Questo 31 marzo l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali e Autostradali (ANSFISA) ha aderito al Comitato interdisciplinare Just Culture. Nato nell’ambito del Manifesto Just Culture promosso dal centro studi S.T.A.S.A, il Comitato presieduto da Fabio Croccolo, Direttore di ANSFISA, si pone come obiettivo la diffusione e lo sviluppo anche in Italia della “Just Culture”, ovvero una moderna cultura della sicurezza nella quale vengono facilitate la prevenzione e la segnalazione spontanea degli incidenti, anche lievi, al fine di attuare procedure riconosciute a sostegno di un solido sistema di gestione della sicurezza in organizzazioni complesse.

 

«Come ANSFISA – ha dichiarato Croccolo – siamo molto interessati a sviluppare nel Paese una cultura della sicurezza in linea con gli standard europei, efficace in termini di prevenzione e abbassamento del rischio su ogni infrastruttura e modalità di trasporto».

IL CONCETTO DI JUST CULTURE

La Just Culture nasce in ambito europeo ed è oggi diffusa nel trasporto aereo e nel settore sanitario dove ha contribuito notevolmente ad abbassare i livelli di incidentalità. Con questo nuovo approccio alla cultura della sicurezza, gli operatori in prima linea o altre persone dell’organizzazione non vengono sanzionati per azioni, omissioni o decisioni adottate sulla base della loro esperienza e formazione, ma per la negligenza grave, le infrazioni intenzionali e le azioni lesive. Un pilastro fondamentale del sistema è, in ambito giuridico, la prevenzione e l’individuazione della soglia del rischio accettabile.

 

Nel settore ferroviario, la direttiva Ue 798/16 ha introdotto la Cultura della Sicurezza, diffusa anche grazie all’attività dell’Agenzia europea per le ferrovie (EU Agency for Railways), che sta lavorando in collaborazione con le autorità nazionali per introdurre il concetto nei sistemi di gestione della sicurezza degli operatori e delle aziende al fine di promuovere la fiducia e l'apprendimento tra il personale, incoraggiandolo allo sviluppo della prevenzione.

L’ATTENZIONE DI FS ALLA SICUREZZA

La cultura della sicurezza permea anche le attività condotte dalle società del Gruppo FS Italiane. In particolare RFI, recependo anche dettami del Regolamento UE 762/2018, oltre ad aver prodotto a fine 2019 e 2020 uno specifico progetto relativo alla cultura della sicurezza, che sarà ulteriormente sviluppato nel corso del 2021 e del 2022, ha modificato la propria Politica, Organizzazione e Manuale del SGS. Ha così realizzato un “Codice della Sicurezza” prendendo spunto dal “Codice Etico” societario e attivando iniziative, anche di concerto con la Direzione Internal Audit di RFI, quali caselle di posta elettronica per le segnalazioni da parte di tutto il personale di RFI nella logica, proprio, della Just Culture.

 

Allo stesso modo anche Trenitalia, sempre in linea con il Regolamento UE 762/2018, ha proceduto a modificare la sua politica di qualità implementando e promuovendo il concetto della Cultura della Sicurezza e della Qualità che prevede il coinvolgimento, ai diversi livelli, di tutto il personale nell’assunzione delle relative responsabilità per garantire la sicurezza a viaggiatori, personale e terzi, nonché alle cose e all’ambiente.

Questa attenzione da parte di tutto il Gruppo FS si concretizza anche attraverso l’adozione di processi manutentivi certificati, l’utilizzo di sofisticati strumenti diagnostici e negli importanti investimenti in manutenzione straordinaria, sicurezza e tecnologie che, solo nel 2020, hanno visto circa 3,1 miliardi di euro essere impiegati nel settore infrastrutture (+6,5% rispetto al 2019).

 

A tali tecnologie per il controllo della circolazione, si affianca una costante attività di controllo, sia tecnico sia strumentale dell’infrastruttura, anche attraverso l’ausilio di mezzi della diagnostica mobile. Tali attività sono disciplinate da procedure e protocolli che definiscono la modalità dei controlli, la frequenza e le relative responsabilità.