Il Castello Visconteo di Pavia ospita fino al 13 marzo la mostra Marginalia. Le forme della libertà, un’esposizione che offre ai visitatori spunti di riflessione su universi visionari e personalità eclettiche. Protagoniste della rassegna sono, infatti, le oltre trenta opere, tra tele, creazioni su carta e installazioni, di 13 artisti contemporanei, italiani e internazionali. Autori che per esternare la propria personalità, la propria creatività e il proprio stile in totale indipendenza si sono dovuti scontrare con delle restrizioni psicofisiche, con la rigidità dei canoni sociali o direttamente con il sistema dell’arte spesso chiuso e complesso, correndo sempre il rischio di restare isolati.

Francesco Bocchini, Le nozze di Eva e Adolf (2010), meccanismo a basamento, vetro, lamiera di ferro,colore a olio, 60x44x61 cm

Francesco Bocchini, Le nozze di Eva e Adolf (2010)

Una marginalità che, tuttavia, deve essere intesa come punto privilegiato da cui osservare la realtà in tutta la sua complessità. Uno status, dunque, che da parte loro è volutamente scelto e non subìto. È il caso, per fare degli esempi tra i tanti, di Carol Rama, che non ha mai rispettato i dettami del mondo dell’arte; di Mattia Moreni, refrattario a regole e scuole e nato con una malformazione che lo ha costretto a dipingere con la mano sinistra; di MadMeg (il cui nome deriva dal dipinto Margherita la Pazza di Brueghel Il Vecchio) e Severine Gambier, da sempre impegnate nella controcultura, in battaglie femministe e nel tenere a distanza mercati, gallerie, collezionisti, case d’aste e musei.

Installazione della mostra Marginalia a Pavia

Installazione della mostra Marginalia a Pavia

E ancora di Carlo Zinelli, l’esponente italiano più noto dell’Art Brut, un modo di intendere ed esprimere l’arte come dichiarata espressione di disagio psicologico. Internato nell’Ospedale di San Giacomo alla Tomba vicino Verona, Zinelli ne dipingeva ossessivamente le pareti finché l’allora giovane psichiatra Vittorino Andreoli lo ricoprì con i panni dell’artista.

ASCOLTA L'INTERVISTA DI FEDERICA GHENO A VALERIO DEHÒ, CURATORE DELLA MOSTRA MARGINALIA