Un confronto tra stakeholders di riferimento e Istituzioni sulla direzione da intraprendere per il sistema logistico, marittimo e infrastrutturale del Sud. Se ne è discusso al Complesso Museale di San Lorenzo a Napoli nel corso degli Stati Generali della Logistica del Mezzogiorno, evento organizzato da Confetra a cui ha partecipato anche il Gruppo FS con la presenza della presidente di RFI Anna Masutti, che ha fatto il punto su alcuni dei fondamentali interventi infrastrutturali intrapresi.

Partendo da alcuni dati che hanno visto il 62% dell’import-export delle imprese del Mezzogiorno viaggiare per via marittima, Anna Masutti ha illustrato l’impegno di Rete Ferroviaria Italiana nell’ambito delle zone ZES (Zone Economiche Speciali), evidenziando l’importanza strategica della portualità a Sud considerata fondamentale. Nel primo semestre del 2020 il traffico complessivo delle merci movimentate dai porti del Mezzogiorno ha coperto infatti il 43% dell’intero territorio, altro dato significativo se si considera che il peso dell’import-export marittimo a confronto dei valori nazionali è del 21%. Una fotografia, questa, in cui gli effetti del Covid non hanno rallentato la spinta rispetto ad altre situazioni presenti nel Paese, dal momento che i dati del Meridione riguardanti il traffico di beni nei porti hanno registrato un andamento di netto migliore.

“Rete Ferroviaria Italiana - ha spiegato Masutti - sta interpretando le proprie azioni nelle zone ZES con interventi che riguardano non solo le grandi infrastrutture, bensì anche attraverso adeguamenti infrastrutturali verso il complesso sistema di ultimo e penultimo miglio in connessione a porti, aeroporti e interporti. Per lavorare al meglio verso questa direzione - ha proseguito - è necessario, però, un unico punto di coordinamento tra tutti gli attori interessati allo sviluppo di questo tipo di mobilità”. La somma prevista vede un finanziamento di 630 milioni di euro, ovvero investimenti infrastrutturali di adeguamento e sviluppo dei collegamenti sulle reti TEN-T per rendere i sistemi di trasporto ferroviario resilienti, efficienti e ancora più sicuri. “Gli interventi maggiori - ha specificato la presidente -  saranno incentrati sugli adeguamenti prestazionali, questo per far sì che le imprese ferroviarie, e di conseguenza gli operatori, potranno beneficiare di una riduzione di tempi con risparmi considerevoli nella fase del trasporto delle merci”. 

Sul tema della sicurezza, Anna Masutti ha ricordato il lavoro sul Piano accelerato per l’ERTMS (European Rail Traffic Management System), il sistema d’avanguardia sviluppato già da anni da RFI installato su una parte delle linee italiane e, in prospettiva, sull’intera rete ferroviaria nazionale, forte di un investimento di 3 miliardi di euro. “L’ERTMS permette di accelerare la corsa dei treni in modo da garantirne la velocizzazione in totale sicurezza dal momento che, in caso di difficoltà o problemi, è previsto l’arresto automatico del treno, indipendentemente dall’intervento umano. Si tratta di un sistema di cui l’Italia è sviluppatore; una tecnologia che potrà essere adottata a livello comunitario e che avrà il suo utilizzo amplificato, grazie a sistemi satellitari su cui proprio l’Europa sta lavorando”.