In cover, photo © Marco Schiavo

È un'avventura davvero speciale quella che stiamo per vivere insieme: 3 settimane per raccontare le montagne in questo periodo così difficile per il turismo invernale, per portare sostegno e dare voce alle migliaia di uomini e donne che vivono di neve.

Foto di Valentina Lo Surdo

La nostra esplorazione inizia a Rovereto (TN) e ci porterà a scoprire il Trentino e l'Alto Adige. L'amica che ci viene ad accogliere in questo primo giro nella splendida città trentina, che ti sorprende per la sua storia ricca di bellezza e di cultura, si chiama Chiara Brun.

 

È una giovane arpista, innamorata delle sue origini, e ci racconta tutto quello che non si può perdere in una visita alla scoperta di Rovereto.

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IL MUSEO MART DI ROVERETO

Un'eccellenza assoluta in campo museale: questo, in poche parole, è il MART (Museo di Arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto), di cui è Presidente Vittorio Sgarbi.

 

Un luogo dell'arte che già da solo meriterebbe di venire sin qui, un viaggio che ci porta poi a conoscere la città di Rovereto che nei secoli ha accolto tantissimi artisti: da Dante a Mozart, sino a Goethe.

Foto di Valentina Lo Surdo

Con il curatore Denis Isaia e la responsabile della comunicazione e dell'ufficio stampa Susanna Mandice, percorriamo il MART nelle principali sale per ammirare le strepitose mostre in corso, come quella di Caravaggio in rapporto a Burri e Pasolini, o quella di Giovanni Boldini, in omaggio alla Belle Époque. Senza dimenticare che oggi è una giornata davvero importante, che segna la riapertura di questo meraviglioso museo.

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IL MONTE BALDO: L'ALTRA MONTAGNA

Sul Monte Baldo, tra la Val d’Adige e la riva orientale del Lago di Garda, scopriamo insieme al maestro e allenatore Moreno Togni il bello di uno sciare diverso: quello proposto dallo sci di fondo, sport antico, nobile e adatto a tutte le età.

Foto di Valentina Lo Surdo

Valentina Lo Surdo e il maestro Moreno Togni

Dopo un magnifico pranzo tipico trentino presso l'Hotel San Giacomo - noto anche per una delle SPA più rinomate della regione - incontriamo un'altra maestra, Silvia Mozzi, che ci porta invece a conoscere la tecnica delle ciaspole, per affrontare in sicurezza bellissimi sentieri. L'altra montagna c'è, e quest'anno, infatti, le piste di fondo sono frequentate come mai in passato e le ciaspole sono diventate un articolo introvabile!

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Foto di Valentina Lo Surdo

La maestra Silvia Mozzi e Valentina Lo Surdo

ROVERETO: L'ATENE DEL TRENTINO

Quarantamila abitanti appena, un centro storico lungo giusto un chilometro, capace di racchiudere una quantità di tesori impensabile: Rovereto (TN) non finisce di stupirci.

 

Nella dettagliata passeggiata di oggi, grazie a uno dei massimi esperti della città, Andrea Frisinghelli, capiamo più profondamente le ragioni che hanno portato questa località a raggiungere una posizione di spicco, da un punto di vista culturale ed economico, nella storia del nord Italia.

Valentina Lo Surdo

Giovane e di straordinaria sapienza, Frisinghella ci racconta perché Rovereto ha meritato l'appellativo di Atene del Trentino, con il suo "chilometro delle meraviglie", che fa riferimento a una passeggiata mozzafiato in centro storico: quella compiuta insieme proprio oggi.

Valentina Lo Surdo

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ROVERETO, CITTÀ DELLA PACE

 

La Campana dei Caduti è il simbolo di Rovereto (TN), una potente metafora di come il dolore possa essere trasformato in amore. Si tratta infatti di una gigantesca campana creata dalla fusione dei cannoni della Prima Guerra Mondiale che accompagna la vita dei roveretani ogni sera con i suoi rintocchi, a scandire un breve momento di meditazione.

Valentina Lo Surdo

Con noi ci sono Morena Berti, responsabile della comunicazione e Lorenzo Saiani, vice reggente del luogo che, qui sul colle Miravalle, accoglie questo monumento alla pace, abbracciato da 99 bandiere che testimoniano l’adesione di altrettanti Paesi a questo messaggio.

 

Il loro racconto, tra storia e sentimento collettivo è il suggello a una visita che ha superato ogni aspettativa.

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L'ARRIVO IN VAL DI RABBI

E così, dopo Rovereto, ci dirigiamo verso Rabbi, una delle più appartate valli trentine. Un luogo che fu scelto dal celebre pianista Arturo Benedetti Michelangeli quale suo personale "buen retiro" proprio per le sue caratteristiche che portano turisti e abitanti a un contatto profondo e autentico con la natura.

Valentina Lo Surdo

Un ambiente che ci è raccontato da Davide Pedergnana, 32 anni appena ma già Direttore Tecnico delle guide alpine della Val di Sole, nativo proprio di Rabbi, che ci accompagna in una suggestiva passeggiata innevata insieme alla sua compagna Chiara Dallago, esperta di erbe dalle proprietà terapeutiche. Con lei conosciamo le varietà di erbe spontanee più diffuse in questo territorio, dandoci appuntamento nelle ore successive per una rinfrancante tisana all'ErbaMaga, la sua Azienda Agricola e B&B ricavati in un antico maso.

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IL PIU' GRANDE PIANISTA NELLA PICCOLA RABBI

Chi ama il pianoforte si sarà sorpreso nell'apprendere che il grande Arturo Benedetti Michelangeli abbia trascorso buona parte della sua vita nella piccola e isolata Val di Rabbi.

Valentina Lo Surdo

Davanti la baita di Arturo Benedetti Michelangeli

A raccontarci il profondo legame con questa terra e il perché di questa scelta è Franca Penasa, figlia di Gemma - l'indimenticata governante delle baite di Michelangeli - e orfana di padre, legata al Maestro dunque come a un padre.

Valentina Lo Surdo

All'Agritur Ruatti con Franca Penasa, Severino Ruatti, Alberto Penasa, Marco Schiavo

Un podcast da non perdere, registrato durante un magnifico pranzo ladino all'Agritur Ruatti (fraz. Pracorno, Rabbi), in cui emerge anche un altro aspetto prezioso: il sentimento di ammirazione che Michelangeli nutriva per le tradizioni locali e in particolare nei confronti dell'esperienza umana e musicale degli Alpini.

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CASA CONTA

A pochi chilometri di distanza dalle baite di Arturo Benedetti Michelangeli, si trova una località da 910 abitanti chiamata Monclassico.

 

I Trentini lo conoscono come "il paese delle meridiane": gli amanti dell'arte, invece, sanno che lì abita Livio Conta con il figlio Giorgio, artista anche lui, e la loro bella famiglia allargata.

Valentina Lo Surdo

Straordinari entrambi, la visita all'atelier di Livio e Giorgio merita davvero, anche per una ragione in più: è qui che il Maestro ha passato le più belle serate "tra amici" nella sua lunga permanenza in Trentino, e quella dei Conta è, oltretutto,  un'eccezionale casa-museo dove spiccano i celebri ritratti del Maestro firmati da Livio, circondati da centinaia di altre entusiasmanti opere.

Valentina Lo Surdo

Nel podcast di oggi Livio Conta, la moglie Maria, il figlio Giorgio ricordano momenti indelebili che testimoniano, una volta di più, la straordinaria umanità di questo eccezionale artista, che così poche persone hanno potuto conoscere con tanta intensità.

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L’ANTICA ALTA BADIA

L’accoglienza in Alta Badia ci viene offerta da Konrad e dalla sua famiglia. Il capostipite ha 84 anni, e tanta gioia serena negli occhi. Ci racconta di una valle che non è possibile nemmeno immaginare avendo sotto gli occhi  la crescita economica degli ultimi decenni: «Eravamo 9 figli. Ai miei tempi il pane si faceva due volte l’anno e ho ancora il rimpianto di quel pane di farina scura che noi chiamiamo püccia...» Erano anni in cui «tutto si faceva in casa, anche le lenzuola: solo lo zucchero e il sale si comprava».

Valentina Lo Surdo

Un racconto emozionante, punteggiato dalle testimonianze della figlia Inge, ex atleta di sci alpino di livello nazionale, che ci dispensa anche consigli su piatti tipici ladini. Dopo il nostro viaggio in Val di Rabbi, terra ladina anch’essa, l’arrivo in Val Badia ci riporta a quelle stesse antiche sensazioni che il popolo ladino, con il loro profondo senso di comunità, sanno regalarci.

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UNA GIORNATA A BRUNICO 

 

Nella nostra esplorazione dell'Alto Adige, distogliamo per un giorno l'attenzione dall'Alta Badia - dove sosteremo per 8 notti - per dedicarci a visitare Brunico.

 

È qui che incontriamo Elisabeth Clara: lavora per la IDM Südtirol, azienda consacrata alla promozione del territorio, e con lei condividiamo una passeggiata per le eleganti vie del centro di questa preziosa cittadina.

Valentina Lo Surdo

Dopo aver incontrato i ladini della Val di Rabbi e quelli dell'Alta Badia, con Elisabeth conosciamo una ladina, dunque, della Val Pusteria. E nel podcast di oggi, tra i tanti argomenti toccati, emerge anche da parte di Elisabeth il profondo amore per la sua lingua nativa, parlata nelle case e insegnata per due ore a settimana nelle scuole: un fatto, questo, che sta creando una cultura della consapevolezza proprio nei giovani, sempre più coscienti di quanto lo studio di ben tre lingue di base (italiano, tedesco e ladino) rappresenti una straordinaria ricchezza.

Valentina Lo Surdo

Con Elisabeth Clara parliamo poi della ricchezza storica e artistica della città, ma anche naturalistica riferendoci in particolare al meraviglioso Plan de Corones, dov'è possibile mangiare a 2275 metri di quota anche presso l'AlpiNN, il nuovo ristorante dello chef pluristellato Norbert Niedekofler, o ammirare il più avveniristico museo di montagna mai creato (opera di Zaha Hadid): il Messner Mountain Museum.

 

E godere di tutto questo nel massimo rispetto dell'ambiente, grazie alla straordinaria sinergia di treni, biciclette e sci: perché qui gli impianti di risalita puoi raggiungerli in pochi passi proprio dalle stazioni ferroviarie.

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LE MONTAGNE E MARIA

Oggi è una giornata fuori dal comune: perché con noi, a ciaspolare fino al Cherz, c’è Maria Canins. campionessa di corsa in montagna prima, in pista poi, fondista plurivincitrice di campionati italiani e di un’infinità di gare internazionali, è divenuta un’atleta ancor più importante per la storia del ciclismo e della mountain bike riportando, tra i trofei più importanti, due Tour de France, un Giro d’Italia, un titolo iridato a squadra ai Campionati del Mondo, più tre argenti mondiali e due bronzi.

Valentina Lo Surdo

Maria, oggi, è una settantunenne dalle gambe di acciaio, che non si allena più ma continua ad andare su, ogni giorno, agile come un cerbiatto, con ciaspole, sci da fondo e mountain bike. Un’imperdibile testimonianza di coraggio, passione, gioia di vivere.

Valentina Lo Surdo

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LA MENTALITÀ SERVO-ASSISTITA

Così la guida alpina Giorgio Manica definisce la mentalità della non-fatica, di chi non è più abituato al gusto della conquista con la propria forza, soddisfazioni come salire in montagna sulle gambe per godersi ancora di più la discesa. Ma ecco che questo difficile periodo ci sta portando a rivalutare le nostre capacità, ci sta insegnando che abbiamo più risorse ed energie di quanto le moderne comodità ci lasciassero presupporre.

Valentina Lo Surdo

E così con Giorgio, che dirige il gruppo di guide di Alta Badia Guides e che replica alle email con un messaggio preimpostato che avverte: “Vi risponderemo in serata, perché di giorno siamo in montagna”, che è anche appassionato di parapendio, di bicicletta e di diving, andiamo alla scoperta dello sci alpinismo accogliendo i suggerimenti condivisi in questo podcast sui giri più belli che propone ai suoi clienti.

Valentina Lo Surdo

Fino a uno spettacolare tour di rifugio in rifugio, per giorni indimenticabili sempre sci ai piedi. Ma parliamo anche di sicurezza, di come una slavina o una valanga possano formarsi in un ambiente apparentemente inoffensivo, e di Dolomiti in generale: di come ad esempio questo Patrimonio Unesco sia caratterizzato da una straordinaria uniformità delle sue quote massime.

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L'ILLUSIONE PIÙ GRANDE CHE ABBIAMO

 

Ce la spiega Michil Costa così: «È l'illusione che io sono qui e tu sei lì...che noi siamo separati. Perché quello che faccio, ogni giorno, ha un effetto su tutto ciò che mi circonda». Michil Costa è un imprenditore nel settore alberghiero che preferisce «essere albergatore piuttosto che fare l'albergatore» e in tutto ciò che fa è ispirato dai temi della sostenibilità.

Valentina Lo Surdo

E il suo hotel più conosciuto, La Perla, nel centro di Corvara (BZ), è noto soprattutto per ciò che non offre piuttosto che il suo più ovvio contrario. «Qui non serviamo il prosecco, né la Coca Cola, né prodotti della Nestlé. E se tieni ferma la tua auto per una settimana, per il tempo insomma in cui alberghi da noi, ricevi in premio una bottiglia di vino di pregio».

Ascoltare il podcast di quest'uomo straordinario, che è anche presidente della gara ciclistica Maratona delle Dolomiti, animatore della Costa Family Foundation Onlus (la fondazione di famiglia che si prende cura dei diritti di uomini e donne in Paesi del terzo mondo), e che si sente lui per primo parte in causa di una grande minoranza, quella ladina (è stato anche presidente dell'Union Generela di Ladins dles Dolomites), è un dono: di semplice e indelebile ispirazione.  Come inspirare una profonda boccata d'aria di montagna. Pura, così come è nata.

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UN BRINDISI PER ALTA BADIA BRAND!

Dopo un’impegnativa mattinata di sci alpinismo, con la nostra guida Giorgio Manica ci concediamo un po’ di relax al rifugio Edelweiss di Colfosco, dove con Maria è impossibile resistere alle sue specialità (calmero e bombardino compresi!). Con noi c’è Roberto Huber, Direttore Generale di Alta Badia Brand, che ci spiega la nascita di questo progetto importante e innovativo: unire tutti insieme coloro che operano per il turismo dell’Alta Badia.

Valentina Lo Surdo

E così, in un modello che rappresenta un unicum, per la prima volta le Associazioni turistiche dell’Alta Badia, il Comitato di Coppa del Mondo di Sci, il Comitato “Maratona dles Dolomites” e il Consorzio Impianti a Fune Alta Badia si ritrovano insieme per una promozione e una gestione comune dell’Alta Badia. Di tutto questo ci racconta nel dettaglio Roberto Huber, offrendoci la visione di una prospettiva futura sempre più nel nome dell’ecologia e della sostenibilità.

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UNA MONTAGNA IN EVOLUZIONE

L'ultimo giorno in Alta Badia è segnato dall'incontro folgorante con Thomas Wieser: un giovane imprenditore che ha deciso di tornare nella sua San Cassiano (BZ) per rilevare il camping Sass Dlacia e farne un luogo di futuro che guarda al passato. Dove lavorano ben una cinquantina di ragazzi - la maggior parte under 30 - molti dei quali hanno scelto di vivere proprio lì con Thomas, e con cui si trovano la sera intorno al fuoco, a progettare un futuro nel nome di una visione sostenibile ed energeticamente autonoma.

Valentina Lo Surdo

Con Thomas Wieser al camping Sass Dlacia

Dall'altra parte della strada, la giornata si conclude con la nostra ultima cartolina dall’Alta Badia: è lì che ci attende Giorgio Gabrieli, maestro della scuola sci di fondo Alta Badia-Armentarola, che ci mostra come i bambini degli ski club alpino si stiano aprendo a sperimentare lo sci di fondo, proprio come tanti abitanti di queste valli che si stanno aprendo a sperimentare altre attività sulla neve.

Valentina Lo Surdo

Con Giorgio Gabrieli al Centro Fondo Alta Badia - Armentarola

Giorgio ci regala anche l’ultimo dono di questa esperienza, spiegandoci la bellezza nobile che contraddistingue questo sport, anzi, quest’antica arte del movimento.

Valentina Lo Surdo

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BENVENUTA VAL DI SOLE!

Siamo tornati in Trentino e inizia così l’ultima parte della nostra avventura per sostenere e raccontare le montagne in questo difficile periodo per il turismo invernale. Il nostro punto di inizio di questo capitolo finale, dedicato alla Val di Sole, è nel suo epicentro: Malè. Che scopriamo essere il paese di origine dell’astronauta Samantha Cristoforetti, ma anche una cittadina capace di tradizioni antichissime come testimoniato dal nostro ospite di oggi, Nicola Pedergnana, che ci illustra l’emozionante Museo della Civiltà Solandra.

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Al suo interno, tra le tante stanze dedicate a un tempo che sembra lontanissimo ma che in realtà risale ad appena qualche decennio fa, scopriamo anche una sala intitolata a Don Giacomo Bresadola, sorprendente prete fondatore della moderna micologia.

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CON LORENZO SI ASCENDE

 

Il protagonista di oggi è Lorenzo Valenti, guida alpina della Val di Sole che è anche maestro di sci. Saliamo su verso la Malga Stablasolo con degli agevolissimi ramponcini e subito mi rendo conto che più che una salita, questa è un’ascesa: perché andare su con Lorenzo significa entrare in profondo contatto, a ogni passo, con il bosco e la montagna.

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La nostra guida di oggi condivide così la sua storia, l’incidente che gli ha cambiato la vita e che lo ha portato ad andare a passo più lento, per assaporare ogni istante. Da allora unisce la pratica della meditazione alla passione per l’alpinismo e nei percorsi che propone offre l’opportunità, a chi cammina con lui, di sentire la doppia direzione dell’andare: quell’utreya y suseya che è sempre avanti, sempre più in alto.

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ORO, ORE, E ALTRI VALORI

 

Giornata ricca quella trascorsa oggi in Val di Sole. Con Vito Pedergnana scopriamo il Caseificio Sociale Presanella a Mezzana (TN), dove si produce un Trentingrana che vale oro, ma anche meravigliosi altri prodotti caseari come il Casolét, presidio Slow Food.

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Subito dopo ci dirigiamo nella capitale mondiale delle meridiane: nel minuscolo borgo di Monclassico (TN), infatti, la nostra guida per un giorno Attilio Brusaferri ci spiega che in rapporto a una popolazione di appena 900 abitanti i 56 gnomoni resi opere da ammirare da altrettanti artisti rappresentano un record capace di attrarre visitatori da ogni parte del mondo. Tra l'altro la numero 1 è una creazione del grande Livio Conta, che con il figlio Giorgio rappresenta un'eccellenza artistica assoluta per la cittadina solandra: e a loro, come ricorderete, abbiamo già dedicato un podcast in occasione del nostro arrivo in Val di Rabbi.

Valentina Lo Surdo

La giornata si conclude a Caldes, con la visita nell'"antro di Vulcano" dei fabbri-artisti Luciano e Ivan Zanoni, un'altra coppia straordinaria di padre e figlio che, partiti da qui, hanno raggiunto musei di fama internazionale e che abbiamo già ammirato - ormai tre settimane fa - nella piazza del MART a Rovereto.

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ECOLOGIA E WILDERNESS

 

Oggi ci tuffiamo nelle meraviglie del Parco Nazionale dello Stelvio (PNS). Con Lorenzo Valenti, la nostra guida alpina di questi giorni, e Alberto Penasa dell'APT Val di Sole, raggiungiamo Marta Gandolfi a Peio (TN), funzionario dell'Area Faunistica del PNS settore Trentino, per ammirare cervi, caprioli, mufloni.

Valentina Lo Surdo

Con noi c'è pure Mauro Baggia, ispettore-capo e comandante della Stazione Forestale di Peio e del PNS, e grazie anche a un altro forestale di grande esperienza, Guido Moreschini, apprendiamo le quotidiane imprese di salvataggio nei confronti degli animali selvatici, molto spesso cuccioli abbandonati dalle madri.

 

Impariamo così  un'importantissimo dettaglio che persino gli amanti delle escursioni nella natura incontaminata spesso ignorano: la maggior parte degli animali vengono abbandonati perché sono entrati in contatto con l'uomo il quale, lasciando involontariamente il proprio odore sulle bestiole (può bastare una carezza), fa sì che i cuccioli non siano più riconosciuti olfattivamente dalle proprie mamme.

E a proposito di ecologia e ambiente, mentre passeggiamo nell'Area Faunistica, Alberto Penasa ci racconta di due preziosi progetti: il "Peio Plastic Free" e i 26 percorsi invernali recentemente inaugurati da compiere con le ciaspole, come segnalato da una specifica segnaletica che abbiamo già incontrato lungo i sentieri in questi giorni di esplorazioni insieme a Lorenzo Valenti. Che  non manca di raccontarci dell'orografia strepitosa di cui godiamo da quassù, in attesa di sapere di più anche della storia di queste montagne, che sono state teatro di tragici eventi durante la Prima Guerra Mondiale: l'indomani andremo infatti a visitare il Museo della Guerra Bianca nella vicina Vermiglio.

Ma la giornata non è ancora finita: c'è tempo per vivere l'esperienza appassionante di un'escursione con la e-bike sulla neve grazie ai fratelli Ravelli, 27 e 24 anni, due ragazzi davvero strepitosi. Entrambi sono infatti maestri di sci, accompagnatori di media montagna e guide di tutto ciò che si può fare con una bicicletta in montagna e a fondo valle. Malgrado la giovane età, inoltre, sono già due imprenditori dalle idee molto chiare: gestiscono infatti a Mezzana la Promescaiol Outdoor Adventure Life, azienda dal nome antico e moderno al tempo stesso - come ci spiegano - e che rappresenta oggi il punto di riferimento per le avventure in bici, contando su ben trecento mezzi e un'offerta di opportunità escursionistiche adatte a tutte le esigenze.

Valentina Lo Surdo

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LA GUERRA BIANCA

 

Siamo quasi alla fine del nostro reportage nato per raccontare l'altra montagna in questi mesi così difficili per il turismo invernale e, prima di salutare la Val di Sole, è doverosa una sosta al Museo della Guerra Bianca di Vermiglio (TN).

Valentina Lo Surdo

Ad attenderci ci sono Felice Longhi e Iva Callegari, con i quali comprendiamo le reali proporzioni della tragedia che si è consumata su queste meravigliose montagne durante la Prima Guerra Mondiale, coinvolgendo migliaia di giovanissimi soldati spesso minorenni che hanno dovuto combattere in condizioni climatiche estreme, vestiti con indumenti di fortuna che il Museo propone alla nostra vista, e martoriati dai tremendi ordigni esposti in queste teche. Un passaggio doloroso ma necessario quello a Vermiglio, per tornare a casa da testimoni e non dimenticare.

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LA KOINÈ DEL CANTO

 

Nell'ultima serata in Val di Sole riceviamo una stupefacente sorpresa nella stube dello Sporthotel Rosatti a Dimaro (TN), dove siamo stati ospitati nel corso di questa settimana, la terza tra le montagne del Trentino Alto Adige. L'amico artista Giorgio Conta, insieme al figlioletto Giacomo, si presenta con i Cantori da Vermèi, un gruppo di cantanti amatoriali di eccellente valore che, guidati dall'ottimo Alberto Delpero, sono interpreti di un florilegio di antiche canzoni che precede temporalmente la tradizione dei canti alpini che, ricordiamo, sono fioriti proprio nelle valli trentine.

Valentina Lo Surdo

Come ci spiega infatti nel prezioso podcast di oggi lo stesso Alberto, «queste melodie, tramandate oralmente dai nostri avi, successivamente sono state nobilitate dalle interpretazioni dei più celebri cori degli alpini, mentre il nostro approccio vuole restituire l'intenzione originaria di questi testi e di queste arie popolari».

 

Quello che ha compiuto Alberto Delpero è davvero un lavoro pregevole: proprio come un moderno etnomusicologo, per anni ha passato in rassegna gli anziani registrandoli cantare, così poi da creare un vero e proprio canzoniere vermigliano per questo gruppo di cantori.

 

E così, il nostro saluto alla Val di Sole è ancora una volta nel nome di Vermiglio: dopo la doverosa sosta di ieri al Museo della Guerra Bianca della piccola cittadina solandra, oggi sono i suoi abitanti a sintonizzarci su note più liete, toccando nell'ultimo indimenticabile canto "Ho scrit'na letterina" una vetta di pura, sorprendente emozione.

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UNA SINFONIA DEL LEGNO: L'EPILOGO

 

Il ritorno a casa, dalla Val di Sole, ci porta un ultimo regalo, con una pausa imprevista vicino Trento. È sulle rive del lago di Santa Colomba che con Marco andiamo a fare visita a Nicola Segatta. Un giovane artista trentino che è un esempio di creatività, tra passato e futuro. Nipote da un lato di un grande alpinista, mentre dall'altro ebbe un nonno che ha fatto molto per la scena musicale di Trento, Nicola è liutaio sul limitare dei boschi, ma anche violoncellista e compositore, capace di un lavoro meraviglioso, il Concerto Bizantino, pubblicato di recente con grande plauso della critica e interpretato al violoncello dal magnifico Giovanni Sollima.

Valentina Lo Surdo

Photo © Simone Cargnoni

A Santa Colomba c'è la sua tana che lui vuole presentarci  "legno su legno": con nostra sorpresa, infatti, calza degli sci da fondo molto vintage, tutti di legno, e ci invita a seguirlo nel bosco circostante il lago, per fare esperienza di due immersive ore nel silenzio.

 

Per vivere quest'ultima avventura insieme, ci raggiunge Chiara Brun, l'amica roveretana che avevamo incontrato per prima tre settimane fa: sarà lei ad accompagnarmi in stazione, la prima ad avermi accolto, dunque, e l'ultima che saluterò, alfa e omega di questo intenso viaggio.

A sera, raggiungiamo quindi Trento e, prima che io salti sul treno notte diretto verso Roma, c'è tempo per una cena familiare dove gustare un piatto tipico trentino, il tonco de pontesel affiancato dalla polenta di patate: affascinanti ricette descritte nel nostro podcast finale di questa serie "speciale montagna" di #camminaconme. Un racconto registrato sorseggiando il nocino fatto in casa, che accompagna lo strudel preparato - come tutto il resto - da Lucia, la suocera di Nicola appassionata di musicosofia.

Qui, insomma, la musica è casa e Segatta ci rivela infatti il suo legame fondamentale con il legno. Un rapporto che fa risalire all'antica radice araba dell'oud, lo strumento che diede i natali al liuto e quindi alla liuteria, e che al tempo stesso presenta una stretta assonanza con la parola "wood", legno, appunto.

 

E così, dagli abeti rossi dei violini e dei violoncelli, ai pini silvestri di Santa Colomba, la nostra sinfonia del legno compie attraverso la voce di Nicola Segatta la sua ultima danza in omaggio al Trentino Alto Adige e alla sua nobile tradizione. Dove, da secoli, la natura ha trovato nella cultura la sua perfetta rima baciata.