In apertura e all'interno, la mappa esposta nel Museo Castromediano di Lecce, precedente tappa della mostra
Il viaggio come atto di amore verso gli altri e se stessi. È la visione di Tarshito, eclettico artista barese, autore della mostra itinerante Il sentiero del viandante innamorato, che fa tappa al Museo del territorio di Foggia, dal 7 ottobre al 26 novembre. L’opera madre dell’esposizione è una mappa di tela grezza lunga 1008 cm, numero sacro, su cui è dipinta una geografia ideale, senza confini.
Infatti, l’idea è nata nel 2017, quando l’autore raggiunge per la prima volta la piccola comunità di artisti Huichol, a Guadalupe Ocotàn in Messico. L’avventura è proseguita in India, con Gond di Bhopal, e poi a Kathmandu in Nepal, grazie all’incontro con tre monaci tibetani.
Tarshito ritorna in America del sud, in Perù a Pucallpa, sulle rive del Rio delle Amazzoni, dove conosce la pittrice shipibo Lastenia Canayo Garcia. E prosegue in Bangladesh, a Jessore, quindi in Marocco, ad Assilah, e infine in Corea del Sud, a Seoul. È stata un’esperienza anche simbolica in cui persone, culture e territori di ogni parte del mondo, hanno condiviso sulla stessa tela tradizioni, miti e leggende.
L’esposizione è il risultato di questo pellegrinaggio artistico e umano, ispiratore di fratellanza e pace. A Foggia sono esposti cento lavori corali che rappresentano le culture di tutto il mondo, creati da Tarshito in sintonia con i sette artisti, applicando tecniche come il disegno, l’acquarello o il ricamo.
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