Dal 4 al 6 novembre, torna a Roma SCOPRIR - Mostra di Cinema Iberoamericano. L'evento, giunto alla sua decima edizione, è ospitato dalla Casa del Cinema dove verranno proiettati – a ingresso gratuito fino a esaurimento posti - 10 film in lingua originale con sottotitoli in italiano.
Un'occasione unica per avere una panoramica della ricchissima cinematografia ispano-americana, che offre una visione variegata di questa arte che parla spagnolo.

 

In Nuevas cinefilias. Paisajes rencontrados opere provenienti da Colombia, Repubblica Domenicana, Perù, Argentina ed Ecuador, molto diverse tra loro e che permettono allo spettatore di immergersi in un quadro estremamente ricco di contenuti.

 

Il 4 novembre si parte con la prima nazionale di Destrello Bravio primo lungometraggio di Ainhoa ​​Rodríguez: un'immersione strabiliante nella profonda Estremadura, dove le donne sognano di liberarsi dal giogo patriarcale mentre si godono le loro vivaci riunioni solo per ragazze.

Nei giorni successivi sarà possibile assistere alla proiezione del documentario Barajas dell’ecuadoregno Javier Izquierdo, vincitore di numerosi premi in tutto il mondo. Il film ricerca le cause della morte di Angel Rama, Marta Traba, Manuel Scorza e Jorge Ibargüengoitia in un incidente aereo nel 1983 nell’aeroporto di Madrid che porta lo stesso nome.

 

Per celebrare il trentesimo anniversario della morte del grande compositore argentino Astor Piazzolla, si terrà un evento speciale con la proiezione del doc biografico Piazzolla – La Revolucion del  Tango di Daniel Rosenfeld (già premiato alla Mostra del Cinema di Venezia come regista esordiente). L'opera racconta il genio del tango, attraverso immagini di archivio del leggendario bandonéonista: fotografie, nastri vocali e riprese in super8, che fanno luce sulla sfera più intima dell’artista. Si compone, così, un ritratto unico, dall’infanzia a Manhattan agli inizi di carriera con i più grandi musicisti di tango dell’epoca, il “Nuevo Tango” e il rapporto con la famiglia. A seguire un concerto di “badoneon” dell'artista Gabriela Gali.  Quindi, in anteprima, il drammatico, Mother Lode di Matteo Tortone, prodotto con il supporto del programma Ibermedia. Il lungometraggio si addentra nella storia di Jorge, che lascia famiglia e lavoro nei sobborghi di Lima per cercare fortuna nella miniera delle Ande Peruviane. Isolata su un ghiacciaio, La Rinconada, è “la città più vicina al cielo”, dove arrivano ogni anno migliaia di lavoratori stagionali attratti dalla possibilità di far fortuna.

  

Da Panama arriva, invece, Panquiaco, documentario della regista, interprete e attrice Ana Elena Tejera, ideatrice del Festival de La Memoria. Al centro di tutto le sofferenze nostalgiche di un indigeno panamense, aiutante di un pescivendolo in un villaggio a nord del PortogalloIl dramma Las Vaciones de Hilda dell'artista visivo e drammaturgo Agustín Banchero arriva dall'Uruguay. E segue le vicende di una donna solitaria che vive nella città di Concepción decisa a interrompere intenzionalmente qualsiasi tipo di relazione affettiva con le persone che la circondano.

 

 

Nella sezione parallela Nuevas cinefilias, organizzata in collaborazione con il Festival del Cinema Europeo di Siviglia, viene presentato il meglio del cinema indipendente spagnolo contemporaneo con la libertà creativa e sperimentale dei suoi registi.

Come il doc Patrás, ni patomar, diretto da Lupe Pérez Garcìa, è il viaggio di una coraggiosa donna andalusa che emigra per inseguire un sogno: con il flamenco percorre le strade polverose delle Ande, le comunità di Qomo, i reticolati di Buenos Aires, luoghi in cui avrà modo di convivere con le sue famiglie dell'anima.

Da non perdere Zumiriki di Oskar Alegría che racconta di un naufrago isolato nelle foreste dei Pirenei della Navarra. Lo scopo? Quello di riconnettersi con la natura e la sua infanzia attraverso il fenomeno dell'attesa. Un lavoro straordinario sui tentativi umani di impedire la smaterializzazione della memoria.

Domenica 6 novembre sarà, infine, ospite della kermesse Guillermo Benet regista del drammatico Los Inocentes. Il giovane cineasta racconta la storia di sei persone unite dallo stesso fatidico incidente in quella che sembrava una delle tante notti di festa, ma si trasforma soprattutto in una notte di silenzi, solitudine e senso di colpa.