Hanno unito il Paese, hanno rappresentato il simbolo di un’Italia che faticosamente si metteva alle spalle le distruzioni della guerra mondiale, hanno fatto da volano al boom economico. Le ferrovie hanno attraversato la storia contemporanea dell’Italia, dalla sua unità sino ai giorni d’oggi, muovendo un paese che si trasformava, abbandonava le campagne per le città ed entrava nella modernità.
Tutto ha inizio nel 1905, 120 anni fa, quando il con il decreto-legge numero 137 del 22 aprile, entrato in vigore il 1° luglio dello stesso anno, si dà inizio all’ “Amministrazione autonoma delle Ferrovie dello Stato".
Da allora ha avuto inizio il viaggio, lungo oltre un secolo di un rapporto simbiotico tra la storia nazionale e quella delle ferrovie. Un percorso fatto di binari che hanno collegato territori divisi da secoli, favorito scambi economici e culturali, ridotto distanze, creato opportunità di lavoro e di mobilità sociale. I treni e le stazioni hanno anche contribuito a plasmare una nuova identità collettiva, fatta di viaggi, incontri, pendolarismi, emigrazioni, ritorni. In questo processo ormai ultrasecolare, le ferrovie sono state fonte d’ispirazione per letterati e artisti, diventando metafora potente della modernità, della velocità e del progresso, talvolta anche delle loro innegabili contraddizioni.
120 anni di storia economica e sociale che il Gruppo FS ha scelto di celebrare in una mostra curata da VIVE dal titolo “Le ferrovie d’Italia (1861-2025). Dall’unità nazionale alle sfide del futuro”. La mostra, visitata in anteprima dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è aperta al pubblico dal 7 novembre 2025 all’11 gennaio 2026 presso il Vittoriano, Sala Zanardelli – Palazzo Venezia, Giardino grande.
Il percorso espositivo racconta la storia delle ferrovie italiane in quattro sezioni cronologiche, una sezione immersiva e infine una sezione didattico-dimostrativa. La prima sezione, dal 1861 al 1904, racconta la difficile trasformazione delle prime reti regionali in un sistema effettivamente nazionale. La seconda sezione, dal 1905 al 1944, affronta l’età della gestione statale, con la fondazione di FS, delle innovazioni tecniche, dell’uso politico e militare della ferrovia, fino al regime fascista e alla Seconda guerra mondiale. La terza sezione, dal 1945 al 1984, vede al centro la ricostruzione postbellica, il boom economico e il ruolo dei treni nelle grandi migrazioni interne e nel pendolarismo quotidiano. La quarta sezione, dal 1985 a oggi, verte sull’Alta Velocità, la digitalizzazione e le sfide della sostenibilità, aprendo uno sguardo al futuro.
Credit foto: Archivio Fondazione FS Italiane
A completare il viaggio del visitatore lungo la storia delle ferrovie c'è poi una sezione immersiva, posta sempre nella Sala Zanardelli, consente attraverso la più avanzata tecnologia digitale di fruire del racconto anche in termini emotivi e multisensoriali. La sezione didattico-dimostrativa si trova nel Giardino grande di Palazzo Venezia: due monumentali riproduzioni in scala permettono di apprezzare le qualità estetiche del Settebello e dell’Arlecchino, icone del design italiano del dopoguerra.
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03 novembre 2025