperienza. Il film può contare su un cast composto da Kim Kum-soon, Yun Seon-a, Cho Hyeon-woo e Kim Yong-joon e rappresenta uno spaccato della Corea del Sud odierna: un Paese in cui le molestie sessuali in Rete sono sempre più frequenti. Le vittime molto spesso sono persone fragili che non riescono a contrastare la violenza digitale. Quando poi decidono di denunciare tutto e ricorrere alle vie legali, devono affrontare numerosi ostacoli, dovuti tanto alla disparità di genere quanto a un governo incapace di affrontare la questione.

Una scena del film Jeong-Sun, in gara per il Premio del Pubblico FS alla Festa del Cinema di Roma 2022

Jeong-Sun

Campi larghi e primi piani, stretti scambi di battute, voci narranti e silenzi assordanti si alternano nel film di Fabrizio Ferraro che ambienta la storia in bianco e nero in un paesaggio innevato dell’Appennino Centrale. In un anno particolare per l’Italia, il 1944, che subito suggerisce il ruolo dei protagonisti: quattro partigiani, inseguiti dal nemico, vagano nella tormenta alla ricerca di un rifugio, finché non incontrano una ragazza. Nel cast Emiliano Marrocchi, Domenico D’Addabbo, Fabio Fusco, Olimpia Bonato e Antonio Sinisi.

Una scena del film I morti rimangono con la bocca aperta, in gara per il Premio del Pubblico FS alla Festa del Cinema di Roma 2022

I morti rimangono con la bocca aperta

Cosa fare quando si resta bloccati in un altro Paese a causa del lockdown e del blocco dei voli? Il cineasta cinese Wang Xiaoshuai ha pensato semplicemente di fare ciò che avrebbe fatto anche a casa, realizzare un film. La sua ultima opera, girata in 14 giorni, con pochi soldi e grazie ad amici, sceneggiatori e artisti nella sua stessa situazione, è completamente ambientata in un hotel in Thailandia, dove nel gennaio 2020 si trovava in vacanza a festeggiare il Capodanno Lunare. Il contesto esterno particolarmente straordinario diventa il focus della sceneggiatura, una riflessione sulle conseguenze della pandemia e sulle sensazioni di caos, torpore e insoddisfazione che tutti nel mondo hanno provato durante quel periodo. Fanno parte del cast gli attori Ning Yuanyuan, Ye Fu, Qu Ying, Huang Xiaolei, Worrapon Srisai, Dai Jun e Li Zonghan.

Una scena del film Lü Guan/The Hotel in gara per il Premio del Pubblico FS alla Festa del Cinema di Roma 2022 ©Peter Hartwig/Ziegler Film/Tobis Film

Lü Guan/The Hotel ©Peter Hartwig/Ziegler Film/Tobis Film

In Spagna la conoscono come cantautrice e con il nome d’arte di Russian Red. Alla Festa del Cinema Lourdes Hernández arriva invece come attrice, protagonista dell’opera prima della regista Andrea Bagney. Una storia d’amore che gira intorno alle vicende di Ramona, un’aspirante attrice di 30 anni che insegue il senso della vita, perennemente indecisa sul colore di capelli, sul proprio umore, sulle infatuazioni. Tra chiacchierate, camminate e incomprensioni, una vita in bianco e nero si colora solo quando si entra in scena. Con un cast completato da Bruno Lastra e Francesco Carril.

Una scena del film Ramona, in gara per il Premio del Pubblico FS alla Festa del Cinema di Roma 2022

Ramona

Da un lato Ewan McGregor, il giovane Obi-wan Kenobi dei tre episodi prequel di Star Wars, dall’altro Ethan Hawke, che molti ricorderanno in Training Day, film che gli valse la candidatura al premio Oscar. Gli attori interpretano due fratellastri che si ritrovano per partecipare al funerale del padre, un uomo con cui entrambi avevano un rapporto complicatissimo. A dirigerli sul set di una pellicola che ben si destreggia tra road movie, commedia e storia familiare, c’è il colombiano Rodrigo García, figlio di Gabriel García Márquez, decisamente abile nel suscitare amore per personaggi difficili da dimenticare, come quelli interpretati in quest’opera da Maribel Verdú e Sophie Okonedo.

Una scena del film Raymond & Ray, in gara per il Premio del Pubblico FS alla Festa del Cinema di Roma 2022

Raymond & Ray

Giochi erotici, minacce, ricatti, ansie e fragilità si susseguono nel film di Zachary Wigon che si mette di nuovo alla prova con inganni, trucchi e buchi neri nella relaziona tra uomo e donna, dopo averli già affrontati nel film d’esordio The Heart Machine. Tutto prende piede nella suite di un hotel di lusso, dove Rebecca, una ragazza, bionda, bella, in tailleur professionale, presto si scopre essere una escort dominatrix. Il suo ricco cliente, Hal Porterfield, è pronto a tutto, persino a pulire ogni centimetro del bagno in mutande. Ma man mano che il film procede, la loro relazione diventa sempre più imprevedibile. A interpretare la protagonista è l’attrice Margaret Qualley: figlia d’arte (sua madre è Andie MacDowell), si è già fatta apprezzare per le parti nei film The Nice Guys e C’era una volta a…Hollywood, ma soprattutto per la serie Maid, che le ha valso le candidature ai Golden Globe e agli Emmy Award. Il suo compagno sul set è Christopher Abbott, noto per i film La fuga di Martha, 1981: Indagine a New York e James White, oltre che per la serie tv Girls.

Una scena del film Sanctuary, in gara per il Premio del Pubblico FS alla Festa del Cinema di Roma 2022

Sanctuary

L’argentino Ady Walter, per la prima volta dietro la cinepresa, catapulta il pubblico in un mondo ebraico a pochi giorni dall’invasione nazista. Nel 1941 il giovane Mendele, pur felice di lavorare in un cinema di Odessa, torna nel suo paese d’origine (shtetl nella lingua yiddish, da cui il titolo del film) dove la ragazza che ha sempre amato sta per unirsi in matrimonio. Sul set si è mosso un cast internazionale che ha recitato in yiddish, da Moshe Lobel a Antoine Millet, da Anisia Stasevich a Pyotr Ninevsky e Daniel Kenigsberg, fino a Saul Rubinek (già visto in Wall Street, Il falò delle vanità e Gli spietati), impegnato per la prima volta in una prova linguistica del genere. 

Una scena del film Shttl, in gara per il Premio del Pubblico FS alla Festa del Cinema di Roma 2022 ©Andrejs Strokins

Shttl ©Andrejs Strokins

Il regista e sceneggiatore Guillaume Nicloux prende in prestito il tema del lockdown per proiettare lo spettatore in una distopia, ambientata in uno stabile lontano dal centro città che ha la forma di una torre (da cui il titolo). Tutto ha inizio in quella che sembra essere la consueta mattinata di una donna che abita nel palazzo: quando sta per uscire dalla sua dimora, si trova però ad avere a che fare con un’entità oscura e misteriosa che risucchia chiunque provi ad andare oltre porte o finestre. La notizia dell’inspiegabile pericolo inizia a diffondersi in ogni appartamento, a ciascun piano. Tutti sono costretti a restare separati dal mondo, così l’isolamento rischia di trasformarsi in una convivenza difficile. Coppie, single, famiglie, giovani, vecchi e bambini, gatti, cani, bianchi, neri e nordafricani, si trovano a condividere una situazione che diventa ancor più complessa quando cibo e acqua iniziano a scarseggiare. Ma è proprio nel momento del bisogno che l’istinto di sopravvivenza si unisce al gioco di squadra per lottare e riconquistare la libertà. Un film corale in cui compaiono Angèle Mac, Hatik, Ahmed Abdel-Laoui, Kylian Larmonie, Merveille Nsombi e Nicolas Pignon.

Una scena del film La tour, in gara per il Premio del Pubblico FS alla Festa del Cinema di Roma 2022

La tour