Lo sviluppo dell’intermodalità nelle stazioni al centro dell’intesa tra Regione Emilia Romagna e RFI (Gruppo FS Italiane). L’accordo siglato punta a rendere gli scali ferroviari luoghi sempre più aperti alle città, accessibili e attrattivi grazie a una maggiore ed efficace integrazione fra treno e trasporto pubblico su gomma, collegamenti con la rete ciclabile e sviluppo di reti di ricarica per la mobilità elettrica. Dopo il rinnovo del parco treni, parte infatti in Emilia-Romagna il piano che potenzia i servizi e il ruolo delle stazioni ferroviarie per trasformarle in ‘hub’ di trasporto pubblico e rendere ancora più competitivo muoversi con i mezzi collettivi e condivisi, migliorando la vivibilità e la qualità dell’aria.

 

“Mettiamo al centro il potenziale delle nostre stazioni ferroviarie come luoghi a servizio dei cittadini e sempre più rispettosi dell’ambiente” ha commentato l’assessore regionale a Infrastrutture e Trasporti, Andrea Corsini. “Nei prossimi quattro anni, grazie alla collaborazione con RFI ma anche alla sinergia con le agenzie e le aziende TPL del territorio che saranno coinvolte nelle valutazioni e nella programmazione, metteremo in campo una serie di interventi che andranno a migliorare l’aspetto e la fruibilità delle nostre stazioni e offriranno servizi di intermodalità nei trasporti ferro-gomma, ferro-mobilità ciclabile sempre più strutturati. L’obiettivo è quello di continuare a incentivare le cittadine e i cittadini emiliano-romagnoli all’utilizzo dei mezzi pubblici”.

 

“Il miglioramento dell’accessibilità e attrattività delle stazioni è parte fondamentale della strategia di RFI, in coerenza con quella del Gruppo FS”, ha sottolineato la responsabile della Direzione Stazioni di RFI, Sara Venturoni. “Il nuovo concetto di stazione che stiamo proponendo punta a svilupparne a pieno il potenziale di nodo trasportistico e di polo di servizi, in osmosi con i territori serviti dalla rete ferroviaria, contribuendo al loro sviluppo sostenibile. Per vincere una sfida così impegnativa occorre mettere a sistema le scelte, le azioni e le risorse, intensificando la collaborazione tra RFI e gli Enti Locali. E il Protocollo d’Intesa sull’intermodalità serve esattamente a questo”.

LE AZIONI PREVISTE DALL’INTESA

 

TPL: sviluppo di azioni per migliorare la domanda di mobilità ferro-gomma, i percorsi di interscambio, gli spazi con l’obiettivo di ridurre anche i tempi complessivi di viaggio.

 

Mobilità ciclabile: migliorare il raccordo delle stazioni ferroviarie con i percorsi ciclabili esistenti, con particolare attenzione alle ciclovie nazionali, alla ciclabilità regionale e locale, ai collegamenti ciclabili tra le stazioni e i grandi attrattori di traffico, oltre alle infrastrutture al servizio della ciclabilità (rastrelliere, velostazioni, ciclofficine) e alla valutazione di nuovi servizi e micromobilità con stalli dedicati alla presa-rilascio dei mezzi in stazione.

 

Mobilità elettrica e condivisa: misure dedicate alla definizione della tipologia di colonnine e dimensionamento delle stazioni di ricarica dedicate a taxi-Ncc, car sharing e privata.

 

Oltre a queste aree tematiche potranno essere trattati ulteriori argomenti quali la mobilità pedonale per definire percorsi di qualità tra le stazioni e i poli attrattori di primo livello (scuole, ospedali e servizi sanitari, grandi poli del turismo, aggregatori di attività lavorative, ecc.), con particolare attenzione alle persone con disabilità e a mobilità ridotta.