In apertura Ninfee di Claude Monet © Musée Marmottan Monet, Paris/Bridgeman Images
«Il mio giardino è l’opera d’arte più bella che io abbia creato». La mostra Monet. Capolavori dal Musée Marmottan Monet di Parigi, a Palazzo Ducale di Genova fino al 22 maggio, non poteva che prendere spunto da queste parole del massimo interprete dell’impressionismo. Un’esposizione che rappresenta un viaggio del tutto innovativo nel mondo del pittore francese, poiché allestisce in modo suggestivo 50 tele a cui il maestro era più affezionato, da cui non si separava mai, conservandole gelosamente fino all’ultimo dei suoi giorni.
La mostra è promossa e organizzata da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura e Arthemisia, in collaborazione con il Musée Marmottan Monet di Parigi.
ASCOLTA L'INTERVISTA A SERGIO GADDI DEL GRUPPO ARTHEMISIA A CURA DI ALDO MASSIMI
Nelle sue opere Monet ha sempre legato l’arte all’amore per la natura. Nonostante abbia trascorso diverso tempo a Parigi o in viaggi tra la Francia e l’estero, ha sempre preferito la vita di campagna o comunque a contatto con il verde. Per oltre mezzo secolo ha vissuto lungo la Senna e ha avuto modo di approfondire la sua passione per fiori e piante sia con le aiuole delle prime case ad Argenteuil, sia con il giardino nella dimora di Giverny. Proprio qui si prende cura di iris, giunchiglie, peonie, narcisi, tulipani, rose, ciliegi e albicocchi, oltre al “giardino acquatico” che allestisce a partire dal 1893, facendo costruire un ponte giapponese e ospitando agapanti ed emerocallidi.
Claude Monet, Il ponte giapponese, (1918-1919 circa) © Musée Marmottan Monet, Paris/Bridgeman Images
L’ambientazione di un enorme e onirico giardino lussureggiante è anche quella che accoglie il pubblico della mostra genovese, con opere che ritraggono la natura in ogni suo momento, cambiamento di luce, parte della giornata o stagione dell’anno. Dipinti divenuti ormai iconici come Ninfee (1916-1919 ca.), Iris (1924-1925 ca.), Salice piangente (1918-1919 ca.), le molteplici versioni de Il ponte giapponese e l’ultima tela di Monet, Le rose, realizzata tra 1925 e il 1926, poco tempo prima di lasciare al mondo la sua inestimabile eredità artistica.
Il percorso espositivo, attraverso il quale è possibile scoprire capolavori chiave dell’impressionismo e studi artistici compiuti sul mutamento della luce, è suddiviso in 7 sezioni: Le origini del Musée Marmottan Monet: dall’Impero all'Impressionismo, En plein air, La luce impressionista, Da Londra al giardino: nuove prospettive, Le grandi decorazioni, Monet e l’astrazione, Le rose.
Con Trenitalia alla mostra dedicata alla pittrice messicana
09 maggio 2025
L’installazione è esposta all’ADI Design Museum, dal 7 al 13 aprile.
08 aprile 2025
In mostra alla Galleria Micro Arti Visive di Roma
10 dicembre 2024
Un impegno di riqualificazione per i 200 anni del Museo Egizio di Torino
20 novembre 2024
Il curatore Sergio Risaliti presenta la mostra a FSNews
08 novembre 2024
In occasione della Rome Future Week un dialogo tra scienza e arte
23 settembre 2024
Yeast Photo Festival, dal 19 settembre al 3 novembre
20 settembre 2024