Promuovere ed incentivare la cultura della sicurezza sul lavoro tra Rete Ferroviaria Italiana e Imprese appaltatrici. Quello posto al centro di un webinar svoltosi lunedì 19 luglio, dal titolo “Sicuri Insieme”, è un vero e proprio “Patto per la Sicurezza” che punta a condividere ed estendere in tutti i cantieri le buone pratiche adottate da RFI nella Gestione della Sicurezza sul lavoro, nell’esercizio ferroviario e nella tutela dell’ambiente. Formazione e informazione, sensibilizzazione, segnalazioni spontanee, verifiche e attenzione alle cause che generano rischi ancor prima che alle responsabilità o alla colpevolizzazione di chi sbaglia in buona fede (just culture), condivisione degli standard e delle prassi adottate da RFI. In sintesi una serie di attività che non sostituiscono le misure e le norme vigenti ma si affiancano a quelle già presenti fertilizzando il terreno per una nuova e diffusa cultura della sicurezza

L’incontro, aperto e concluso dall’amministratrice delegata di RFI, Vera Fiorani, ha visto la partecipazione di circa cento persone, tra dirigenti di RFI e rappresentanti delle imprese e delle associazioni d’imprese appaltatrici, fra le altre Assifer, Salcef, Anceferr, Aiferr, Fersalento, Gruppo Ventura, Adefer Italia, Mermec. Unanime l’adesione a un progetto che costituisce un pilastro nelle politiche di sostenibilità di RFI e di tutto il Gruppo FS. Perché la tutela della safety dei lavoratori, dei viaggiatori e di chi frequenta le stazioni è un elemento fondamentale di quella sostenibilità sociale che insieme alla salute e al benessere guarda anche all’inclusione, all’accessibilità, alla parità di genere, alla creazione e condivisione di valore con gli stakeholder.

Addetti ai lavori

Il prossimo passo, previsto entro la metà di settembre, sarà la sottoscrizione del “Patto per la Sicurezza”, redatto in continuità con la “Dichiarazione per una cultura della sicurezza ferroviaria in Europa” di ERA (Agenzia Europea per la sicurezza delle Ferrovie) fra RFI e le Imprese Appaltatrici che accoglieranno la proposta. Una dichiarazione congiunta, articolata in nove punti, con impegni concreti, puntuali, stringenti e un monitoraggio dei risultati anche attraverso ispezioni e interviste che misureranno il grado di applicazione di quegli impegni. Un Patto  che non sostituisce le norme in vigore e le iniziative previste per legge ma che rafforza la promozione, la collaborazione  e la cooperazione tra RFI e le Imprese appaltatrici per garantire un sempre maggior presidio “insieme” sulla sicurezza.

Il progetto che partirà in via sperimentale a settembre e proseguirà fino a giugno del prossimo anno, è tesa a promuovere uno sviluppo condiviso sulla Sicurezza sul Lavoro, nonché ad accrescere la consapevolezza di imprese e lavoratori sull’adozione di buone prassi e a promuovere, come chiede l’Europa in una sua Direttiva del 2016 “una cultura della fiducia (just culture) e dell'apprendimento reciproci in cui il personale […] sia incoraggiato a contribuire allo sviluppo della sicurezza garantendo, nel contempo, la riservatezza”. 

Quello a cui RFI punta, alla fine di questo percorso, è che a pre-qualificare le imprese partecipanti alle sue gare d’appalto sia anche, e soprattutto, la loro virtuosità in fatto di sicurezza e salute dei suoi lavoratori. Perché, come ha ribadito l’AD Vera Fiorani: “Non possiamo accettare che lavoratori che operano per RFI, siano pure di altre aziende, subiscano infortuni o addirittura perdano la vita per lavoro. Abbiamo il dovere di mettere in campo tutti gli strumenti possibili per evitare che questo accada”.