In apertura e all'interno, photo © Fondazione 3M

Giovanni Verga non scriveva solo romanzi, ma era un appassionato di fotografia. La mostra, aperta a Vizzini (CT) fino al 18 settembre, non si intitola a caso La segreta mania, visto che lui stesso definiva così la sua voglia di immortalare istanti, praticata per diversi anni, dal 1878 al 1911.

Foto di Giovanni Verga

A cento anni dalla sua morte, il Museo dell’immaginario verghiano ospita un’esposizione di stampe recenti, realizzate con un’accurata filologia, per riprodurre le corrette tonalità degli originali andati purtroppo persi. La scoperta delle lastre di vetro e dei rullini su cui lo scrittore aveva impresso le sue immagini risale al 1970, ma la sua produzione è ancora poco nota al grande pubblico.

Tutte le opere esposte provengono dall’archivio fotografico della Fondazione 3M, istituzione culturale permanente di ricerca e formazione e proprietaria di uno storico archivio di oltre 110 mila immagini. La segreta mania non mostra però le foto originali scattate dallo scrittore siciliano, purtroppo andate perdute, ma stampe recenti realizzate con un’accurata ricerca filologica.

Foto di Giovanni Verga

Protagonista delle immagini la Sicilia povera e umile, urbana e rurale, che l’autore descriveva in Mastro Don Gesualdo, I Malavoglia e altri scritti. Ma gli scatti inquadrano anche laghi lombardi, paesaggi svizzeri, Bormio e dintorni, luoghi che Verga andava a visitare partendo da Milano, dove visse a lungo. A questi si aggiungono molti ritratti di parenti e amici, ma anche di fattori, contadini, massari e cameriere.

Il centenario della morte di Giovanni Verga ha rappresentato così l’occasione per ravvivare il rapporto di tra il Comune di Vizzini, il Museo dell’immaginario verghiano e la Fondazione 3M, che già nel 2005 aveva donato al Comune circa 100 stampe dello scrittore, ancora oggi parte fondamentale dell’esposizione permanente.