In cover, Rocca nuova, Serravalle Pistoiese © Luca Roschi

Un cammino per tutti: con questo accogliente auspicio, è stato riportato alla luce il percorso che più di ogni altro risuona come il contraltare italiano del più popolare cammino del mondo, alla volta di Santiago. Il Cammino di San Jacopo infatti, fondato su accurate ricerche storiche, attesta la rotta che i pellegrini percorrevano fino a Livorno, per raggiungere poi la Spagna via mare o a piedi, oppure Roma sulla via Francigena. L’itinerario trova origine sulla direttrice della Via Cassia-Clodia, strada romana che, passando per Firenze, univa Roma allo strategico porto di Luni, antica città situata sul golfo di La Spezia.

Cattedrale di San Zeno a Pistoia

Cattedrale di San Zeno a Pistoia © Luca Roschi

Nel Medioevo, poi, questo snodo viario è divenuto fondamentale, specialmente a Pistoia: «Molti pellegrini vi sostavano per omaggiare la reliquia dell’apostolo Giacomo, giunta dalla Galizia nel 1145 e custodita ancora oggi all’interno della cattedrale», spiega Nedo Ferrari, ideatore del cammino e autore dell’omonima guida (Nuove Esperienze, pp. 226 € 18). Ed è proprio per questo importante culto che Pistoia, unica detentrice al mondo di una reliquia del Santo riconosciuta ufficialmente dalla Curia romana, al di fuori di Compostela che ne conserva le spoglie, è conosciuta da secoli come la Santiago Minor, la piccola Santiago. Senza contare che la Chiesa cattolica parifica la visita alla cattedrale di San Zeno a quella al corpo del Santo in Galizia.

Per sottolineare lo storico legame tra le due città, nel 2019 Pistoia riceve il cippo che caratterizza la segnaletica dei cammini verso la Galizia riportante il numero 2505, a indicare la distanza in chilometri da Santiago. Inoltre, come per i cammini spagnoli, anche per il San Jacopo il simbolo è la celebre conchiglia a nove raggi: d’altronde, Santiago è proprio quel San Jacopo i cui riferimenti punteggiano tutto il percorso toscano negli incontri con chiese, ospitali e vie che portano questo nome sino alla chiesa al termine del percorso, quella di San Jacopo in Acquaviva a Livorno, proprio di fronte al mare.

Chiesa di San Cristoforo, Lammari (LU)

Chiesa di San Cristoforo a Lammari (LU) © Luca Roschi

Un ruolo fondamentale svolto nella riscoperta di Pistoia quale epicentro spirituale iacopeo, e della rete viaria a piedi che da qui si dipana, si deve all’assessore al Turismo Alessandro Sabella. «Di qui passano pure gli oltre quattromila chilometri della Romea Strata, ma anche il Cammino di San Bartolomeo e la Via Francesca della Sambuca, in un reticolo di antiche strade interconnesse con percorsi di importanza internazionale come la Via Francigena o la Via Romea Germanica», spiega Sabella. «Per questo, nell’Anno Iacopeo 2021, che si concluderà il 25 luglio 2022 per la festa di San Jacopo, oltre all’apertura della Porta santa della nostra cattedrale, che equivale a quella della Cattedrale di Santiago, abbiamo organizzato numerose manifestazioni. Tra queste è imperdibile la mostra sull’Altare argenteo di San Jacopo, visitabile fino al 31 gennaio nella chiesa di San Leone», conclude con soddisfazione.

Oltre alla ragione storica e spirituale che rende il Cammino di San Jacopo un percorso di grande importanza, «va detto che offre la possibilità di attraversare la Toscana delle città d’arte e dei suoi capolavori», sottolinea Alessandro Guerra, responsabile della tracciatura del percorso, «rivitalizzando al tempo stesso l’attenzione nei confronti di borghi eccezionali eppure poco conosciuti come Calenzano Alto, Montemurlo, Serravalle, Buggiano, Uzzano, Collodi, Ripafratta e della stupenda basilica paleocristiana che si trova a San Piero a Grado. In più, consente di volgere lo sguardo verso località come Pescia o Montecatini Terme, inanellando la visita a ben sette cattedrali lungo 174 chilometri di autentica meraviglia».

Piazza dei Miracoli a Pisa

Piazza dei Miracoli a Pisa © Luca Roschi

L’ultimo e fondamentale aspetto che restituisce lo straordinario rilievo assunto in soli due anni da questo itinerario si deve all’eccezionale lavoro compiuto da Paolo Rindi nel creare una rete umana capillare sul fronte dell’ospitalità: «Il San Jacopo vi sorprenderà grazie all’incontro con persone straordinarie e a un’accoglienza che non ti aspetteresti nell’area metropolitana fiorentina o nelle realtà urbane della Lucchesia e della costa toscana», commenta Rindi. «Tutto questo si deve anche al grande gruppo di volontari che lavora per il San Jacopo, una sessantina di persone dedite ad alimentare lo spirito autentico del Cammino, tra cui la Comunità toscana Il Pellegrino e la Confraternita di San Jacopo, che a Pistoia dedica al forestiero anche il tradizionale rituale della lavanda dei piedi. Tutti insieme ci impegniamo non solo per tutelare la percorribilità dei sentieri e garantire una segnaletica capillare sul modello spagnolo, ma soprattutto per attivare un’ospitalità capace di andare incontro a differenti esigenze, sia per chi ama coccolarsi sia per chi preferisce camminare in economia», spiega Rindi.

Terrazza Mascagni a Livorno

Terrazza Mascagni a Livorno © Luca Roschi

Infatti, sulle tappe principali, è attiva anche l’ospitalità a libera offerta, che ha reso così popolari i percorsi spagnoli. Da qui il motto “un cammino per tutti”, non riferito solo all’accessibilità ma anche a un altro importante fattore: la sua facilità. Tendenzialmente pianeggiante, a differenza della maggior parte dei cammini italiani, ospita iniziative capaci di coinvolgere persone con disabilità, anziani e famiglie, sostenuti attraverso servizi di assistenza differenziati.

Infine, va considerata l’estrema duttilità della sua scansione: suddiviso in sei macrotappe lunghe fino a 30 chilometri, offre molteplici possibilità di composizione dei giorni di percorrenza illustrate dalla guida, da personalizzare in base alle capacità individuali. Perché il San Jacopo si può compiere velocemente grazie ai tanti chilometri di pianura, oppure in 15 giorni assaporando l’atmosfera delle città d’arte e dei piccoli borghi, per esempio con una sosta relax nella stazione termale di Montecatini. Una volta giunti all’estremo ovest di Livorno, Santiago ci attende sui poco conosciuti ma bellissimi itinerari in terra catalana e aragonese, raggiungibili con percorsi marittimi e di cui è in progetto una guida in italiano.

Articolo tratto da La Freccia