Foto di apertura: Nicolò dell'Abate, dettaglio dell’affresco nella Sala dei Concerti e delle Fatiche di Ercole, Museo di Palazzo Poggi a Bologna, metà XVI secolo (1548-1551)

Foto Marco Baldassari © Alma Mater Studiorum - Università di Bologna | Sistema Museale di Ateneo

 

Protagonista della mostra Giulio II e Raffaello, aperta a Bologna fino al 5 febbraio, è il prestito eccezionale del Ritratto di Giulio II, opera del pittore urbinate conservata alla National Gallery di Londra. L’esposizione ospitata nella Pinacoteca nazionale descrive una nuova stagione per la città emiliana, che ascende a centro cosmopolita europeo tra i più importanti, già tra il XIII e il XIV secolo, per arrivare all’apice nel Rinascimento.

 

Vari capolavori sottolineano la presenza in città di Raffello Sanzio e di altri grandi nomi, nel periodo in cui papa Giulio II della Rovere, a partire dal 1506, riconduce Bologna sotto il dominio della Chiesa. Tra le opere sono da ammirare l’Estasi di Santa Cecilia di Raffaello e due opere del Parmigianino, eccezionalmente messe a confronto tra loro: la Santa Margherita della Pinacoteca bolognese al fianco della Madonna di San Zaccaria, di solito esposta gli Uffizi.

Raffaello Sanzio, Ritratto di papa Giulio II (1511/1512) © National Gallery, Londra

 

Dalla seconda metà del Quattrocento in poi, la città, infatti, rivela un vivace clima di rinnovamento che dà uno straordinario impulso a una notevole trasformazione architettonica, tanto da renderla capace di confrontarsi e dialogare anche con altri centri quali Firenze, Milano e Roma.


Tutti i grandi protagonisti del periodo, infatti, da Leon Battista Alberti a Donatello, da Michelangelo a Bramante, da Leonardo a Raffaello, hanno soggiornato oppure operato nella città. E sebbene la politica del XV secolo, che vedeva in contrapposizione la signoria dei Bentivoglio e il potere pontificio, avesse causato la perdita di alcuni monumenti e opere d’arte, sono ancora numerosi i capolavori conservati nelle chiese e nei musei del centro storico.

 

La mostra propone, infatti, in abbinamento alla visita, un itinerario attraverso altri otto siti, all’interno di palazzi nobiliari ed edifici storici, che si aggiungono alla Pinacoteca: le Collezioni Comunali d’Arte, il Museo civico medievale, quello della Storia di Bologna e il Davia Bargellini. E, ancora, la Chiesa di San Giacomo Maggiore, il Museo di Palazzo Poggi e il Complesso di Santa Maria della Vita. E, per finire, la nota basilica di San Petronio, in Piazza Maggiore.