In cover, Monastero di San Benedetto o Sacro Speco, Subiaco (RM) © SirioCarnevalino/Adobestock

Con le vacanze ormai terminate e gli impegni quotidiani a pieno regime, i weekend diventano un’occasione importante di svago e gite fuori porta. L’autunno, poi, con le sue temperature piacevoli e i suoi colori romantici è il periodo migliore per una pausa nella natura. Sono molte le proposte possibili per una fuga di due giorni: taccuino alla mano, quindi, per appuntarsi le più interessanti e scegliere la meta adatta alle proprie esigenze.

Il Museo Contadino diffuso, Rosignano Monferrato (AL)

BORGHI DELL’ENTROTERRA

Si parte con la prima domenica del mese, il 3 ottobre, giorno della Caccia ai tesori arancioni del Touring club italiano. L’iniziativa invita a scoprire le piccole eccellenze dell’entroterra, premiate perché si distinguono per un'offerta di eccellenza e un'accoglienza di qualità, attraverso percorsi unici sulle tracce di storie, persone, monumenti e piccole curiosità. Un itinerario a sei tappe consente di conoscere l’identità più autentica delle comunità, le tradizioni senza tempo del territorio e i sapori tipici di questi borghi. La Caccia è gratuita e aperta a tutti, con obbligo di prenotazione sul sito tesori.bandierearancioni.it.

 

Ma, al di là dell’evento specifico, vale la pena comunque visitare i piccoli patrimoni promossi dal Touring club: 256 realtà che quest’anno hanno visto l’ingresso di 11 località certificate. La regione più virtuosa è il Piemonte, che si aggiudica sei nuove Bandiere arancioni tra cui gemme come Rosignano Monferrato (AL), a un’ora da Torino, Milano e Genova. Un territorio che rientra nel Monferrato degli Infernot, parte del sito Unesco I paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato. Il borgo è arroccato su un costone di roccia arenaria, con numerosi punti panoramici dai quali godere di splendide vedute sulle colline e il fondovalle. Tra le attrattive presenti il Museo contadino diffuso, unico esempio del genere nella zona e tra i pochissimi così articolati nel nord Italia, con circa 40 postazioni composte da piccole e grandi attrezzature agricole del passato.

 

La lista dei nuovi vessilli arancioni comprende anche Liguria, Lombardia, Umbria e Lazio. Qui va segnalato Subiaco (RM), borgo medievale ricco di storia, arte e cultura a poco più di un’ora dalla Capitale. Immerso nel Parco naturale regionale dei Monti Simbruini, protetto dal Monte Livata, è il luogo ideale per gli sport outdoor e le escursioni in bici o a piedi. Ma è anche sede del Monastero di San Benedetto o Sacro Speco, sorto nel luogo dove il santo si ritirò in preghiera ancora adolescente e dettò la celebre regola dell’ordine, ora et labora. Il sito appare sospeso sulla vallata, nella curvatura di un’immensa parete rocciosa del Monte Taleo. Ma se è l’adrenalina ciò che si cerca, allora è bene prenotare un’esperienza di rafting sull’Aniene: ci sono proposte divise per livello di difficoltà e anche adatte alle famiglie. Ben accetti gli amanti della natura, astenersi se non si amano gli schizzi.

Villa Durazzo, Santa Margherita Ligure (GE) © Andrea Chiantore/FAI

VILLE, CASTELLI E GIARDINI

Farsi sorprendere dalle incredibili bellezze che l’Italia sa offrire è la promessa che il Fondo ambiente italiano (Fai) mantiene ogni ottobre con le sue Giornate d’autunno, giunte alla decima edizione. Sabato 16 e domenica 17 è possibile immergersi nello splendore dei luoghi Fai per condividere con altri visitatori l’orgoglio di appartenere al Paese più bello del mondo. Palazzi, ville, chiese, castelli, esempi di archeologia industriale, musei e siti militari vengono aperti e raccontati attraverso lo sguardo curioso e originale dei volontari. Tra le proposte anche itinerari nei borghi, visite a parchi, giardini urbani, cortili e orti botanici, spesso sconosciuti agli stessi abitanti del luogo, sempre nel solco del crescente impegno della Fondazione per la diffusione di una più ampia cultura ambientale.

 

Novità di quest’anno in Liguria è l’apertura, a Santa Margherita Ligure (GE), di Villa Durazzo, nota per il suo parco secolare di palme e camelie, un tempo Grand hotel dove soggiornò anche la regina Margherita di Savoia. Non mancano poi mete insolite come le Saline di Volterra (PI), sviluppate su un’area di 65mila metri quadrati, attive fin dai tempi degli etruschi e dove ancora si estrae il sale più puro del Belpaese. O la Giudecca di Bova (RC), cuore dell’area ellenofona dove tuttora si parla la lingua più antica d’Italia, il grecanico. Qui sorge il Museo della lingua greco-calabra che ospita documenti e installazioni dedicate ai grandi studiosi della materia.

Ostuni (BR) © kite_rin/AdobeStock

COMUNI RURALI GREEN

Chi è alla ricerca di un fine settimana slow in campagna, tutto natura, buon cibo e accoglienza autentica, può andare a scoprire le Spighe verdi, ovvero i comuni rurali che si distinguono per il modo in cui tutelano e valorizzano le risorse ambientali. Sono 59 quelli attualmente certificati dalla Foundation for Environmental Education (Fee), suddivisi in 14 regioni italiane, che quest’anno hanno visto 18 new entry.

 

Ad aggiudicarsi più riconoscimenti è ancora il Piemonte con Alba, Monforte d’Alba, Bra, Centallo, Cherasco, Guarene e Santo Stefano Belbo nel Cuneese, Canelli (AT), Pralormo (TO) e Volpedo (AL). Seguono le Marche con Esanatoglia, Matelica, Montecassiano e Montelupone (MC), Numana, Senigallia e Sirolo (AN), Grottammare (AP) e Mondolfo (PU), da dove si può partire per una passeggiata nella Valle dei Tufi. Tra colline ricche di flora (roverelle, olmi, robinie, pioppi) e fauna, la valle collega Mondolfo ai due borghi medievali di Stacciola e San Costanzo tra boschi, pinete e panorami mozzafiato fino al mare.

 

Il terzo posto va alla Toscana, mentre Calabria e Puglia si contendono a parimerito il quarto, con sei comuni. Da visitare, tra gli altri, Ostuni (BR), che incanta con le sue case immacolate e arroccate sulle propaggini a sud della Murgia, da ammirare perdendosi nei vicoli di calce bianca del delizioso centro storico, in un susseguirsi di piazzette e corti. Ma la lista delle Spighe verdi è ancora lunga, con il Lazio che ha cinque località green, la Campania, l’Umbria e l’Abruzzo con tre ciascuna, il Veneto con due e, a chiudere la classifica, l’Emilia-Romagna con Parma, la Liguria con Lavagna, la Lombardia (Sant’Alessio con Vialone) e la Sicilia (Ragusa).

Il Giardino delle Zucche, Pignataro Maggiore (CE) © Renata D’Alessandro Photography

CITTÀ FANTASMA PER HALLOWEEN

Il mese di ottobre si chiude con il weekend di Halloween, in un tripudio di mete magiche, città fantasma e zucche intagliate. Si parte con la caccia alle streghe nel borgo di Triora, piccolo paese in provincia di Imperia. Qui, nel 1587, una ventina di donne del luogo furono accusate di stregoneria e ogni 31 ottobre si organizzano tour, mostre ed esibizioni a tema. Si va poi a Sud, in Basilicata, regione ricca di leggende misteriose. Si narra che Castelmezzano e Pietrapertosa (PZ), oggi famose per il temerario Volo dell’angelo, fossero note anche per le loro streghe che volavano da un paesino all’altro cavalcando enormi cani bianchi. Chi è più interessato alle lande desolate, invece, può visitare l’ormai famoso borgo di Craco (MT), costruito a ridosso dei Calanchi di Pisticci e completamente disabitato dal 1963.

 

Ma non è il solo: in Lombardia c’è il Parco abbandonato di Consonno (LC), vicino Como. Ex casinò, oggi è un luogo surreale dove le grandi installazioni alla Las Vegas sono rimaste inutilizzate, avvolte nella vegetazione. In Salento, invece, c’è il piccolo borgo rurale abbandonato di Monteruga (LE), nella campagna fra Avetrana e Taranto: qui il tempo si è fermato e tutto – case, scuole, frantoi, chiese, caserma e ogni altra struttura – è rimasto cristallizzato agli anni ‘80.

 

Infine, si scende in Campania, vicino Caserta, perché a Pignataro Maggiore sorge il primo Giardino delle zucche in Italia, simile a quelli che abbondano negli Usa. Il parco ha lo scopo di far conoscere in prima persona una tradizione radicata nella cultura statunitense, il Pumpkin Patch, la raccolta delle zucche, trascorrendo una giornata nei campi per scegliere fra 30mila esemplari quella da portare a casa e decorare per Halloween. Ogni visita è un viaggio in stile country: si entra in un ranch american style con tanto di fienile rosso, pannocchie di mais, spaventapasseri, trattori, animali e balle di fieno, gustando street food a base di zucca. L’azienda Turino, fondatrice del parco, offre persino una family farm con conigli giganti, piccoli cavalli Shetland, oche, maialini neri e alpaca. In più, laboratori creativi e momenti di svago per tutta la famiglia.

Articolo tratto da La Freccia

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