In apertura e all'interno, Luigi Strangis © Gabriele Gregis

Dopo la vittoria al talent Amici di Maria De Filippi ha passato l’estate in tour. Tutta quell’energia l’ha poi riversata sul nuovo singolo Stai bene su tutto, primo estratto del nuovo album Voglio la gonna in uscita il 14 ottobre. Il cantautore calabrese Luigi Strangis non si ferma un attimo e, mentre pensa ai live del 16 novembre all’Alcatraz di Milano e del 20 all’Atlantico di Roma, ha pure il tempo di doppiare il protagonista del film Il talento di Mr. Crocodile, dal 27 ottobre sul grande schermo.

Partiamo dal singolo. Che pezzo è?

È una canzone rock divertente e leggera che ha ritmo e forza. È un’apertura a quello che verrà.

E cioè?

Un disco con vari brani, collegati tra loro, da sonorità ricercate. Ci ho messo dentro tutta la mia personalità per trovare qualcosa di differente. Andare in giro durante il tour è stata una fonte d’ispirazione, ho cercato così le giuste chiavi della musica.

Come mai l’album si intitola Voglio la gonna?

Non ho problemi a indossare una gonna. È un invito a essere sé stessi, senza pensare che ci sono vestiti da femmine o da maschi. Nel 2022 posso fare quello che fa una donna e una donna può fare quello che fa un uomo.

C’è ancora chi si scandalizza, secondo te?

La nostra generazione ha raggiunto diverse libertà. Ma magari chi è di un’altra epoca la pensa diversamente. Invece è giusto tutti sappiano che bisogna essere liberi.

Luigi Strangis

Un anno fa, quando ti sei presentato ai provini di Amici, avresti mai pensato che la tua vita sarebbe cambiata così?

Sono andato lì con la voglia di fare musica e lanciare messaggi, ma senza pretese. Ci ho messo un po’ a realizzare che ce l’avevo fatta. Quel programma mi ha dato tantissimo.

Sei anche doppiatore di Lyle, il coccodrillo del film Il talento di Mr. Crocodile. Che tipo è?

Molto simpatico. È stata un’esperienza particolare e interessante. Canto le canzoni della versione italiana. In quella originale sono interpretate dal canadese Shawn Mendes, che spero di incontrare presto.

La difficoltà maggiore?

Far capire le movenze del personaggio con la voce. E seguire il labiale alla perfezione, soprattutto in alcuni pezzi.

In cosa ti assomiglia Lyle?

È sorridente come me. Siamo molto simili.

A novembre parte il tour invernale. Come sarà?

Molto “suonato”, con tantissima musica in più. Non so se ci saranno cover, vorrei puntare sulle mie composizioni.

Se ti dico Sanremo cosa rispondi?

Che non lo so, ma col pezzo giusto ci andrei.

Duetto dei sogni?

Brunori Sas, un artista che adoro. Ed è pure calabrese come me.

Come ti senti oggi?

Un po’ più consapevole, con qualche chitarra in più. E con la stessa voglia di chiudermi nella mia cameretta a suonare.

Articolo tratto da La Freccia