Nel 2022 Diabolik compirà 60 anni. Era, infatti, il novembre 1962 quando comparve per la prima volta questo personaggio misterioso e attraente, frutto dell’immaginazione di Angela e Luciana Giussani. Il suo nome, dichiararono le due sorelle fumettiste, era stato ispirato da un fatto di cronaca nera. Nel febbraio 1958 le forze dell’ordine di Torino trovarono un uomo ucciso con 18 coltellate risolvendo una sequenza di giochi di parole inseriti dallo stesso assassino in una serie di lettere firmate Diabolich.
Il Re del terrore torna ora nella città sabauda con Diabolik alla Mole, la mostra al Museo Nazionale del Cinema fino al 14 febbraio che celebra anche il film, in sala dallo scorso dicembre, in cui Luca Marinelli, Miriam Leone e Valerio Mastrandrea vestono i panni rispettivamente di Diabolik, Eva Kant e Ginko.
Luca Marinelli nel film Diabolik Photo Credit ©Davide Pippo
Oltre a 15 pannelli con foto di scena di questo lungometraggio firmato dai registi Marco e Antonio Manetti, alias i Manetti Bros., l’esposizione al Museo del Cinema ospita alcune delle prime tavole pubblicate dalla casa editrice Astoria, riferimenti ad altri fumetti ispirati al ladro vestito di nero, come Kriminal, Satanik e Paperinik, oggetti e scatti d'archivio della pellicola di Mario Bava del 1968 e quella rimasta incompiuta di Seth Holt.
Articolo tratto da La Freccia di gennaio 2022
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