Anche il Gruppo FS è partner dell’evento Pianeta 2030, organizzato dal Corriere della Sera a Milano. Agire per il clima è il 13esimo obiettivo dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite nonché il titolo di questa due giorni, 5 e 6 giugno, in cui divulgatori, professori, ricercatori, imprenditori ma anche artisti, filosofi e scrittori hanno fatto il punto sullo stato di salute e sulle prospettive del nostro pianeta. Una maratona di incontri, dibattiti, testimonianze, performance musicali, dal vivo e online, per riflettere sulla lotta al cambiamento climatico e il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile.
Lorenzo Radice, responsabile Sostenibilità di Ferrovie dello Stato Italiane, è stato fra i protagonisti del talk di ieri sera, Ambiente, persone e governance: filiere (più) sostenibili per la just transition, con Daniela Bernacchi, segretario generale UN Global Compact Network Italy, Roberto Randazzo, Partner Legance e responsabile dell’industry ESG e Impact e Marco Zeggio, chief operations offi cer Benetton Group e amministratore delegato Olimpias. Il panel, trasmesso in diretta streaming dalla Sala Buzzati di via Solferino e moderato da Francesca Gambarini, ha raccontato di filiere che fanno bene all’ambiente e innovazioni anti climate change.
«Il Gruppo FS ha un doppio ruolo: quando si parla di fornitura, possiamo aiutare i nostri clienti a trasportare le merci emettendo meno inquinanti, meno gas climalteranti e poi, come grande Gruppo, abbiamo necessariamente degli impatti sull’ambiente che dobbiamo ridurre al minimo. Lo facciamo, ad esempio, con attività di efficientamento energetico: abbiamo un piano industriale che prevede autoproduzione di energia da fonti rinnovabili che arriverà a circa il 40%. E migliorando i nostri servizi: se riusciamo a far viaggiare più persone, accorciando i tempi di percorrenza come previsto nel piano, toglieremo necessariamente auto e camion dalla strada. Pensate che circa l’80% degli spostamenti delle persone nel nostro Paese è su auto privata con i relativi problemi di congestione, traffico, incidenti e inquinamento. Le merci che viaggiano su ferro sono intorno al 10% in Italia. Quindi se riuscissimo a far viaggiare più persone e merci sui nostri mezzi porteremo un vantaggio enorme al settore dei trasporti e all’intero Paese. Poi dobbiamo ridurre il nostro impatto acquistando, ad esempio, treni a maggior efficienza energetica e maggiormente riciclabili. Anche la parte bus del Gruppo è impegnata nell’utilizzare sempre più autobus elettrici. L’obiettivo è quello di arrivare, nel 2040, ad una carbon neutrality», spiega Lorenzo Radice.
«Secondo la tassonomia, tutte le modalità di trasporto collettive e condivise sono considerate sostenibili. Per noi questa spinta verso la sustainable economy e la tassonomia che disciplina in maniera sempre più chiara cosa è ambientalmente compatibile e cosa non lo è, è un vantaggio e potremmo usufruire di finanziamenti green. Tant’è che il Pnrr ci ha messo a disposizione ingenti finanziamenti proprio grazie al fatto che, dal un punto di vista ambientale, la maggior parte delle attività del Gruppo FS sono classificate come sostenibili», parlando di finanza sostenibile Radice continua e conclude dicendo che «Dal 2017 abbiamo emesso quattro green bond per 2,65 miliardi di euro, finanziando sia treni passeggeri - alta velocità e regionali - sia treni merci, e nel prossimo futuro ne emetteremo di ulteriori.»
La raccolta fondi a bordo dei treni e nelle stazioni
07 aprile 2025