Un mondo visionario popolato da autoritratti, animali e scene di vita agreste. È l’universo di Antonio Ligabue, artista complesso e geniale del ‘900, dal vissuto sofferto, che esprimeva la sua creatività attraverso un’esplosione di colori.

All’Orangerie della grandiosa Villa Reale di Monza, fino al 1° maggio, è possibile immergersi nell’antologica Antonio Ligabue. L’uomo, l’artista, curata da Sandro Parmiggiani, prodotta e organizzata da ViDi in collaborazione con il Comune di Monza e il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza.

Tra le 90 opere esposte non mancano capolavori, come Testa di tigre (1957-58) e Autoritratto con cavalletto (1954-55), in cui emerge il disagio del genio e, nello stesso tempo, la sua volontà di affermarsi.

L’esposizione ricorda il percorso di un artista dapprima incompreso e poi capace di suscitare l’ammirazione di collezionisti e critici d’arte. Oltre ai dipinti che lo hanno reso famoso, sono in mostra incisioni, disegni e sculture in bronzo.

Articolo tratto da La Freccia