Quando Bloomberg ha cercato l’AD del Gruppo FS doveva aver già capito che non si sarebbe trattato di semplice trasporto ferroviario italiano. Nell’intervista, uscita recentemente per la prestigiosa agenzia di stampa statunitense è, infatti, evidente l’impronta internazionale. «Vogliamo contribuire – ha detto Stefano Donnarumma, Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo FS Italiane – a costruire la metropolitana d’Europa», una dichiarazione che conferma gli obiettivi e l’ambizione nel medio periodo di una realtà che ha, come missione, quella di ridurre le distanze e riuscire a mettere in connessione, attraverso i binari, città che solo chilometricamente sembrano distanti.

 

L’espansione del Gruppo FS oltreconfine è, infatti, già realtà. Sono state attivate tratte in Francia con Parigi, Lione e Marsiglia. Ma nel prossimo futuro si vuole raggiungere Monaco di Baviera, Berlino e anche Londra. Non solo parole, ma perfino una data entro quale poter portare a termine questo servizio: 2029. Se la conquista dei collegamenti esteri è evidente, altrettanto è la volontà di migliorare i servizi nazionali. All’interno dell’articolo di Bloomberg vengono ribadite le cifre importanti, ovvero un piano di investimenti di 100 miliardi di euro nei prossimi 5 anni di cui una parte finanziata tramite il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che permetteranno di crescere in termini qualitativi ulteriormente. Sono in corso, infatti lavori sulle linee Napoli-Bari, Salerno-Reggio Calabria, Milano-Genova e Milano-Venezia e sono previsti anche miglioramenti tecnologici, come il wifi potenziato quando si viaggia. 

L’Alta Velocità italiana, d’altronde, è un fiore all’occhiello. Se si può ambire a conquistare l’Europa è perché in Italia l’esperienza ha superato l’esame a pieni voti. Ma per crescere ancora, c’è un tema da ribadire. «FS – ha dichiarato Donnarumma – è una compagnia ferroviaria che vuole valutare la possibilità di cessione di quote minoritarie di rete ferroviaria dell’Alta Velocità a investitori per migliorarne l’efficienza». Al momento – si legge sempre nell’articolo – sarebbero già avviati i colloqui con i potenziali investitori. Un accordo che rappresenterebbe un cambiamento rilevante per l’intero mondo dei trasporti italiani. «Stiamo esplorando tutte le opzioni – ha aggiunto Donnarumma – c’è infatti un forte interesse da parte di fondi infrastrutturali internazionali, soprattutto quelli con un orizzonte di investimento a lungo termine». Parole, a un anno dell’insediamento dell’attuale amministratore delegato, che confermano la grandezza del Gruppo FS. Parole che però sono ampiamente in grado di trasformarsi in fatti, perché 97.000 dipendenti e 16 miliardi di ricavi non possono certo passare inosservati.