Foto: Paolo Santambrogio

A Sanremo, è proprio il caso di dirlo, hanno fatto Furore. E sul palco da dove tutto è iniziato hanno riabbracciato il pubblico che aspettava una reunion da dieci anni. Paola & Chiara sono tornate con la carica che le porterà anche in tour, per far assaporare ai fan le loro grandi hit: da Vamos a bailar (Esta vida nueva) a Festival, passando per A modo mio e Fino alla fine. Si parte da Trezzo sull’Adda il 5 maggio, poi Milano (il 13 e 14) e Roma (il 19 e 20). Archiviata la primavera, si passa a una caldissima estate: il 7 luglio, da Ferrara, iniziano i summer live che terranno occupato il duo almeno fino al 9 settembre.

Con Furore avete sbancato e siete diventate virali sui social: tutti ballano la coreografia del tormentone. Ve lo aspettavate?

[P] Non pensavamo di essere accolte con un tale entusiasmo. Cantando questo brano ci si libera. Ed è la stessa energia che sentivamo dentro per il nostro ritorno. Abbiamo avuto feedback da ragazzi giovanissimi che avevano conosciuto le nostre canzoni grazie ai genitori. C’è una generazione che ci ha scoperte quando eravamo già divise e adesso può finalmente vederci e viverci.

[C] Siamo contente: la nostra mission musicale è divertire le persone ed è successo proprio quello che speravamo. Il risultato è stato commovente. Ci siamo rese conto dell’importanza del nostro messaggio di evoluzione e inclusività.

Facciamo un tuffo in alcune delle vostre hit. Se vi dico Amici come prima cosa vi viene in mente?

[C] Sanremo, la vittoria, quella sensazione di ingenuità assoluta, di un mondo creato da zero nella nostra cameretta dopo un viaggio in Irlanda. Da lì è nato il nostro humus musicale.

E se nomino Per te?

[P] Pensiamo alla sperimentazione stilistica. Abbiamo anche verificato le difficoltà del cambiamento, ricevendo la prima sberla: il pubblico rimase spiazzato, solo col tempo ha compreso che la nostra cifra era il continuo mutamento. L’importante è restare fedeli alla musica.

La gente vi ha poi ripagate con Vamos a bailar (Esta vida nueva).

[C] La nostra forma più idonea, quella della hit estiva, ci appartiene totalmente e non ci ha mai abbandonate. Nell’immaginario collettivo siamo legate all’estate, alla celebrazione della vita e alla libertà di esprimersi, perché ognuno è bello per quello che è, senza limiti.

Arriviamo alla canzone Cambiare pagina. Che cosa ha significato per voi?

[P] In quel periodo eravamo davvero punk: il pezzo che citi era inserito nel disco Win the game, che recuperava il sound degli anni ‘80. E ci vedeva totalmente indipendenti. Ci siamo pagate tutto da sole, ma non abbiamo avuto il sostegno giusto. È stata davvero un’impresa.

[C] La nostra ennesima sperimentazione: ci ha fatte un po’ soffrire, ma ci ha anche aiutate a comprendere quanto in là potevamo spingerci. È come viaggiare: ci piace fare nuove esperienze per poi tornare a casa.

[P] Siamo convinte che finché si potrà intonare una canzone si è sempre salvi: una melodia cambierà il mondo.