Illustrazione di Chiara Fagioli
Ho visto atei andare a messa, scorbutici dare baci a tutti, egoisti fare regali, gente a dieta mangiare torroni con la cioccolata, apatici sorridere, onesti fingere di divertirsi, persone allegre annoiarsi, adulti tornare bambini, bambini giocare per ore a briscola. A Natale ho visto proprio di tutto. O almeno lo pensavo, fino a che non è arrivato Gio, mio fratello minore, l’unico ragazzo al mondo che avrebbe voluto uccidere Babbo Natale. Ci sono almeno mille motivi per cui non dovresti tentare di far fuori Santa Claus, ma ne cito soltanto uno: è l’unico che ti porta i regali gratis. Nemmeno la nonna lo fa, perché, diciamolo, poi ti chiede in cambio di sistemarle l’aiuola, il vaso o la tenda. Babbo no, lui lavora gratis come le matite all’Ikea. Tornando a mio fratello versione Christmas killer ecco come ha accolto negli anni l’omino di rosso vestito: dai soldatini di plastica nella tazza del latte per soffocarlo, alle lucette sparse per il parquet come mine antiuomo fino alle sedie a dondolo manomesse. Ha smesso solo quando ha cominciato a leggere, ossia, tradotto in termini “festaioli”, quando ha imparato il meccanismo della letterina. Da lì, amore vero per il ciccione con il cappello a punta. Così, oggi, quando penso al 25 dicembre non riesco a non collegarlo allo splendido sorriso di Gio che non smetterà mai di credere a Papa Noël. In fondo nessuno di noi ha mai smesso di farlo. Babbo Natale è quella sincera bugia che ci fa mangiare la cioccolata anche se siamo a dieta, è quando tua sorella mette in ordine il soggiorno dandotene i meriti per salvarti la faccia dalla mamma infuriata, è quando il tuo migliore amico va a comprare il regalo per il compleanno della tua fidanzata perché te ne eri dimenticato, o quando al campetto subisci un goal di proposito per far gioire un bambino. È perfino quando il mio compagno di classe, che odia il Natale, il primo giorno di filosofia al liceo apre il manuale casualmente su una foto di Karl Marx ed esclama: «Ma che, oh, pure Babbo Natale ci fanno studiare?». Non possiamo farci niente, il pancione dalla barba bianca sarà per sempre tra noi. Speriamo solo che mio fratello non riprovi a ucciderlo.
Giacomo Mazzariol è autore del video di YouTube The Simple Interview che ha come protagonista il fratello Giovanni, con la sindrome di Down. Ha scritto il libro Mio fratello rincorre i dinosauri, dedicato a questo rapporto speciale
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