Come e con quali strumenti si misura la sostenibilità nelle infrastrutture? I dati disponibili sono sufficienti? E quali sono le azioni che centri di ricerca, piattaforme di logistica e di mobilità stanno portando avanti? Su queste e altre domande si è concentrato l’incontro “Per una concreta e misurabile sostenibilità delle infrastrutture”, svoltosi ieri in diretta streaming dal campus di Area Science Park a Trieste.

All’incontro, organizzato da Ance FVG, Area Science Park e Associazione Italiana per la Sostenibilità delle Infrastrutture, era presente anche il Gruppo FS con Andrea Nardinocchi, AD di Italferr, la società di ingegneria del Gruppo.

La disponibilità di strumenti per analizzare e misurare la sostenibilità è fondamentale per valutare gli impatti delle attività messe in campo e per scegliere quelle da implementare in futuro. Vale anche per le strutture complesse, come le grandi infrastrutture, che rivestono un ruolo centrale nel PNRR. Ridurre i consumi energetici, applicare buone prassi e modelli di economia circolare e adoperare soluzione tecnologiche innovative sono aspetti essenziali per gestire al meglio le infrastrutture che siano per la ricerca oppure la mobilitazione di merci o persone.

Proprio su questi aspetti si è concentrato l’intervento dell'AD Nardinocchi, che ha fatto riferimento fin dall’inizio al Piano Industriale decennale del Gruppo FS e agli investimenti previsti per migliorare l’efficienza dei sistemi ferroviari e stradali, dedicati in buona parte alle tecnologie.

«Nella nostra strategia viene ripensato il modello di sviluppo infrastrutturale che dà valore alla sostenibilità, uno dei fattori abilitanti del Piano decennale. Ciò significa integrazione delle esigenze dei territori nello sviluppo, progettazione, realizzazione e gestione delle infrastrutture, proprio per dare quel carattere ambientale, territoriale ed economico alla sostenibilità», ha dichiarato Nardinocchi. Tutto questo è pensato, all’interno di una politica di Gruppo, per raggiungere gli obiettivi di una mobilità intelligente e una costruzione efficiente delle infrastrutture, a partire innanzitutto da manutenzioni di tipo predittivo, grazie a sistemi tecnologici e digitali in grado di svolgere al meglio queste attività.

Ponte in grafica

«È il nostro know-how verticale di Gruppo, che integra tutte le discipline, a permetterci di progettare in maniera coerente dialogando con gli stakeholder, valorizzando il territorio e condividendo con la collettività i benefici prodotti», ha proseguito l’AD di Italferr. «Il nostro obiettivo è diventare componente attiva dei processi di ristrutturazione del paesaggio, individuando elementi rigenerativi per innescare nuove dinamiche di sviluppo e incrementando la vivibilità di una zona».

All’interno di questa strategia, Italferr si inserisce come attore principale nel dialogare con gli stakeholder e interpretare le loro aspettative ed esigenze. Diventa dunque indispensabile cogliere il valore identitario del territorio per offrire una lettura chiara sul progetto infrastrutturale, comunicare i benefici indotti ed evidenziare le potenzialità dei luoghi.

È fondamentale partire fin dalle fasi iniziali del progetto con una vera e propria relazione di sostenibilità, da inserire nella documentazione insieme ad analisi ingegneristiche a supporto. Elementi chiave sono «i benefici qualitativi a lungo termine, la valutazione di come rendere il progetto compatibile con un’economia circolare – ha proseguito Nardinocchi, la stima dell’impronta climatica, la conferma di non arrecare alcun danno significativo, l’utilizzo di soluzioni tecnologiche innovative, minimizzando e rendendo efficiente la gestione dell’opera anche con sistemi di diagnostica predittiva e manutenzioni avanzate».

Ma con quali strumenti è possibile misurare la sostenibilità? «A partire dall’ascolto del territorio abbiamo sviluppato alcuni strumenti tecnologicamente avanzati adottando il protocollo Envision, implementando una metodologia a norma ISO 14064 per l’impronta climatica e ponendo attenzione all’assessment del life-cycle con dispositivi digitali che fanno uso di BIM o Digital Twin. Il tutto è inserito in un sistema di gestione integrato della qualità, che prevede anche metodologie applicate agli edifici per verificare le prestazioni energetiche», ha sottolineato Nardinocchi. Di grande importanza, infatti, è una gestione digitale dell’informazione in grado di fornire un set di dati al fine di tracciare tutte le attività eseguite fino alla fase di consegna e manutenzione.

Tablet con dati

Inoltre, Italferr ha introdotto il cosiddetto “tariffario della CO2”, un nuovo strumento operativo in grado di indirizzare il progettista nella scelta di soluzioni e materiali meno impattanti.