In apertura, Nastassja Kinski, Los Angeles, California, giugno 1981 © The Richard Avedon Foundation
Siamo nel 1981, Nastassja Kinski è morbidamente distesa sul pavimento e abbracciata a un serpente. Una moderna Eva apparentemente indifferente alle lusinghe del rettile che avvicina la testa al suo orecchio. Un insieme di tentazione, seduzione e potere. Questo lo scatto che la rivista Vogue America commissionò a un già affermato Richard Avedon, fotografo newyorkese scomparso nel 2004. L’immagine è diventata un capolavoro grazie all’uso dello sfondo bianco in contrasto accentuato con la “texture” del boa.
E oggi torna a incantare il pubblico nella mostra di Palazzo Reale a Milano Richard Avedon: Relationships, dal 22 settembre al 29 gennaio 2023. Sessant’anni di carriera attraverso 106 immagini provenienti dalla collezione del Center for Creative Photography nel campus di Tucson dell'Università dell'Arizona e dalla Richard Avedon Foundation, sempre negli Stati Uniti.
Richard Avedon, autoritratto, Provo, Utah, agosto 1980 © The Richard Avedon Foundation
Avedon innesca una vera e propria rivoluzione nella fotografia di moda e costume del XX secolo. Da un lato sovverte il modo di inquadrare le modelle, trasformandole da soggetti statici ad attrici protagoniste del set e mostrandone anche il lato umano. Dall’altro, i suoi sorprendenti ritratti alle celebrità, in bianco e nero e spesso di grande formato, sono capaci di rivelare il lato psicologico più interiore della persona immortalata.
All’interno dell’esposizione, un’intera sezione è dedicata alla collaborazione tra Avedon e Gianni Versace, iniziata con la campagna per la collezione Primavera-Estate 1980, che decretava l’esordio dello stilista, fino a quella della collezione Primavera-Estate 1998, la prima firmata da Donatella Versace dopo la scomparsa del fratello. Il lavoro con Versace è la testimonianza del rapporto unico che a volte si crea tra un designer e un fotografo. Una liaison che riesce a produrre immagini senza tempo. Grazie al suo sguardo, Avedon è stato uno dei pochi fotografi a interpretare l’avanguardia di Gianni Versace, illustrando lo stile e l’eleganza del genio italiano, nonché la radicalità della sua moda.
Dovima con gli elefanti, con un abito Dior, al Cirque d'Hiver, Parigi, agosto 1955 © The Richard Avedon Foundation
Altra grande amicizia unì il maestro allo scrittore Truman Capote, ritratto per la prima volta nel 1949 e, poi, nel 1959. I due collaborarono anche a Observations, il primo libro di Avedon. Una raccolta di ritratti di personaggi celebri, tra cui la cantante lirica Marian Anderson, il pittore Pablo Picasso e lo scienziato marino ed esploratore Jacques-Yves Cousteau. Il volume, pubblicato nel '59, era corredato da un saggio di Capote e da suoi commenti alle immagini, mentre Aleksej Česlavovič Brodovič, il leggendario art director della rivista di moda Harper’s Bazaar, ne curò la grafica.
Il percorso espositivo propone anche una nutrita selezione di primi piani a personaggi dello spettacolo, come attori, ballerini, musicisti, ma anche a scrittori, politici e attivisti dei diritti civili. Tra questi spiccano i ritratti di John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr dei Beatles o quelli di Bob Dylan, Michelangelo Antonioni, Sofia Loren, Marilyn Monroe, Andy Warhol o del Dalai Lama.
Articolo tratto da La Freccia
Una grande mostra in partnership con il Gruppo FS Italiane, guidato dall’amministratore delegato Luigi Ferraris, a favore del mondo della cultura. Infatti per chi si reca in treno nel capoluogo meneghino è riservato l'ingresso 2x1 ai soci CartaFRECCIA muniti di biglietto per Frecce o Intercity, in una data antecedente al massimo di tre giorni da quello in cui si intende visitare la mostra. E in più, tariffa ridotta sul biglietto singolo per chi è in possesso di un ticket Frecce, sempre per Milano, dedicata ai titolari CartaFRECCIA, ai clienti Intercity e ai passeggeri dei treni regionali, previa esibizione del titolo di viaggio valido per il giorno di accesso all’esposizione, o ai possessori di abbonamento Trenitalia (mensile o annuale).
L’installazione è esposta all’ADI Design Museum, dal 7 al 13 aprile.
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