In cover, le targhe commemorative al binario 1 della stazione Tiburtina di Roma

Roma Tiburtina e Milano Centrale insieme a Fossoli (MO), Trieste e Ferrara. Cinque tappe nei luoghi più rappresentativi di quanto avveniva in Italia negli anni della deportazione. Con la presenza e il sostegno di FS, in collaborazione con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI), il Ministero dell’Istruzione ha rivolto agli studenti l’invito a partecipare al Viaggio diffuso della Memoria che si è tenuto dalle 9 alle 13.30 di oggi 28 gennaio. L’iniziativa, che per anni ha portato centinaia di giovani ad Auschwitz, è tornata quest’anno con una nuova formula: un viaggio diffuso nei luoghi della memoria presenti nel nostro Paese.

 

I ragazzi e le ragazze delle scuole di tutta Italia hanno partecipato a una “staffetta” di approfondimento e conoscenza che si è aperta al campo di Fossoli (MO), alla presenza del Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, e della presidentessa dell’UCEI, Noemi Di Segni, per poi snodarsi tra il binario 1 della stazione Tiburtina di Roma – luogo di partenza per le deportazioni – il Memoriale della Shoah a Milano, la Risiera di San Sabba, usata come campo di concentramento a Tieste, e infine il Museo nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (MEIS) di Ferrara, dove il ministro Bianchi ha tenuto un intervento conclusivo.

«Scuola e memoria rappresentano il giusto e perfetto connubio per conoscere e custodire gli accadimenti del passato per vivere senza quegli orrori il presente e costruire il futuro – con una sorta di bussola - sul tipo di comunità che vogliamo essere in Italia, in Europa, nel mondo.» ha dichiarato Luca Torchia, Chief Communication Officer di FS, nel corso del suo intervento presso la stazione di Roma Tiburtina. «I treni hanno da sempre, nell’immaginario collettivo globale, un’idea romantica e positiva: ci ricordano viaggi, luoghi, persone ed emozioni. L’immagine dei treni a vapore che superano i cancelli del campo di sterminio è forse la più tragica per noi Ferrovieri, ma il treno resta incolpevole in questa immane tragedia, in cui la sola vera imputata resta banalmente la follia umana. Proprio in quegli stessi anni invece ancora le ferrovie, i treni, le stazioni, i ferrovieri diventavano una componente essenziale della ribellione e della lotta al nazifascismo, in tanti casi l’esempio della tenacia e del sacrificio per i valori della libertà e della democrazia. Come recita la targa sempre al binario 1 che ne ricorda il sacrificio negarono la loro collaborazione, aprirono i portelloni dei treni dei deportati salvandoli dai campi di sterminio, ricorsero al sabotaggio, si arruolarono nelle fila di gruppi e formazioni partigiane. Tenacia a cui invito soprattutto i giovani studenti e soprattutto a non essere indifferenti mai» conclude così Torchia.

Il viaggio diffuso ha permesso di ascoltare gli interventi di autorità e rappresentanti del Ministero dell’Istruzione e dell’UCEI e le testimonianze dei custodi della memoria come i superstiti Sami ModianoEdith Bruck, Andra e Tatiana Bucci, Gilberto Salmoni, e i familiari dei sopravvissuti Gadi SchonheitArmando Menachem Chaim.