Arrivare alla carbon neutrality nel 2040 riducendo le emissioni dirette e indirette. È la sfida del Gruppo FS Italiane che a Bologna, durante il Festival dello Sviluppo Sostenibile, è stata confermata da Lorenzo Radice, Responsabile Sostenibilità del Gruppo.

Un obiettivo sfidante che potrà essere raggiunto attraverso gli obiettivi di ridurre le emissioni dirette da combustibili fossili e quelle indirette da energia elettrica, le cosiddette SCOPE 1 e 2 (circa due milioni di tonnellate), e quelle relative alla catena del valore, ossia le SCOPE 3 (oltre cinque milioni di tonnellate). Ma prima di focalizzarsi sul Gruppo FS, Radice ha sottolineato l’importanza di ragionare sul settore dei trasporti in generale che, in termini di emissioni di CO2, pesa più o meno come quello residenziale. FS Italiane ha quindi un duplice ruolo: da una parte ridurre le emissioni relative alle proprie attività, dall’altra togliere auto e camion dalla strada, riducendo inquinamento, incidentalità e congestione delle strade. Obiettivi ancora più importanti se si considera che FS consuma circa il 2% dell’energia nazionale.

Radice puntualizza ancora sull’operato di FS in tema ambientale: «Un altro dato riguarda le emissioni evitate: tre milioni di tonnellate di CO2 sono state risparmiate grazie alle persone e alle merci che si spostano in treno. Abbiamo un progetto sull’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, puntiamo a produrre circa il 40% del fabbisogno del Gruppo FS al 2030. Circa due gigawatt che – in realtà – vorremmo anticipare al 2027, con investimenti intorno ai due miliardi di euro. Sarebbe una vera impresa in grado di aumentare del 10% il parco fotovoltaico italiano e, in parte minore, anche l’eolico».

La tavola rotonda, promossa dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (Asvis), è stata moderata da Valerio Baroncini, vicedirettore de Il Resto del Carlino, e ha ospitato i più importanti stakeholder sul tema di sostenibilità ambientale.