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Si è tenuta oggi a Roma, presso la Sala Promoteca del Campidoglio, la nona edizione della Conferenza Nazionale sulla Sharing Mobility. Un appuntamento annuale promosso dall’Osservatorio che riunisce istituzioni, operazioni, associazioni, e mondo della ricerca per parlare di scenari, trend e prospettive del settore. Presenti alla Conferenza Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana in qualità di Main Partner e a rappresentare le società del Gruppo FS Nicoletta Antonias, Responsabile Sostenibilità di Trenitalia e Christian Colaneri, Responsabile Strategie di RFI.

 

La nuova edizione si è concentrata sull’intero panorama della mobilità condivisa con l’obiettivo di dare un concreto contributo alla costruzione di un sistema di trasporti più equo, accessibile e multimodale, in linea con le sfide poste dal Piano sociale per il clima.

 

«La costruzione di un ecosistema di trasporto intermodale – ha dichiarato Nicoletta Antonias - è l’impegno di Trenitalia per un modello di crescita sostenibile, equa ed inclusiva in cui la sharing mobility diventa la scelta naturale, più comoda e consapevole. Investiamo nella digitalizzazione per offrire nuovi efficaci strumenti di condivisione».

Sharing Mobility

I dati condivisi durante l’evento hanno evidenziato come la sharing mobility si sia radicata ormai nelle abitudini di mobilità degli italiani. La domanda nel 2024 è cresciuta toccando i 50 milioni di noleggi mentre per il 2025 sono stimati circa 60 milioni, uno per ogni italiano. La flotta è per il 95% a zero emissioni. Prosegue invece il calo dell’offerta con meno veicoli, servizi e operatori. Nel 2024, rispetto al 2022, i veicoli in sharing sono 96.000 (-15%) mentre il numero complessivo dei servizi è di 170 (-26%). Altro dato importante deriva dall’offerta che si concentra sempre di più nelle grandi città, come Roma e Milano, perché sono mercati più redditizi e favorevoli. Di particolare interesse il trend di 16 capoluoghi di provincia come Catanzaro, Reggio Calabria, Pesaro e Prato che hanno perso invece servizi di sharing.

 

«La sharing mobility – ha affermato Christian Colaneri - sta assumendo un’importanza crescente nello sviluppo dell’intermodalità delle stazioni ferroviarie. Parcheggi dedicati alla mobilità condivisa, come quelli che abbiamo attivato nelle stazioni di Arezzo, Parma e La Spezia rappresentano best practice che intendiamo moltiplicare».

 

I dati rilevati indicano che si ha la necessità di una nuova rotta che deve portare all’integrazione col trasporto pubblico, agli incentivi economici alla domanda e al supporto dell’offerta. Senza nuovi modelli di regolazione e sostegno della mobilità condivisa aumenterà infatti inesorabilmente l’uso dell’auto privata che nel 2024 ha superato 40 milioni di veicoli, 701 ogni mille abitanti.