Intervenendo al Congresso di nazionale di Uiltrasporti in corso a Baveno, sul Lago Maggiore, l’AD di Ferrovie dello Stato Luigi Ferraris ha rinnovato l’attenzione del Gruppo per il ruolo del sindacato nel processo di riorganizzazione di FS, inaugurato il 16 maggio scorso con la presentazione del Piano Industriale 2022/2031.

“Siamo un’azienda in trasformazione, dove profili e competenze cambiano e si evolvono spaziando dal digitale all’ingegneria dei trasporti passando dalla gestione ambientale ed energetica”, ha spiegato il top manager di Ferrovie in collegamento da remoto. “Sposiamo in pieno il titolo del vostro Congresso: Ridare dignità al Paese, alle persone, al lavoro. Il continuo e collaborativo dialogo con i sindacati rappresenta infatti un elemento di forza e sostegno per condividere e perseguire i nostri obiettivi”.

Lavoratore settore logistica

Tra le più importanti novità illustrate da Ferraris, la profonda revisione della struttura organizzativa del Gruppo FS - principale soggetto attuatore del PNRR - attraverso la creazione di quattro poli di business: Infrastrutture, Passeggeri, Logistica, Urbano, dove, in particolare per il Polo Logistica “prevediamo quasi 2,5 miliardi di investimenti per rinnovare locomotori e carri, per potenziare i terminal ferroviari intermodali e realizzarne di nuovi, tecnologicamente evoluti”. Un obiettivo ambizioso, che per essere centrato necessita però di un’ottica di sistema, anche con partnership e azioni coordinate con le Autorità portuali e con gli autotrasportatori, per il cosiddetto primo e ultimo miglio. “Occorre rendere agile e veloce il trasferimento delle merci da un vettore all’altro - ha evidenziato  - nei punti di ingresso e uscita da porti, aeroporti, interporti, terminal e centri logistici”.

Secondo Luigi Ferraris sarà necessario altresì che questi ultimi siano connessi a una rete ferroviaria sempre più performante, con caratteristiche tecniche che ne rendano competitivo l’utilizzo facendo circolare treni merci a standard internazionali per lunghezza, peso ed ingombro. Una rete, infine, ben integrata a quella europea, in virtù dei corridoi ferroviari trans-europei.

Fattore abilitante del nuovo corso di FS saranno anche le persone. “Il nostro Piano decennale prevede l’assunzione nel suo arco temporale di 40 mila persone, con una punta di nuovi ingressi nel triennio compreso tra il 2024 e il 2026 e positivi riflessi sull’occupazione che, tra diretto e indotto, potrà variare tra i 220mila e i 270mila posti di lavoro annui”. Nell’ambito dei rapporti con il sindacato, Luigi Ferraris ha poi ricordato l’accordo raggiunto a marzo per il rinnovo del contratto nazionale, sia quello della mobilità e delle attività ferroviarie, sia quello aziendale del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.