In apertura Stefano De Martino nel programma Bar Stella © Assunta Servello

È senza  dubbio  l’enfant prodige di Rai2. Dopo una stagione gloriosa al timone del varietà Stasera tutto è possibile e del programma Bar Stella, Stefano De Martino fa impennare gli ascolti della seconda rete del servizio pubblico anche con la kermesse itinerante Tim Summer Hits, condotta insieme ad Andrea Delogu, che porta i big della musica nostrana e internazionale nelle piazze italiane. Il programma, in onda fino all'11 agosto, ha già superato il 12% di share confermando l’apprezzamento del pubblico nei confronti di questo (già amatissimo) conduttore, lanciato come ballerino nel 2009 dal talent show Amici di Maria De Filippi. 

Stefano De Martino e Andrea Delogu

Stefano De Martino e Andrea Delogu, conduttori di Tim Summer Hits © Fabrizio Cestari

La prossima stagione tv lo vede al timone di un trittico di trasmissioni niente male. La più curiosa è Sing Sing Sing, riadattamento italiano del game show musicale americano That’s my jam, di Jimmy Fallon. Intrattenimento allo stato puro con toni da feel good comedy. Dal 22 novembre al 29 dicembre, poi, ogni martedì, mercoledì e giovedì, si riaprono le porte del Bar Stella, luogo storico realmente esistito per circa un secolo, dal 1920, in una grande piazza di Torre Annunziata, vicino Napoli, paese natale di De Martino. Un cast fisso con tanti personaggi caricaturizzati crea l’atmosfera ideale per racconti, aneddoti, chiacchiere tra amici e personaggi singolari. Last but not least, la nuova stagione del comedy show cult Stasera tutto è possibile, un caposaldo del canale numero due del telecomando. 

Sei uno dei personaggi dell’anno. E Tim Summer Hits ne è la conferma. Sei soddisfatto?
Direi che sta andando molto, molto bene. C’è stata una risposta importante e inaspettata da parte del pubblico. Immaginavo ci fosse voglia di musica dal vivo, ma l’affetto che abbiamo ricevuto nelle piazze è stato bellissimo. Il calore della gente si è esteso anche ai telespettatori da casa. 

Qual è, secondo te, la canzone dell’estate?
Ho troppi amici cantanti per citarne una! (ride, ndr). Mi piacciono molto Tribale di Elodie e Piove in discoteca di Tommaso Paradiso, ma anche il pezzo di Alessandra Amoroso, Camera 209 è molto bello. E che dire di Rocco Hunt, Elettra Lamborghini e Lola Indigo? Ogni anno sfornano un tormentone e questa volta hanno unito le forze per Caramello. Insomma è un’estate molto produttiva dal punto di vista musicale. E poi vedi quanti amici ho?

Facciamo una sorta di playlist dei ricordi. Il brano che associ alla bella stagione?
Amo i successi del 2000, quando andavo per ombrelloni e lidi balneari. Mi ricordo i Lùnapop e Paola e Chiara. Quindi ti direi Vamos a bailar delle due sorelle milanesi, fantastica!

Stefano De Martino

Stefano De Martino © Luigi Lista

Tra l’altro, Paola e Chiara hanno fatto un reunion proprio recentemente.
Si sono diffusi un’estetica e un gusto che riprendono quelli del 2000. Quando li ho vissuti li trovavo meno iconici degli anni ‘80 e invece, a distanza di 20 anni, si sono risvegliate quelle musicalità. Ed è bello che le sorelle Iezzi si siano riunite.

Che musica ascolti, generalmente?
A scorrere la mia playlist si potrebbe pensare che lo stesso account sia utilizzato da più persone. Ho un ascolto variegato. Venendo dal teatro e dalla danza, ho anche un’educazione musicale classica, ascolto da Sergej Rachmaninov a Gigi D’Alessio. Poi mi piacciono il jazz e il blues, non disdegno il pop e la trap. Sono onnivoro.

La hit del cuore?
Caruso di Lucio Dalla, manifesto di tante cose. 

Quali?
Le mie origini. In realtà ho un forte legame con tutte le composizioni di Dalla, uno degli artisti che avrei voluto conoscere, frequentare. Era un genio incredibile, possedeva una disperazione vocale unica, capace di toccare note che nessuno riusciva a raggiungere.

L’hai mai incontrato?
Una sola volta, a Sanremo. Ci siamo incrociati e presentati, ma è stato l’unico momento in cui l’ho visto. Avrei voluto avere il tempo per andarci a cena, parlarci. Possedeva talenti inconsapevoli, secondo me, scriveva come se avesse un flusso di coscienza. Nella sua semplicità era molto profondo. 

Torniamo alla playlist dei ricordi. Un brano che ti lega alla tua famiglia?
Je so’ pazzo di Pino Daniele. Avevamo un’audiocassetta nello stereo della macchina. Mi ricordo diversi viaggi accompagnati dalla voce di Pino. Questo pezzo mi dava quel brivido in più perché, a un certo punto, per fare rima con la parola pazzo canta «nun ce scassate ‘o cazzo». Quella era una delle prime trasgressioni autorizzate: potevo sfogarmi con una parolaccia davanti ai miei, che se la ridevano. 

De Martino con Biagio Izzo e Francesco Paolantoni nell’edizione 2022 di Stasera tutto è possibile

De Martino con Biagio Izzo e Francesco Paolantoni nell’edizione 2022 di Stasera tutto è possibile © Anna Camerlingo

Una canzone che ti ricorda Napoli?
Per non pescare sempre nel passato, uno degli artisti che racconta la Napoli di oggi è Liberato, che poi è un progetto perché non si sa chi sia veramente. Lo trovo molto contemporaneo e con i suoi pezzi descrive bene come sono i ragazzi partenopei, oggi. 

E come sono?
C’è una grande libertà, forse derivata dalle tante dominazioni e sovrapposizioni di culture. Napoli è una metropoli di contaminazioni, un misto di etnie e persone diverse che si incontrano. Forse chiamarla città è riduttivo, ma non voglio essere campanilista: certi complimenti perdono valore se detti da un napoletano. Io la vivo come un non-luogo, un mondo.

Sei proprio innamorato della tua città...
Si, perché ti permette di essere chi vuoi. Ho visto talmente tante di quelle diversità dialogare tra loro, che credo sia una delle poche metropoli che ricorda New York.

C’è, invece, un pezzo che associ ad Amici?
Per essere ammesso al programma ho ballato sulle note di Superman, di Robin Thicke. Secondo alcuni professori non ero nei parametri di idoneità, ma Maria vide un barlume di talento e mi chiese di aspettare. Mi fece riesaminare. Non l’avevo mai vista, fu una sorta di imprinting. Ci siamo conosciuti in quel momento e devo dire che ha un fiuto da talent scout incredibile.

Poi sei diventato un giudice del programma che ti ha lanciato.
Non sento mai il peso di quel ruolo, perché quel contesto, per me, è casa. Mi vedo come un fratello maggiore che empatizza con i ragazzi partiti da dove sono partito io, suggerendo loro le cose di cui avevo bisogno o che mi hanno aiutato. 

La canzone che leghi all’amore?
Fix you dei Coldplay. È uno di quei brani che mi hanno segnato e mi ricordano momenti particolari, ogni volta che la ascolto è come sentire un profumo: tornano alla memoria emozioni forti. 

E quando sei triste cosa ascolti?
Mi crogiolo nella malinconia, un sentimento che abbiamo demonizzato troppo nella nostra cultura. Ma se non ci fosse la tristezza non ci sarebbe nemmeno la felicità. Per fare compagnia a quel sentimento, a volte amaro, ascolto alcuni classici napoletani.

Un esempio?
Na bruna di Sergio Bruni. È la storia di un forestiero che perde la testa per una donna dai capelli corvini e dagli occhi scuri che, però, è innamorata di un pescatore. Nonostante sia un possidente terriero, quindi un buon partito per l’epoca, il forestiero nulla può contro l’amore non corrisposto. Del resto, come dice il brano, «e denare che so’? Quanno ‘o core fa chello che vo’?».

Stefano De Martino nell’edizione 2022 di Stasera tutto è possibile

Stefano De Martino nell’edizione 2022 di Stasera tutto è possibile © Anna Camerlingo

La novità della stagione è Sing Sing Sing. Che show sarà?
Un modo estremo di giocare con la musica. Viene usato tutto quello che ha a che fare con quest’arte: voce, strumenti, generi. E c’è la partecipazione di tanti cantanti. Quindi si può ascoltare, per esempio, la versione di una hit italiana in stile country dalla voce originale o interpretata da un collega. Il programma nasce da un’idea del conduttore statunitense Fallon sulla base dei giochi del The Tonight Show. Lo faremo all’italiana, intriso della cultura tricolore e senza scimmiottare l’originale. Insieme con le persone che hanno fatto o stanno facendo la storia musicale del nostro Paese. I cantanti escono dalla loro comfort zone per giocare come solo un grande artista sa fare, con creatività e leggerezza

Che brano useresti per descrivere questo programma?
Uno non basterebbe, è un incrocio fra generi, tutto e il contrario di tutto. Mi viene in mente Only you, dall’album Nostalrock, interpretata da Adriano Celentano. Un qualcosa di inaspettato. 

Qualche ospite ce lo anticipi?
Ho già chiamato un po’ di amici che fanno questo lavoro. Sono sicuro che hanno capito dove voglio andare a parare, mi daranno una grande mano. La risposta è positiva.

Almeno un nome?
Stash, mio amico fraterno, ci sarà sicuramente. Mi sta aiutando a mettere giù piccoli esperimenti. Durante una pausa del Tim Summer Hits ci siamo chiusi nella camera dell’hotel a lavorare. È molto bravo e sa imitare tantissime star, da Michael Jackson a Nek fino a Mahmood. Con lui sono uscite cose davvero esilaranti.

Ti piace il treno?
Molto, e lo utilizzo spesso, perché è utile per spostarsi facilmente arrivando in centro città. Io lavoro tra Roma e Napoli, dove l’aeroporto non è centralissimo. Col treno ci si prende del tempo per sé stessi, mi rilassa molto. E poi guardare dal finestrino i paesaggi è incredibile...

Una canzone da ascoltare con l’Italia che scorre dal finestrino?
Amo molto la musica nuova, in viaggio mi piace ascoltare le canzoni per la prima volta, perché ci si lascia prendere di più dalla melodia. Ultimamente, mi sono appassionato a Elvis Presley, ma anche alla musica di Capo Verde. La tata di mio figlio è capoverdiana e le loro sonorità le apprezzo tantissimo. E quindi, nella nostra playlist, metterei Africa nossa di Cesaria Evora.

Una canzone che descrive la tua carriera?
Ragazzo fortunato di Jovanotti. Oltre al talento, alla caparbietà e alla passione sfrenata, bisogna predisporsi alla   fortuna: le occasioni arrivano per tutti ed è necessario essere   pronti.

Articolo tratto da La Freccia.