Il 55% della popolazione mondiale oggi vive in paesi e città, una percentuale che nel 2050, secondo le Nazioni Unite, arriverà a toccare il 70%. Tutt’altro che morte, le città dopo la pandemia sono tornate ad essere il centro dello sviluppo economico, culturale e sociale del Pianeta. Eppure, questa tendenza all’urbanizzazione pone sempre nuove sfide, giacché il futuro sostenibile della terra passa proprio dagli agglomerati urbani e dalla loro capacità di farsi smart, digitali, vicini ai bisogni di mobilità della popolazione. Basti pensare che, sempre secondo l’ONU, le città occupano solamente il 3% della superficie terrestre, ma sono responsabili del 60-80% del consumo energetico e del 75% delle emissioni di CO2.

Su questi dati riflette la sesta puntata di Next Stop, il podcast di FsNews dedicato al mondo dell’innovazione. Una nuova tappa alla scoperta del dibattito scientifico e culturale che riguarda i modelli di città del futuro e del ruolo del Gruppo FS che con le sue società è impegnato nel definire un nuovo paradigma di mobilità sostenibile. A cominciare dalle nostre città e dalle nostre stazioni.

Ecco perché nel racconto di questa nuova puntata di Next Stop a dialogare saranno il Prof. Carlo Ratti, architetto, urbanista e teorico dell'architettura italiano che insegna al MIT di Boston e Sara Venturoni, Responsabile della Direzione Stazioni di Rete Ferroviaria Italiana, società capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo FS.

Con loro nel podcast abbiamo parlato di smart city, sensibile city, di stazioni del futuro viste come hub della mobilità al centro della città dei 15 minuti e della sua evoluzione. 

Foto Carlo Ratti

Carlo Ratti

Un viaggio attraverso i nodi di un dibattito affascinante e i progetti concreti portati avanti anche dal Gruppo FS. Anche perché dalla progettazione dei nostri spazi urbani dipendono le stesse sfide sostenibili del Pianeta, per “rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili”, come invita l’undicesimo obiettivo di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU. Buon ascolto!