In apertura, Regina Cordium di Dante Gabriel Rossetti (1860) © Johannesburg Art Gallery

Allestita tra le stanze del seicentesco Palazzo Barolo di Torino, la mostra Da Monet a Picasso. Capolavori della Johannesburg Art Gallery porta in Italia, fino al 7 maggio, 63 opere dei più celebrati artisti di tutti i tempi. L’esposizione curata da Simona Bartolena incanta così i visitatori e le visitatrici con la Primavera di Claude Monet, i ritratti a matita di Amedeo Modigliani, i disegni a carboncino di Vincent van Gogh e un capolavoro di Dante Gabriel Rossetti, tra i massimi esponenti dei preraffaelliti, che rappresenta la perla della collezione.

Claude Monet, La Primavera, 1875 ©Johannesburg Art Gallery

La Primavera di Claude Monet (1875) ©Johannesburg Art Gallery

Organizzata in quattro sezioni, la mostra dedica le prime due sale alla pittura inglese e francese dell’800, con paesaggi di Jean-Baptiste Camille Corot e Gustave Courbet, ma anche tele di Alfred Sisley e Edgar Degas.

Si prosegue poi con la scena novecentesca europea da André Derain a Pablo Picasso, da Modigliani a Henri Matisse. Tra le opere della seconda metà del secolo spiccano il trittico – omaggio a Joseph Beuys – di Andy Warhol e un ritratto dell’irlandese Francis Bacon. Chiude la mostra la sezione dedicata all’arte sudafricana, tra cui emergono tre opere di William Kentridge. La panoramica rende omaggio agli artisti del luogo che da decenni si prende cura delle opere in mostra. 

Gustave Courbet, La scogliera a Étretat, 1869 ©Johannesburg Art Gallery

La scogliera a Étretat di Gustave Courbet (1869) ©Johannesburg Art Gallery

La collezione proviene infatti dalla Johannesburg Art Gallery, la galleria d’arte più grande del continente africano. La nobile collezionista Lady Florence Phillips, nel cui ritratto ci si può imbattere percorrendo i primi passi all’interno di Palazzo Barolo, la fondò nei primi anni del ‘900 per contribuire a trasformare la città da ricco centro minerario a un centro culturale improntato sul modello delle capitali europee.

La galleria doveva essere un luogo dove fare e promuovere cultura e diventare un punto di riferimento per gli appassionati d’arte e per l’intera popolazione. L’obiettivo a lungo termine della collezionista era di gettare le fondamenta per una Scuola d’arte sudafricana, aiutando gli artisti locali a studiare e ad emergere, facilitando la crescita culturale dell’intera nazione.