È andato in scena a Roma il convegno dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) “Cantiere Italia. Tra Pnrr, emergenze e nuovo Codice appalti”. Proprio l’ultima parte del titolo attribuito al convegno, il codice appalti, è stato il tema principale del dibattito. Tra gli intervenuti anche il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e l’amministratrice delegata di Rete Ferroviaria Italiana – società capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo FSVera Fiorani

«Il codice appalti – ha dichiarato il Ministro – è una bozza assolutamente aperta, permeabile a qualsiasi suggerimento. Quello fatto fino adesso è un punto di partenza, l’obiettivo è arrivare a un ottimo punto di arrivo con i suggerimenti che arriveranno nel prossimo futuro. L’importante è non smontare l’impalcatura». 

La data dell’approvazione del codice sarà il 31 marzo. «Ci sono dei ragionamenti in corso con l’UE – ha aggiunto Matteo Salvini – la sua approvazione non è però in discussione». 

Il nuovo codice appalti è frutto di un approccio multidisciplinare tra i suoi consulenti, infatti, ci sono stati economisti, ingegneri, informatici e, addirittura, un accademico della crusca. È figlio di oltre 170 riunioni in 3 mesi di lavoro e ha la sua grande novità nella parte iniziale dedicata ai principi, perché si è ritenuto che il principio possa essere "un faro nella nebbia” capace di indicare la strada quando si hanno dei dubbi. I principi iniziali e, più importanti, sono quelli relativi al risultato e alla fiducia (“per combattere la paura della firma”). 

L’intervento di chiusura del convegno è stato quello dell’amministratrice delegata di RFI Vera Fiorani. Una scelta non casuale, essendo la società del Gruppo FS la più importante stazione appaltante italiana. «È stato importante ascoltare tutto e tutti – ha esordito Vera Fiorani - per capire ancora meglio come dovremmo organizzarci nell’immediato futuro».

Se il futuro, quindi, va giustamente organizzato, il recente passato è stato gestito con numeri importanti. «Nel 2022 – ha aggiunto Vera Fiorani - abbiamo lanciato 21 miliardi di gare, 11 miliardi già aggiudicati e gli altri che si aggiudicheranno nei prossimi mesi. Nel 2023 ci saranno invece 18 miliardi di gare». 

Arrivando al codice appalti, sarà un elemento protagonista essendo le prossime gare gestite proprio da questa nuova normativa. «Ci sono elementi di positività, noi – ha concluso l'ad di RFI- siamo abituati a gestire al meglio i nuovi processi. L’abbiamo fatto con il Pnrr e lo faremo adesso. L’inserimento dei principi è una svolta significativa. Riflettono temi già affrontati in passato con gli appaltatori dove gli strumenti normativi non ci permettevano di affrontare nel dettaglio le questioni specifiche».