Quale Paese stiamo raccontando, e racconteremo, attraverso il mondo dei trasporti e delle infrastrutture? Ne ha parlato l’Amministratore Delegato del Gruppo FS Italiane Luigi Ferraris, ospite di un evento che ha celebrato i 30 anni di AGENS, l’Agenzia Confederale dei Trasporti e dei Servizi di Confindustria.

Quello dei trasporti è il “sistema nervoso di un Paese”, ha sottolineato il numero uno di FS. Da qui la necessità di rafforzare i servizi digitali e integrativi “facendo leva sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”, in un panorama dove a giocare un ruolo centrale sarà sempre di più una mobilità efficiente, intermodale e sostenibile. Per realizzarla la necessità è “pianificare in maniera integrata il trasporto passeggeri tra rotaia e gomma”. Spesso gli orari dei mezzi non colloquiano, “e la prima soluzione che dobbiamo trovare è questa: fare colloquiare i servizi attraverso piattaforme digitali condivise. Dobbiamo – ha proseguito Luigi Ferraris - fare in modo che si sia connessi su un’unica piattaforma”.

L'AD del Gruppo FS Italiane Luigi Ferraris

L'Amministratore Delegato del Gruppo FS Italiane Luigi Ferraris

Nel corso del panel I trasporti non sono un modo per servire il Paese ma per raccontarlo, condotto dal giornalista Giorgio Pogliotti, e al quale ha partecipato il Ministro dei Trasporti e della Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini, Luigi Ferraris ha ricordato come FS sia il primo consumatore di energia elettrica, sottolineando al tempo stesso l’opportunità di poter diventare da questo punto di vista anche autoproduttori. “Abbiamo terreni non più utilizzati per il core business che possono essere convertiti in aree in cui si produce energia solare, con pannelli o aree di stoccaggio, con il vantaggio di essere vicini alla rete di alta tensione”. L’aumento dei prezzi dell’energia, ha spiegato l’AD di FS, “ci impone un'accelerazione rispetto ai progetti che avevamo come Paese di raggiungere al 2030 un certo livello di transizione energetica. Dobbiamo - ha proseguito - ridisegnare questo percorso”. Parlando degli investimenti del Gruppo FS, Luigi Ferraris ha ricordato che “25 miliardi sono quelli che abbiamo nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ma noi abbiamo i contratti di programma e altri strumenti, che consentono a Ferrovie dello Stato, sul solo lato delle infrastrutture, di traguardare a 10-15 miliardi di investimenti all’anno da qui al 2030”.

L'AD del Gruppo FS Luigi Ferraris e il Ministro Enrico Giovannini

L'AD del Gruppo FS Luigi Ferraris e il Ministro Enrico Giovannini

Fondamentale comunque il PNRR, “perché ha dato il là a un grande momento di trasformazione. Ci consente di progettare e pianificare interventi che sono finalizzati a unire il Paese, ad accorciare le distanze. Pensiamo a opere che finalmente stanno vedendo la luce, come il Terzo Valico di Genova, la Napoli-Bari”. Ma c’è anche la questione dei grandi nodi urbani: “sappiamo bene che sono molto congestionati, quindi dobbiamo anche riprogettare il modo in cui ci avviciniamo alle grandi città. Penso a Roma, penso a Milano”. Da qui il bisogno di “ poter offrire biglietti unici, e servizi integrati”.

Ma la trasformazione del Paese attraverso il suo sistema trasportistico e infrastrutturale passa anche attraverso un ampio coinvolgimento di tutti gli stakeholder, con un’attenzione particolare alle comunità locali. “Ogni volta che si realizza un’opera andiamo a casa di qualcuno e dobbiamo spiegare bene a tutti cosa stiamo facendo”. È determinante quindi “una politica di attento ascolto, alla quale dovrà comunque  seguire una fase di sintesi, perché ci sono criteri ingegneristici e obiettivi di interesse generale che non possono essere superati”. Ma, ha concluso, “la politica di ascolto resta per noi una leva fondamentale e imprescindibile”.