Roma offre il proprio contributo al dibattito sulla rigenerazione urbana e ai temi della qualità degli alloggi e dell’urbanizzazione inclusiva, richiamando l’attenzione sulla struttura delle interconnessioni. Il convegno dal titolo Città, il passato per il loro futuro si è tenuto oggi, 22 giugno, in presenza e in streaming nella sala Giulio Cesare del Campidoglio. Organizzato dall’International Federation of Municipal Engineering (Ifme-Fiim), dall’Istituto Nazionale Ambiente Urbano (InAsa), dall’Associazione Nazionale Tecnici degli Enti Locali (Antel) e patrocinato da Roma Capitale. Presente anche il Gruppo FS Italiane, con FS Sistemi Urbani.

Milano Rogoredo, aree urbane

L’evento è stato introdotto dal saluto di Renato Cecilia Santamaria, presidente Inasa, e da Roberto Gualtieri, sindaco di Roma. Nel primo panel Reimmaginare la città attraverso storia e cultura ha partecipato Umberto Lebruto, Amministratore Delegato di FS Sistemi Urbani, insieme a Vittorio Salmoni, urbanista e focal point Fabriano Città Creativa Unesco e Paolo Desideri, professore del Dipartimento di architettura all’Università degli studi Roma Tre.

«Lo scorso 16 maggio, il Gruppo FS Italiane ha presentato il Piano Industriale dei prossimi 10 anni, assicurandosi che la mobilità venga aumentata in termini di capacità, il servizio migliorato in termini di qualità, più diffuso e capillare, accorciando così le distanze per tutte le località. Prevediamo di spendere, in investimenti infrastrutturali e di servizi, 190 miliardi di euro e per la prima volta nella storia delle ferrovie, anche su indicazione del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Gruppo FS riassetta la governance con quattro macro-poli: polo infrastrutture, polo passeggeri, polo logistica e polo urbano», spiega Umberto Lebruto.

Rendering aree urbane

«Il polo urbano nasce con l’intento di creare le condizioni per integrare l’urbanità con le stazioni. Le FS Italiane esistono dal 1839 con la Napoli-Portici, il primo tratto di linea ferroviaria, da allora siamo stati per i centri abitati sia un’opportunità perché intorno alle stazioni sono cresciuti gli agglomerati, sia una criticità poiché oggi in tante realtà gli scali ferroviari rappresentano una cesura tra il quartiere nord e il quartiere sud, tra quello a est e quello a ovest. Siamo proprietari di più di 30 milioni di metri quadri, presenti in tutta Italia soprattutto nei grandi nodi: spazi non più funzionali al trasporto ferroviario che dobbiamo mettere a disposizione della comunità per ricucire, rigenerare e fare in modo che non ci sia più quella barriera, contribuendo a far crescere il benessere, guardando alla sostenibilità e dando vita ad aree funzionali alle necessità dei cittadini», continua l’AD di FS Sistemi Urbani e conclude «Come polo urbano ci siamo prefissati, vista anche la nostra presenza territoriale, di diventare un centro di eccellenza per i piccoli e medi comuni, offrendo dei servizi a tutto tondo, dalla rigenerazione urbana alla mobilità, integrando il traporto pubblico locale, la micromobilità, lo sharing, le biciclette, con il trasporto ferroviario».

Il secondo panel del convegno si è incentrato su Transizione verde, sostenibilità, innovazioni. Nel pomeriggio, focus su Attualità della mobilità smart e sicura e Roma: pianificare, mantenere, migliorare. A seguire una tavola rotonda condotta da Fernando Magliaro, giornalista de Il Messaggero.